L'ambasciatore italiano protesta contro le parole di Espn sul presidente della Lazio

L’ambasciatore italiano protesta contro le parole di Espn sul presidente della Lazio

Giorgio Novello, ambasciatore italiano nei Paesi Bassi, critica un articolo di ESPN per l’uso inappropriato del termine “mafioso” riguardo a Claudio Lotito, evidenziando la necessità di responsabilità nel giornalismo.
L27Ambasciatore Italiano Protes L27Ambasciatore Italiano Protes
L'ambasciatore italiano protesta contro le parole di Espn sul presidente della Lazio - Gaeta.it

L’articolo pubblicato il 11 dicembre 2024 da Alain van Hilten sul sito sportivo Espn ha suscitato una reazione decisa da parte di Giorgio Novello, ambasciatore italiano nei Paesi Bassi. Nella sua lettera diretta al responsabile della testata, Novello esprime il suo disappunto per le espressioni utilizzate nel pezzo, in particolare quelle che collegano la figura di Claudio Lotito, presidente della Lazio, alla criminalità organizzata. Questo episodio mette in luce non solo le tensioni tra sport e politica, ma anche la sensibilità culturale nell’affrontare temi delicati come quello della mafia.

Le accuse di parole inopportune

Nella lettera, Giorgio Novello inizia sottolineando l’uso del termine “mafioso” riferito a Claudio Lotito, definendolo non soltanto inappropriato ma anche profondamente offensivo. La figura di Lotito, senatore della Repubblica Italiana, meritava, secondo l’ambasciatore, un trattamento rispettoso, considerando il peso che il fenomeno della criminalità organizzata ha avuto e continua ad avere in Italia e nei Paesi Bassi. Novello fa riferimento alla lotta incessante di chi, nelle nostre società, è impegnato a combattere questa piaga sociale, sottolineando che la superficialità con cui vengono usati certi termini non fa che sminuire questo impegno.

Le parole di Novello mettono in evidenza anche il rischio di interpretazioni errate e di informazioni fuorvianti che possono derivare da articoli scritti con leggerezza. La questione non riguarda solo la Lazio o la figura di Lotito, ma si estende al rispetto e alla dignità di tutte le istituzioni e dei rappresentanti che lavorano per il bene comune. La lettera dell’ambasciatore rappresenta una chiamata alla responsabilità per i giornalisti nel loro operato.

Il racconto dell’ex calciatore Braafheid

Una parte dell’articolo di Espn che ha sollevato particolare clamore è l’intervista ad Edson Braafheid, ex calciatore della Lazio. Braafheid ha raccontato un episodio specifico durante il quale Claudio Lotito, infuriato per le prestazioni della squadra, aveva minacciato di portare i giocatori in ritiro senza cellulari e senza accesso a Internet. Questa decisione è stata descritta come una punizione “mafiosa” dal portale, una definizione che ha ulteriormente alimentato la contestazione sollevata dall’ambasciatore.

Braafheid ha commentato la situazione, dichiarando che non c’erano altri in squadra in grado di opporsi a Lotito. La sua affermazione ha creato una connessione fra il mondo del calcio e stereotipi legati alla mafia, un’associazione di idee che molti giudicano discutibile e poco saggia. Le parole di Braafheid, sebbene siano state dettate dall’esperienza personale, si trovano ora al centro di un dibattito più ampio riguardo all’uso di terminologie pesanti nel contesto sportivo.

La richiesta di dialogo e rispetto reciproco

Novello ha concluso la sua lettera lasciando intendere la sua disponibilità a dialogare con il responsabile di Espn. È un invito a trovare un terreno comune sul quale discutere non solo della Lazio, ma anche dell’importanza di un’informazione libera ma anche responsabile. Chiede che le sue parole vengano pubblicate sul giornale, non solo come una protesta, ma come un tentativo di sensibilizzare l’opinione pubblica su un argomento di grande importanza.

Il gesto dell’ambasciatore suggerisce che dietro ogni articolo ci sono parole che hanno un peso e responsabilità. Un ruolo fondamentale che i media devono svolgere è quello di trattare i temi delicati con la dovuta serietà, consapevoli di come la loro scrittura possa influenzare l’opinione pubblica e contribuire a perpetuare stereotipi dannosi. La vicenda rappresenta un’opportunità di riflessione per i giornalisti sull’accuratezza e la delicatezza delle parole utilizzate, specialmente quando si trattano soggetti così importanti.

Change privacy settings
×