La comunità di montoro, in provincia di avellino, ricorda con emozione la visita dell’allora cardinale robert francis prevost, avvenuta il 7 settembre dell’anno scorso. Quel giorno, il futuro papa leone xiv partecipò al giubileo nicoliano nella parrocchia di piano, lasciando un segno profondo tra i fedeli. Il ricordo di quell’incontro si è rafforzato dopo la sua elezione a pontefice, suscitando orgoglio e speranza nel piccolo paese campano.
Il giubileo nicoliano: un evento memorabile per la parrocchia di piano
La frazione piano, con la sua parrocchia dedicata a san giovanni battista e san nicola da tolentino, ospitò una giornata speciale nel settembre 2024. Il cardinale prevost, allora prefetto del dicastero dei vescovi, accolse l’invito del parroco don adriano d’amore a partecipare al giubileo nicoliano. L’evento coinvolse molti residenti, attratti non solo dalla presenza di una figura ecclesiastica di rilievo ma anche dal significato spirituale del momento.
Un legame speciale con san nicola da tolentino
prevost, appartenente all’ordine agostiniano come san nicola da tolentino, stabilì un legame diretto con la comunità anche grazie a questo aspetto comune. Durante le celebrazioni, la sua attenzione verso i fedeli più fragili si manifestò in gesti semplici ma intensi, che ancora oggi vengono raccontati con emozione. Non è un caso che quel giorno sia rimasto impresso nella memoria di molti, segnando un punto di riferimento per la vita religiosa locale.
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Gesti d’attenzione e incontro con i fedeli più fragili
Tra le persone presenti quel giorno, due storie rivelano l’umanità di prevost. Andrea, un anziano disabile del paese, ricorda ancora oggi con commozione il gesto del cardinale che, vedendolo in mezzo alla folla con il bastone, si fermò per aiutarlo. Lo accompagnò fuori dalla calca e lo fece sedere accanto a sé durante la messa. Quel semplice atto, raccontato da andrea a pochi metri dall’altare, ha un peso emotivo considerevole e rappresenta un momento di cura e rispetto.
Un altro giovane disabile, raffaele, ricevette un segno di conforto personale. Il cardinale gli accarezzò il capo e gli disse di mantenere la fede, ricordandogli che dio è sempre vicino nei momenti difficili. Questi episodi raccontano la presenza attenta e delicata del futuro papa tra la gente comune, un tratto che sintetizza il suo stile pastorale e che la comunità ricorda con affetto.
Piccoli cimeli che diventano simboli
Il passaggio di prevost a montoro lasciò anche tracce materiali. Il bar dove il cardinale si fermò per un caffè ha conservato la tazzina, che da ieri viene esposta come un piccolo cimelio legato alla figura di leone xiv. Questo gesto ha assunto un valore simbolico per gli abitanti. La missione attribuita al nuovo papa viene riassunta in poche parole condivise in paese: “porti la pace dove c’è guerra”.
Incontri di umiltà e semplicità
Maria, un’anziana residente che prevost salutò direttamente, ricorda il senso di umiltà che il cardinale mostrò nell’avvicinarla per sapere il suo nome. Questo atteggiamento ha consolidato l’idea di grande guida spirituale, capace di accompagnare la chiesa con semplicità e autorevolezza.
La giornata trascorsa dal futuro papa in paese si concluse dopo cena, consumata con la famiglia santaniello, che offrì un pasto semplice a base di mozzarella e la celebre cipolla ramata di montoro. Poco dopo, prevost ripartì verso roma con il suo seguito, chiudendo una visita che oggi prende un rilievo più ampio grazie alla sua nuova veste di pontefice.