L’abbazia di San Benedetto al Subasio ha ritrovato nuova vita grazie all’impegno di Alberto Cisco, un architetto che ha abbandonato la carriera nella pubblica amministrazione per diventare custode di questo antico luogo di culto. Situata sulla Via di San Francesco, l’abbazia non rappresenta solo un’attrazione turistica, ma un’oasi di silenzio e meditazione, invitando i visitatori a una ricerca più profonda della spiritualità , specialmente in occasione del Giubileo.
La rinascita dell’abbazia: la visione di Alberto Cisco
Il percorso di Alberto Cisco inizia cinque anni fa, quando decide di lasciare il suo lavoro nella pubblica amministrazione. Cisco, di origine vicentina, trova nella custodia dell’abbazia non solo un lavoro, ma una vera e propria missione. Da quando è diventato il custode ufficiale, a partire dal 19 marzo 2023, ha dedicato il suo tempo e le sue energie a far rivivere un luogo che era caduto in un oblio durato troppi anni.
Cisco sottolinea l’importanza di trasformare il modo in cui i visitatori percepiscono il luogo. “Chiedo a tutti di non venire qui da turisti, ma per cercare Dio,” afferma. Attraverso la lettura, la meditazione e il contatto con la natura, spera di offrire ai pellegrini un’esperienza rigenerante, lontana dal frastuono delle mete turistiche più affollate. La sua flessibilità e la disponibilità a accogliere chiunque, anche chi arriva senza prenotazione, parlano della sua dedizione e ospitalità .
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Ospitalità e struttura dell’abbazia
L’abbazia è dotata di quattro camere che possono accogliere un totale di sei persone, con un bagno condiviso. Qui, il concetto di lusso è rappresentato dal silenzio e dalla tranquillità che circondano il monastero, permettendo una connessione profonda con l’ambiente e con se stessi. “Chi viene qui lo fa per godersi questo posto,” afferma Cisco, enfatizzando l’essenza del ritiro spirituale.
Un elemento interessante è la modalità di ospitalità dell’abbazia. Cisco non chiede alcun compenso fisso per il soggiorno; al contrario, le offerte che gli ospiti decidono di lasciare sono libere e servono a coprire le spese di gestione. Questo metodo consente anche a chi non ha molte risorse di beneficiare di un soggiorno nel monastero. L’acqua è fornita tramite cisterne rifornite da autobotti e il riscaldamento avviene con legna, mentre l’illuminazione è garantita da sistemi elettrici. Durante la permanenza, i pellegrini hanno anche l’opportunità di condividere i pasti, creando un senso di comunità .
Un luogo ricco di storia e spiritualitÃ
L’abbazia di San Benedetto ha una storia che risale all’XI secolo, periodo in cui fu abitata da monaci benedettini per circa quattrocento anni fino al XV secolo. Uno dei tesori storici legati a questo luogo è la Porziuncola, donata a San Francesco in un momento cruciale per il suo cammino spirituale e la fondazione dell’Ordine Francescano.
Sebbene l’abbazia sia stata restaurata dopo il terremoto che colpì questa regione nel 1997, il processo di recupero non è ancora completo. Si rimane in attesa del ripristino totale del campanile, la cui storicità è testimoniata da un affresco di Giotto. Ciò che rende l’abbazia particolarmente significativa è la sua vicinanza alla Via di San Francesco, che rappresenta un punto di sosta naturale per i pellegrini che sono in cammino verso i luoghi storici legati al Poverello d’Assisi, specialmente in preparazione per il Giubileo.
Accoglienza e visibilità dell’abbazia
Nonostante la sua bellezza, l’abbazia di San Benedetto al Subasio è ancora poco conosciuta al grande pubblico. Tuttavia, Cisco invita chiunque a scoprire la serenità del luogo. “Venite a vedere la bellezza di questo posto, a gustare il silenzio e apprezzare l’architettura,” incoraggia. Le prenotazioni sono normalmente effettuate tramite e-mail, ma la disponibilità ad accogliere i visitatori è aperta anche a chi si presenta senza prenotazione.
Cisco, nei weekend, offre la sua disponibilità come guida, permettendo così ai visitatori di conoscere più a fondo la storia e la spiritualità del luogo. Ogni visita diventa un’opportunità di connessione con il passato e con la tradizione spirituale che permea questo angolo d’Umbria.