La XXVIII edizione dei concerti d’estate di villa guariglia fra musica, danza e letteratura sul belvedere di raito

La XXVIII edizione dei concerti d’estate di villa guariglia fra musica, danza e letteratura sul belvedere di raito

la XXVIII edizione dei concerti d’estate di villa guariglia a raito, Salerno, offre un ricco programma di musica classica, jazz, danza e letteratura con artisti locali e internazionali in una cornice storica unica
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La XXVIII edizione dei concerti d’estate di Villa Guariglia a Raito (Salerno) offre un ricco programma di musica, danza e letteratura, valorizzando talenti locali e internazionali in una suggestiva cornice storica e naturale. - Gaeta.it

La XXVIII edizione dei concerti d’estate di villa guariglia torna a incantare il pubblico con un programma ricco di eventi musicali, letterari e coreografici sulla panoramica terrazza di raito, in provincia di salerno. Organizzato dalla provincia di salerno e dal CTA Salerno, il festival unisce classica, jazz, opera, danza e letteratura in una rassegna che attraversa epoche e stili, valorizzando talenti locali e internazionali. Il cartellone di quest’anno, promosso anche dal ministero della cultura, dal comune di vietri sul mare e da numerosi altri enti, si svolge in una cornice storica e naturale incantevole, dando spazio sia a interpreti affermati sia a giovani artisti emergenti.

La sede storica e il contesto culturale di villa guariglia a raito

Villa guariglia, un tempo residenza dell’ambasciatore raffaele guariglia, si affaccia sul golfo di salerno da una terrazza con vista sul mare e il cielo che ha ispirato questa edizione dei concerti d’estate. La villa, oggi di proprietà della provincia di salerno, si trova nel borgo di raito, frazione del comune di vietri sul mare, nota per il suo paesaggio suggestivo e per la tradizione artistica. Questo ritorno alle origini punta a offrire agli spettatori non solo eventi musicali ma anche esperienze culturali a tutto tondo, in un luogo che parla di storia e arte.

L’organizzazione del festival è curata dal CTA Salerno, con la direzione artistica di antonia willburger. Il sostegno arriva da numerose istituzioni pubbliche e private, tra cui il conservatorio statale di musica “giuseppe martucci”, la camera di commercio di salerno, coldiretti campagna amica e la fondazione cassa di risparmio salernitana. Anche il comune di san giovanni a piro e le ACLI provinciali APS partecipano alle attività promozionali, confermando il carattere partecipativo e radicato nel territorio dell’evento.

I primi appuntamenti: una partenza fra tango, musica classica e misteri d’italia

L’edizione si è aperta il 9 luglio con un evento gratuito nel belvedere di villa guariglia, dedicato a manuel cargaleiro, proponendo un omaggio a questo artista attraverso l’attività del liceo artistico “sabatini-menna”. Lo spettacolo musicale che ha seguito ha visto protagonista il Martucci Ensemble del conservatorio di salerno, con un repertorio ispirato a Astor Piazzolla e il suo nuovo tango. Giuseppe Scigliano al bandoneon ha guidato l’ensemble composto da chitarra, violini, viola, violoncello e contrabbasso in un viaggio sonoro che ha evocato il sentimento profondo e malinconico di Buenos Aires.

Il 10 luglio, sempre ad ingresso libero, la serata si è concentrata su un intrigante preludio noir, ideato dall’associazione Porto delle nebbie, per raccontare alcuni episodi misteriosi italiani degli anni ’50. L’evento ha incluso la presentazione letteraria di due libri, con “Il sindaco desaparecido” di massimiliano amato e “Sospese” di alessandra de vita, arricchendo così l’offerta culturale del festival. In seguito è salito sul palco l’ensemble di fiati del conservatorio, diretto da alessandro murzi, facendo sentire la forza della tradizione musicale salernitana.

Il programma musicale tra pianoforte, omaggi a grandi artisti e concerti jazz

Fra gli eventi da segnalare c’è l’esibizione del giovane pianista georgiano sandro nebieridze, il 11 luglio, che ha proposto un programma spaziando da Beethoven a trascrizioni di Stravinskij, con particolare attenzione alle variazioni tematiche e all’espressività interpretativa. Un omaggio a chet baker, icona del jazz, è stato proposto il 12 luglio con stefano valanzuolo, suo figlio enrico e francesco scelzo, che hanno portato delicatezza e nostalgia in una serata dedicata all’intimità della musica.

Il 16 luglio il Mario Corvini Jazz ensemble ha interpretato in chiave jazz le composizioni di nino rota, esaltando melodia e armonie con un approccio musicale originale ma fedele all’autore. L’evento rappresenta una declinazione musicale che ha incontrato il gradimento del pubblico per la sua capacità di reinventare un repertorio noto senza stravolgerne l’essenza.

Performance strumentali di rilievo e nuovi linguaggi artistici

Il 17 luglio ha visto uno dei momenti più attesi con il flauto traverso protagonista grazie a claudio arimany, discepolo di rampal, che ha eseguito il famoso Haynes d’oro. Accompagnato dall’orchestra Collegium Philharmonicum diretta da gennaro cappabianca, ha proposto musiche di Vivaldi e il concerto in sol minore di Quantz, evocando la leggerezza e freschezza tipiche del barocco. L’indomani è stata la volta di marina pellegrino, talento vietrese con un programma che spazia da Debussy a Rota e Brahms, in un’esibizione completa sia tecnicamente sia espressivamente, premiata dalle ACLI Salerno con il riconoscimento dedicato a Emidio Cecchini.

Sono proseguiti gli appuntamenti con strumenti diversi: il 19 luglio si è ascoltato il clarinetto di luca cipriano con un quintetto di Weber, affiancato da un quartetto d’archi che ha proposto Mendelssohn, portando sul palco varietà e intensità.

Contaminazioni musicali e letterarie con nuovi protagonisti e format innovativi

Dal 22 luglio il cartellone ha ampliato gli orizzonti con concerti del conservatorio Martucci che hanno mescolato tradizioni di Cuba e Francia, passando per Brahms e Kreisler. La presentazione del libro “In sacrificio. Il personaggio di Ifigenia tra teatro e cinema” di francesco puccio ha anticipato uno di questi eventi, animando la narrazione di temi teatrali e filmici.

Il 23 luglio si è esibito il cantautore manù squillante con la propria band, un evento a ingresso a pagamento che ha portato riflessioni e storie vissute attraverso la musica. Il 25 luglio il duo formato dalla violinista linda hedlund e dal pianista pietro gatto ha presentato in prima esecuzione il tango de amor tóxico di michela ruggiero, insieme a brani tonalmente diversi di Beethoven e César Frank.

Danza contemporanea, jazz e chiusura con omaggio a quincy jones

Il 31 luglio si è dato spazio alla danza con l’associazione Campania Danza di antonella iannone e l’ARB Dance Company diretta da annamaria di maio. Le coreografie segmenti e con-fusione hanno esplorato le relazioni tra corpi e individui in movimento, regalando un’esperienza visiva intensa e riflessiva.

In agosto il festival ha ospitato un omaggio alla storia del jazz salernitano con un progetto dedicato a luigi francavilla e l’X-group, con giovanni paracuollo alla tromba. Il 2 agosto ha portato sul palco la cantautrice napoletana flo, accompagnata da cristiano califano e pasquale di lascio, con brani a ingresso a pagamento.

Il gran finale del 5 agosto ha offerto un aperitivo culturale con il “paint and wine” organizzato da Limen, seguito dalla presentazione del libro “Tra natura e storia. Amalfi e Vietri sul Mare, Pompei e Paestum nella trasfigurazione letteraria di viaggiatori inglesi e americani dal Rinascimento al Novecento” di vincenzo pepe. La serata si è conclusa con un tributo a quincy jones eseguito dall’ensemble diretto da emilia zamuner per il conservatorio Martucci di Salerno, suggellando un’edizione che ha saputo fondere passato e presente in un dialogo musicale e culturale fluido e coinvolgente.

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