Gioia Mori, riconosciuta storica dell’arte e docente di storia dell’arte contemporanea, è venuta a mancare a Roma. Con un’incredibile dedizione al mondo dell’arte, ha lasciato un’impronta indelebile in vari ambiti, dalla curatela di importanti mostre all’insegnamento, così come nel panorama editoriale. La sua figura cristallizza decenni di amore per l’arte e la cultura, concentrandosi in modo particolare su Tamara de Lempicka, la cui opera ha studiato a fondo e condiviso con il pubblico internazionale.
Un percorso di studi dedicato all’arte
Gioia Mori ha trascorso oltre trent’anni della sua vita alla ricerca e allo studio di Tamara de Lempicka, diventando così una delle massime autorità mondiali su questa icona dell’Art Deco. La sua passione per l’arte non si limitava a un singolo artista, ma si espandeva su un ampio spettro di maestri, tra cui Vittore Carpaccio, Carlo Crivelli, e Giorgio de Chirico. Attraverso le sue ricerche, ha alimentato un dialogo tra differenti epoche e stili artistici, scavando profondamente nel contesto culturale che ha influenzato ognuno di essi.
Oltre ai nomi sopra citati, la sua attenzione si è estesa anche a Frida Kahlo, Edgar Degas e molti altri. La cura di mostre come quella su Luisa Casati al Museo Fortuny di Venezia nel 2014 ha dimostrato il suo talento nell’integrare vari aspetti della cultura visiva, mettendo in risalto il legame tra arte, moda e costume sociale. Nei suoi studi recenti, Mori ha esplorato l’Art Deco in Italia e l’immagine della donna moderna negli anni Venti, contribuendo a una comprensione più sfumata di questi movimenti.
Leggi anche:
Un’editoria dedicata all’arte
Il contributo di Gioia Mori non si limita allo studio, ma si estende a un’importante carriera editoriale. Direttrice e capo redattrice di “Art e Dossier” dal 1996 al 2007, ha portato alla luce tematiche vitali per la comprensione dell’arte contemporanea. Ha anche ricoperto il ruolo di direttrice scientifica per la serie multimediale “CdRom Arte“, esplorando nuovi modi di comunicare l’arte a un pubblico più ampio.
Mori è stata pioniera anche nella pubblicazione di opere dedicate a Tamara de Lempicka. Il suo primo libro nel 1994 ha aperto la strada a una serie di mostre dedicate all’artista polacca in diverse città, tra cui Milano, Roma, Parigi e Madrid. Ciò ha contribuito a una riscoperta dell’artista, ponendo l’accento sulla sua influenza e sul significato storico delle sue opere.
Un impegno dedicato all’arte fino alla fine
Nonostante le difficoltà, Gioia Mori ha continuato a lavorare attivamente, dedicando il suo ultimo progetto alla prima mostra dedicata a Tamara de Lempicka da un museo americano, i Fine Arts Museums of San Francisco. Questa esposizione, attualmente al De Young Museum, è il coronamento di una vita dedicata all’arte e si sta preparando a toccare un pubblico ancora più vasto al Museum of Fine Arts di Houston nella primavera prossima.
La passione e l’impegno di Mori per la storia dell’arte sono testimoniati nella sua volontà di continuare a curare eventi significativi fino alla fine dei suoi giorni. La perdita di questa figura emblematiche lascia un vuoto nella comunità artistica, sottolineando quanto sia importante il suo lavoro per il futuro dello studio dell’arte.
Ultimo saluto a Gioia Mori
I funerali di Gioia Mori si svolgeranno a Roma il 23 novembre alle 11 presso la chiesa di San Giovanni Battista dei Fiorentini. La sua eredità vivrà attraverso le sue opere, le mostre curate e l’innamoramento per l’artista e le storie che ha portato alla luce durante la sua carriera. La sua vita e il suo lavoro rimarranno una fonte d’ispirazione per artisti, studiosi e appassionati d’arte di tutto il mondo.