"L'America di Irene": una storia di speranza e identità friulana di Paola Treppo

“L’America di Irene”: una storia di speranza e identità friulana di Paola Treppo

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"L'America di Irene": una storia di speranza e identità friulana di Paola Treppo - Fonte: Ansa | Gaeta.it

La storia di Irene Vittoria Monsutti, raccontata nel libro “L’America di Irene. Storia di una friulana di frontiera” di Paola Treppo, offre un affascinante e toccante viaggio attraverso le esperienze degli emigranti friulani. Questo volume, pubblicato da Chiandetti editore, non solo narra le avventure di una donna che ha lasciato la sua terra per amore, ma riesce anche a rispecchiare le esperienze di molte famiglie italiane, che si sono trovate di fronte a scelte difficili nel corso della loro vita. Il libro è stato presentato all’Istituto Italiano di Cultura di New York in occasione dell’Anno delle Radici Italiane nel Mondo, sottolineando l’importanza della memoria e delle tradizioni.

La storia di una vita: da Tarcento all’America

Un amore che supera gli oceani

Irene Monsutti, originaria di Tarcento, è la protagonista di una vicenda che coinvolge emozioni forti e legami familiari profondi. Classe 1922 e figlia di contadini, Irene si allontana dalla sua terra per intraprendere una storia d’amore con Roy Evert Stephens, un militare della nascente base Usaf di Aviano. La loro conoscenza avviene durante i festeggiamenti di Santa Caterina a Udine, un incontro casuale che si trasforma ben presto in una grande passione. La narrazione di Treppo porta i lettori a vivere le esperienze di Irene e Roy, dai matrimoni celebrati nel 1957 a Tarcento fino ai viaggi tra l’Italia del Sud e gli spazi sconfinati del Texas.

Memorie e corrispondenza

Le lettere inviate da Irene a sua nonna Regina Felicita costituiscono una parte cruciale di questo racconto. Attraverso questi scritti, è possibile rivivere l’emozione di un’epoca e cogliere le sfide e le gioie di una vita condotta lontano dalla propria patria. La corrispondenza, custodita per decenni, riflette tanto la nostalgia per la terra natia quanto l’entusiasmo per le nuove esperienze, conferendo al lettore uno spaccato autentico e vivido della vita di una immigrata friulana. L’ultimissima lettera, datata 2 novembre 1974, segna un doloroso capitolo finale: Irene, che morirà a soli 54 anni, porta con sé un pezzo della sua terra e della sua terra d’adozione nel suo cuore.

Radici e identità: una comunità da ricostruire

Il significato delle radici

Paola Treppo, nel suo testo, esplora il tema delle radici e dell’identità, elementi fondamentali per comprendere non solo la sua storia, ma anche quella di tanti emigranti. La scrittrice sottolinea come la maggior parte di coloro che hanno lasciato il Friuli hanno portato con sé le proprie origini e tradizioni. Anche se lontani fisicamente dalla loro terra d’origine, il richiamo del Friuli rimane forte. Attraverso la figura di Irene, Treppo invita a riflettere su come le radici possano diventare un vero e proprio “spazio mentale” che si mantiene vivo nel cuore e nella mente di ognuno, arraffato dalla nostalgia e dall’affetto.

Riconoscere il legame con il territorio

A sottolineare questo legame profondo anche il vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia, Mario Anzil, il quale offre un saluto nel libro. Egli ricorda come sia fondamentale ricostruire le proprie radici per mantenere viva la memoria e l’identità di una comunità. “Ricostruire le proprie radici significa ricostruire la storia di una comunità”, afferma Anzil, evocando le immagini di una “moderna conquista dell’America”, dove oggi molte persone di origine friulana continuano a mantenere vivo il legame emotivo con la loro terra d’origine.

Un viaggio che continua: l’eredità di Irene

Il messaggio di speranza

Il libro di Paola Treppo, oltre a rievocare una storia personale toccante, porta un messaggio di speranza e resilienza per tutti coloro che si sono trovati a dover affrontare simili scelte nella loro vita. La vicenda di Irene diventa simbolo di una generazione che ha cercato fortuna oltre oceano, spesso affrontando sacrifici inimmaginabili, ma mai dimenticando le proprie origini. L’eredità di Irene non è solo una questione di sangue e famiglia, ma rappresenta una connessione profonda con il Friuli e l’Italia, che continua a pulsare nel cuore di chi, come lei, ha abbracciato nuove sfide mantenendo viva la propria storia.

L’importanza di non dimenticare

Le pagine de “L’America di Irene” offrono uno spaccato di vita che invita a riflettere sull’importanza della memoria, sull’identità culturale e sul valore delle tradizioni da trasmettere alle generazioni future. Come rimarcato dalla Treppo, i luoghi di mitica appartenenza legano ogni emigrato alla propria storia, scrivendo ogni giorno un nuovo capitolo della loro vita, proseguendo il viaggio senza mai dimenticare da dove sono venuti. Un viaggio che, per molti, continua anche oggi, con nuove storie pronte a essere raccontate.

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