La tradizione del presepe di Colli Aniene: un tributo a Vittorio Milana, scomparso con il suo capolavoro

La tradizione del presepe di Colli Aniene: un tributo a Vittorio Milana, scomparso con il suo capolavoro

La scomparsa di Vittorio Milana segna la fine del presepe dell’I.C. Balabanoff, un simbolo di tradizione e comunità a Colli Aniene, lasciando un’eredità culturale da preservare.
La Tradizione Del Presepe Di C La Tradizione Del Presepe Di C
La tradizione del presepe di Colli Aniene: un tributo a Vittorio Milana, scomparso con il suo capolavoro - Gaeta.it

Una delle tradizioni più affascinanti del quartiere Colli Aniene a Roma si spenge quest’anno, lasciando un’atmosfera di tristezza tra coloro che hanno ammirato il presepe dell’I.C. Balabanoff. L’autore, Vittorio Milana, è venuto a mancare lo scorso ottobre, lasciando un vuoto incolmabile e segnando la fine di un’era. Per oltre quarant’anni, ha dedicato la sua vita alla creazione e all’evoluzione di questo progetto che ha catturato l’immaginazione di moltissimi. La sua opera, frutto di passione e impegno, non aprirà le porte per la consueta mostra natalizia, ma rimarrà viva nella memoria di tutti coloro che hanno avuto modo di apprezzarne la bellezza e la profondità.

Il presepe di Vittorio: una tradizione cominciata nel 1984

La storia del presepe di Vittorio Milana è indissolubilmente legata all’inizio delle attività scolastiche dell’I.C. Balabanoff nel 1984. Da quel momento, la creazione di questo monumentale lavoro è diventata il fulcro della sua vita e della comunità scolastica. Quasi quarant’anni di dedizione hanno visto la nascita di un presepe che era molto più di un semplice allestimento natalizio: era un viaggio attraverso la fede e la tradizione, ricco di dettagli e storie da raccontare.

Ogni anno, il lavoro di Vittorio iniziava nei primissimi giorni di novembre. Si ritirava nel corridoio della scuola, celato dietro una pesante tenda, per dedicarsi alla sua arte. L’8 dicembre, il sipario si alzava e la comunità poteva ammirare il frutto di settimane di lavoro. Una meraviglia visiva che continuava a espandersi con l’aggiunta di nuove scene, personaggi e particolari, frutto di un’incessante creatività. La preparazione avveniva in ogni momento libero, un lavoro costante da chi, pur avendo un incarico ufficiale, sentiva il richiamo di una tradizione più grande.

La bellezza e i dettagli del capolavoro di Vittorio

Il presepe di Vittorio era un’esperienza multisensoriale, capace di colpire chiunque vi si avvicinasse. Con una vasta gamma di elementi che spaziavano dalle case ai laghetti, fino alle figure animali e umane, ogni dettaglio era stato pensato per catturare l’attenzione e l’immaginazione del pubblico. Le notti stellate e i fiumi con cascate, che terminate in piccoli laghetti, aggiungevano un elemento di realismo e meraviglia a quella che era, di per sé, un’opera d’arte in continua evoluzione.

Questo presepe suggestivo non solo raccontava la storia della Natività, ma era una rappresentazione vivente della comunità, con scene e figure che riflettevano vita quotidiana, tradizioni locali e un forte senso di collegamento con il passato. Ogni anno, i visitatori venivano attratti da questa composizione dai mille colori, un simbolo di fede e di impegno che ispirava le nuove generazioni a mantenere viva la tradizione del presepe.

Un artistico lascito: l’eredità di Vittorio Milana

La scomparsa di Vittorio Milana segna la perdita di un artista dedicato e di un baluardo della cultura tradizionale. La sua dedizione andava oltre la sua opera: era un educatore che incarnava i valori della serietà e della passione, trasmettendo alle nuove generazioni l’importanza della dedizione e del lavoro manuale. Le sue mani, abituate a modellare argilla e legno, erano simboli di un’epoca in cui la creatività si esprimeva attraverso il contatto diretto con i materiali.

Il presepe di Vittorio non era solo un progetto, ma un messaggio per coloro che venivano dopo di lui. Rappresentava l’importanza di non abbandonare le tradizioni e di continuare a tramandare esperienze che, come filamenti di un tessuto, uniscono le generazioni. La sua vita, dedicata alla scuola e alla comunità, è un esempio luminoso di cosa significa essere un custode della cultura e della fede.

Il futuro del presepe: speranze e timori

Con la dipartita di Vittorio, una domanda rimane: quale sarà il destino del suo lavoro? Non mancano voci tra coloro che hanno ammirato la sua creazione, preoccupati che quanto realizzato possa andare perduto. Alcuni appassionati e sostenitori del presepe stanno già attivandosi per garantire che questo patrimonio non venga dimenticato, proponendo una raccolta di idee e un piano d’azione.

Un nuovo servizio, dedicato proprio a questo scopo, è in programma per discutere le modalità di preservazione del capolavoro di Vittorio, affinché la sua eredità continui a vivere nella comunità. Il presepe di Vittorio, simbolo di confronto tra passato e presente, rappresenta non solo un’opera d’arte, ma una parte integrante dell’identità di Colli Aniene, e i suoi sostenitori sono determinati a mantenerne vivo lo spirito.

Change privacy settings
×