L’arte della scrittura in carcere: la cerimonia di premiazione del Premio Città di Castello a Latina

L’arte della scrittura in carcere: la cerimonia di premiazione del Premio Città di Castello a Latina

La cerimonia di premiazione alla Casa Circondariale di Latina celebra il potere della letteratura, con Maria Rosaria vincitrice per la sua poesia “A mia madre”, evidenziando l’importanza della scrittura per i detenuti.
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L’arte della scrittura in carcere: la cerimonia di premiazione del Premio Città di Castello a Latina - Gaeta.it

La recente cerimonia di premiazione alla Casa Circondariale di Latina ha dato grande risalto al valore della letteratura per i detenuti. Durante l’evento, Maria Rosaria ha ricevuto il primo premio per il suo componimento “A mia madre”, vincendo nella sezione ‘Destinazione Altrove’ del Premio Letterario Città di Castello. Questo premio sottolinea l’importanza della scrittura come mezzo di esplorazione e riflessione per le persone recluse, offrendo loro la possibilità di esprimere sentimenti e vissuti in un contesto spesso opprimente. La delegazione da Città di Castello ha partecipato attivamente, rendendo omaggio al talento e alla creatività di chi vive in situazioni difficili.

La figura di Chiara Teodori e la promozione della lettura

L’incontro è stato inaugurato dalla professoressa Chiara Teodori, che da anni si dedica all’istruzione e al supporto dei detenuti. La sua esperienza come docente e volontaria ha avuto un impatto significativo nella Casa Circondariale di Latina, dove ha contribuito alla creazione di una biblioteca per la sezione femminile, formando bibliotecari sia per quella femminile che maschile. La professoressa ha introdotto anche il programma “Nati per Leggere”, una iniziativa volta a stimolare l’interesse alla lettura tra i detenuti, fondamentale per il loro sviluppo personale e culturale. Attraverso laboratori e letture condivise, ha cercato di rendere la lettura accessibile e coinvolgente per tutti, dimostrando quanto sia essenziale avere risorse e opportunità anche in un ambiente carcerario.

Questa iniziativa ha permesso di costruire un ponte tra il mondo esterno e quello dei detenuti, facendo sì che la letteratura diventasse uno strumento di esplorazione e introspezione. La cura con cui Teodori ha condotto le sue attività ha permesso ai detenuti di avvicinarsi ai libri non solo come oggetti, ma come compagni di viaggio nelle loro esperienze quotidiane, contribuendo a una dimensione di crescita e consapevolezza.

Riconoscimento a Maria Rosaria: una poesia di grande profondità

La premiazione di Maria Rosaria con la sua poesia “A mia madre” ha rappresentato un momento di grande emozione per tutti i presenti. La lirica, descritta come una composizione di delicatezza speciale, affronta il tema dell’assenza attraverso la memoria. Il riconoscimento le è stato consegnato da figure di spicco, tra cui Antonio Vella, presidente dell’associazione culturale Tracciati Virtuali, e lo scrittore Sergio Zerunian, che hanno voluto esprimere il loro sostegno non solo alla vincitrice, ma a tutti coloro che cercano conforto e significato attraverso la scrittura.

La poesia racconta il senso di perdita che ogni persona sperimenta e, allo stesso tempo, diventa un manifesto di come la memoria possa mantenere vivo il ricordo di chi ci ha lasciato. Il pubblico ha avuto l’opportunità di ascoltare non solo l’opera di Maria Rosaria, ma anche i contributi di altre detenute che hanno scelto di esprimere il proprio sostegno in un momento così significativo. Le emozioni sono state amplificate dalle letture dei componimenti scritti da detenuti della sezione maschile, creando un’atmosfera di condivisione e solidarietà che ha accompagnato l’intero evento.

La reazione della direzione penitenziaria e l’importanza della scrittura

La direttrice della Casa Circondariale di Latina, dott.ssa Pia Paola Palmeri, e il responsabile dell’area pedagogica, dott. Rodolfo Craia, hanno espresso la loro soddisfazione per il successo della cerimonia e l’importanza degli eventi letterari all’interno del contesto carcerario. Anche la prof.ssa Viviana Bombonati, dirigente scolastica del Cpia 9, ha sottolineato come la scrittura possa influenzare positivamente la vita dei detenuti, fornendo loro non solo un mezzo di espressione, ma anche una via per riconnettersi con la propria umanità.

Queste attività non servono solo a intrattenere, ma hanno il potere di trasformare completamente una vita. La lettura e la scrittura permettono di esplorare diversi aspetti dell’esistenza, contribuendo a un processo di riabilitazione e accettazione. La celebrazione dell’arte di scrivere in carcere diventa quindi un’occasione per riflettere sul fatto che chi non ha accesso alla lettura e alla scrittura rischia di vivere una vita limitata a una sola dimensione, mentre colui che scrive può scoprire angoli inediti e profondi della propria anima.

  • Donatella Ercolano

    Donatella Ercolano è una talentuosa blogger che collabora con il sito Gaeta.it, dove si occupa principalmente di temi culturali e sociali. Originaria di Napoli, Donatella ha portato il suo amore per la cultura e la società fino a Gaeta, dove ha trovato un'audience dedicata e interessata. Con una formazione accademica in Sociologia, la sua analisi sui fenomeni sociali attraverso la lente dei media è acuta e ben argomentata. Nelle sue pubblicazioni, Donatella affronta argomenti vari come l'evoluzione culturale, l'impatto delle tecnologie sulla società, e le questioni di genere, sempre con uno stile chiaro e provocatorio. La sua capacità di rendere temi complessi accessibili e intriganti ha fatto di lei una voce molto seguita e rispettata su Gaeta.it.

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