L'accoglienza del Natale a Roma: inaugurazione del presepe di Grado e dell'abete di Ledro

L’accoglienza del Natale a Roma: inaugurazione del presepe di Grado e dell’abete di Ledro

Inaugurato a Piazza San Pietro il presepe di Grado e un abete rosso di Ledro, simboli di tradizione, sostenibilità e unità spirituale durante le celebrazioni natalizie a Roma.
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L'accoglienza del Natale a Roma: inaugurazione del presepe di Grado e dell'abete di Ledro - Gaeta.it

Nel cuore di Roma, è stato inaugurato sabato scorso in Piazza San Pietro il tradizionale presepe offerto dalla città di Grado, un suggestivo comune situato nella provincia di Gorizia. La cerimonia ha visto anche l’illuminazione di un magnifico abete rosso, alto 29 metri, proveniente dal pittoresco comune di Ledro, in Trentino. La celebrazione è stata presieduta dal cardinale Fernando Vérgez Alzaga, presidente del Governatorato vaticano, e ha visto la partecipazione di diverse figure istituzionali, tra cui suor Raffaella Petrini, segretario generale del Governatorato e importanti delegazioni provenienti dalle città donatrici, nonché dai rappresentanti delle regioni Friuli e Trentino.

Un presepe che racconta la cultura di Grado

Il presepe di Grado, collocato nella suggestiva grande laguna, offre un tuffo nella storia e nella cultura della città. La rappresentazione della Natività trova posto all’interno di un ‘casóne’, una tradizionale costruzione di canne che riflette l’architettura tipica della zona, utilizzata dai pescatori locali nel corso degli anni. L’opera non si limita a una mera riproduzione della scena della Natività, ma si fa interprete di un contesto più ampio, ambientato nei primi decenni del secolo scorso, quando diverse centinaia di abitanti di Grado vivevano nella laguna.

Questa ambientazione è caratterizzata da una riproduzione accurata della flora e della fauna locali. È possibile osservare il minuzioso lavoro di inserimento della vegetazione autoctona e la presenza di diverse specie di uccelli che popolano la laguna. I creatori del presepe hanno ricreato artificialmente questo ambiente attraverso l’installazione di una mota e del casóne: quest’ultimo è realizzato con legno e rivestito da cannucce palustri, mentre gli argini lagunari sono stati modellati a mano da un team di circa quaranta volontari. Questi artigiani provengono da diverse professioni, tra cui pescatori, maestri d’ascia e artisti del territorio, e hanno contribuito a rendere il presepe un’opera collettiva di grande significato.

L’abete rosso: un simbolo di sostenibilità e tradizione

L’abete rosso, alto 29 metri e proveniente dall’area di Ledro, rappresenta non solo un elemento decorativo per il Natale in Piazza San Pietro, ma anche un esempio vincente di scelta sostenibile. Il comune di Ledro, che conta circa 5.000 abitanti, ha collaborato attivamente con le autorità vaticane per garantire che l’albero fosse adeguato alle richieste del Servizio Giardini e Ambiente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano. Tale richiesta includeva la necessità che l’albero fosse facilmente accessibile e ben rivestito dai rami.

La scelta dell’albero è stata effettuata con attenzione nei confronti dell’ambiente, selezionando esemplari maturi il cui prelievo contribuisce al naturale ciclo di rinnovo della foresta. I servizi di custodia forestale hanno monitorato questo processo per rispettare le normative e garantire la sostenibilità della risorsa legnosa. Non solo la tradizione natalizia viene quindi celebrata, ma è anche tutelato l’ecosistema che ci circonda, aumentando la consapevolezza nei confronti della protezione dell’ambiente.

Celebrazioni e confronto religioso

La cerimonia di inaugurazione del presepe e dell’abete rosso ha anche avuto un forte significato spirituale, servendo come punto di incontro tra le diverse comunità religiose. Presenti all’evento erano anche i due arcivescovi, mons. Carlo Roberto Maria Redaelli, arcivescovo di Gorizia, e mons. Lauro Tisi, arcivescovo di Trento. Entrambi hanno avuto l’onore di ricevere udienza da Papa Francesco, segno della volontà della Chiesa di valorizzare le tradizioni locali e di promuovere un messaggio di unità e speranza nel periodo natalizio.

Le delegazioni delle città coinvolte hanno portato con sé un simbolo di pace e fraternità. Questa celebrazione rappresenta non solo un’importante espressione della cultura friulana e trentiana ma anche un richiamo alla comunità intera a ritrovare momenti di condivisione e riflessione durante le festività. L’attenzione al presepe di Grado e all’abete di Ledro quindi, va oltre la semplice tradizione, coinvolgendo aspetti di ecosostenibilità e unità spirituale in un contesto attuale e significativo.

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