L'allerta dei produttori italiani di canapa: il decreto che mette a rischio un'intera filiera

L’allerta dei produttori italiani di canapa: il decreto che mette a rischio un’intera filiera

I produttori italiani di canapa avvertono che il disegno di legge Sicurezza minaccia l’industria, mettendo a rischio migliaia di posti di lavoro e opportunità economiche nel settore.
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L'allerta dei produttori italiani di canapa: il decreto che mette a rischio un'intera filiera - Gaeta.it

I produttori italiani di canapa lanciano un appello forte e chiaro contro il disegno di legge Sicurezza, che minaccia l’industria della canapa nel Paese. Riuniti a Roma, insieme a Coldiretti, Filiera Italia e Ici , hanno esposto le loro preoccupazioni al presidente della Commissione Agricoltura del Senato, Luca De Carlo. Questo incontro ha messo in evidenza le conseguenze potenzialmente disastrose che la normativa potrebbe avere sul settore, che conta migliaia di aziende e molti posti di lavoro.

La situazione attuale della canapa in Italia

La filiera della canapa in Italia sta vivendo un momento delicato. Negli ultimi anni, l’interesse per questo prodotto è cresciuto notevolmente, grazie anche alle sue molteplici applicazioni che spaziano dall’alimentazione alla bioedilizia. Secondo le stime, la filiera della canapa vale circa mezzo miliardo di euro e comprende circa tremila aziende agricole. Questo settore crea, direttamente e indirettamente, circa 30mila posti di lavoro, dal campo alla vendita al dettaglio. Tuttavia, il rischio di estinzione è imminente se il disegno di legge attuale non viene modificato.

L’articolo 18 del disegno di legge n. 1236 propone di bandire la lavorazione e la commercializzazione delle infiorescenze di canapa, una mossa che gli operatori del settore considerano insensata e controproducente. Le conseguenze di una simile normativa si ripercuoterebbero non solo sulla produzione, ma anche su un’ampia gamma di prodotti realizzati con canapa, come pasta, creme e materiali edili. Per i produttori, questo apparente passo indietro sull’utilizzo della canapa segna una battuta d’arresto per l’innovazione e lo sviluppo sostenibile di un settore che potrebbe offrire ancora molte opportunità.

Le richieste degli imprenditori e l’importanza della filiera

In tale contesto di preoccupazione, i rappresentanti di Coldiretti, Filiera Italia e Ici hanno chiesto al Governo e al Parlamento di ritirare l’articolo 18. Questo divieto rischia di mettere in crisi un settore che ha visto negli ultimi anni investimenti significativi da parte di imprenditori e famiglie. Il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, ha sottolineato l’importanza del dialogo basato su dati concreti e reali, piuttosto che su ideologie preconcette. Prandini ha evidenziato che è fondamentale preservare i posti di lavoro e il futuro delle aziende che operano in questo settore.

Gli imprenditori della canapa non si limitano a esprimere preoccupazione, ma vogliono lavorare attivamente per trovare soluzioni che permettano di regolamentare il settore in modo consapevole e responsabile. La proposta di legge, così com’è attualmente formulata, potrebbe eliminare le possibilità di sviluppo e innovazione, riducendo l’Italia a un ruolo marginale nel mercato europeo della canapa. Non va dimenticato che altri Paesi stanno già investendo in questo settore, e l’Italia potrebbe perdere una significativa occasione di crescita economica.

Le potenzialità della canapa e le sue applicazioni

La canapa ha dimostrato di essere una pianta con un incredibile potenziale. Le sue applicazioni spaziano dall’alimentazione – con prodotti come pasta e semi di canapa – alla bioedilizia, con la produzione di mattoni di canapa, fino ad arrivare a cosmetici e prodotti per la salute. Questo prodotto naturale offre soluzioni sostenibili per diverse industry e promuove un’economia circolare.

Oltre ai benefici ambientali, il settore della canapa offre anche alternative a prodotti tradizionali spesso inquinanti o poco sostenibili. La filiera della canapa non solo comporta vantaggi economici, ma rappresenta anche un passo verso un futuro più verde e sostenibile. Tuttavia, l’attuale normativa minaccia non solo la sicurezza di una filiera emergente ma anche la volontà di molti imprenditori che credono nelle potenzialità di questo settore.

Gli imprenditori attendono un segnale chiaro dal governo, sperando in un ripensamento sulla legge per garantire la sopravvivenza e la prosperità di un settore che è già parte del tessuto economico e socio-culturale dell’Italia.

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