Il monitoraggio delle pratiche ISEE ha rivelato un calo significativo delle richieste attraverso i Centri di Assistenza Fiscale nel 2024, mentre l’invio diretto da parte dei cittadini sta guadagnando sempre più terreno. Con l’introduzione di nuove funzionalità da parte dell’INPS, l’elaborazione delle Dichiarazioni Sostitutive Uniche diventa più accessibile, con un occhio di riguardo verso le famiglie con particolari necessità. Esploriamo in dettaglio questi sviluppi.
Calo delle pratiche ISEE attraverso i CAF
Nel 2024, il numero di pratiche ISEE gestite dai CAF ha subìto una flessione marcata, registrando un -7,1% rispetto all’anno precedente. Questo dato dimostra una tendenza evidente ad allontanarsi dai canali tradizionali di assistenza, con il 79% delle DSU ancora inviate tramite intermediari, pari a circa 9,2 milioni. Nonostante questo, il numero delle pratiche inviate dai cittadini è in crescita. Nel 2024, 2,3 milioni di pratiche sono state trasmesse online oppure tramite il modello precompilato sul sito dell’INPS, coprendo così quasi il 20% del totale. Questa percentuale segna un incremento significativo rispetto al 14,4% del 2023.
L’adozione di pratiche di invio fai-da-te si spiega con la volontà di semplificare il procedimento. L’INPS ha ristrutturato il servizio in modo da permettere ai cittadini di inserire i propri dati relativi a redditi e patrimoni, raccogliendo le informazioni direttamente dalle banche dati. Un passo importante in questo processo è l’aggiornamento dell’app INPS Mobile, che permette dal 2025 la presentazione della DSU Mini precompilata anche da smartphone. Si tratta di una “pratica semplificata”, riservata principalmente a famiglie con disabili o non autosufficienti.
Leggi anche:
Potenziamento del fondo per i CAF
Per accompagnare questa transizione, nel 2025 l’INPS ha stanziato ulteriori 3 milioni di euro per il fondo destinato ai CAF, portando a 135 milioni di euro il budget annuale. Queste risorse hanno l’obiettivo di garantire supporto economico per le operazioni legate all’ISEE e all’assegno di inclusione. La direttrice del programma, Angileri, ha dichiarato che con questo incremento si intende evitare di trasferire ulteriori costi ai cittadini. Nel 2024, infatti, le spese totali per le attività legate all’ISEE hanno raggiunto 129,2 milioni di euro.
Questo incremento del budget non solo consente ai CAF di continuare a fornire assistenza, ma anche di migliorare i servizi offerti per il calcolo e la presentazione delle pratiche. L’obiettivo è di rendere il processo più fluido, consentendo ai cittadini di affrontare con maggiore semplicità le pratiche burocratiche necessarie per accedere ai benefit sociali previsti.
Le novità in arrivo per il 2025
Il 2025 si preannuncia ricco di novità significative per quanto riguarda l’ISEE e i relativi bonus. Tra le attese modifiche, spicca l’esclusione dai calcoli delle DSU dei titoli di Stato e di altri strumenti garantiti, un cambiamento che attende ancora il Dpcm attuativo. Questa misura, introdotta con la legge di Bilancio dello scorso anno, potrebbe avere un impatto significativo sulle famiglie che devono calcolare il proprio indicatore economico.
Inoltre, per quanto riguarda i nuovi bonus, come quello da mille euro per i neonati e il bonus nido, i criteri di calcolo subiranno un’importante modifica. Quest’anno, l’importo percepito tramite l’Assegno Unico Universale nel 2023 andrà a ridurre l’indicatore finale. L’INPS ha confermato che il ricalcolo di tali importi verrà eseguito automaticamente dai sistemi informatici, ma finora non ci sono indicazioni circa la comunicazione del nuovo valore alle famiglie interessate, un elemento che potrà generare confusione.
L’evoluzione delle pratiche ISEE nel 2024 e l’introduzione di novità per il 2025 rappresentano una fase cruciale nell’ambito dell’assistenza sociale. La crescente autonomia dei cittadini nell’invio delle pratiche mostra un cambiamento significativo nella gestione delle pratiche burocratiche, mentre l’INPS si prepara ad affrontare le nuove sfide con ulteriori investimenti e semplificazioni.