La tradizione legata a Sant’Andrea, celebrata il 30 novembre, è molto sentita a Viterbo. In questa città, è particolarmente viva l’usanza di regalare ai bambini dei pesci di cioccolato, un gesto che simboleggia l’affetto e la gioia. Questa pratica, che affonda le radici in un passato remoto, ha coinvolto nel tempo non solo i più giovani, ma anche le coppie innamorate, rendendola un’occasione di scambio dolciario e affettivo.
Il significato del pesce di cioccolato
Il pesce di cioccolato rappresenta una tradizione ricca di significato. Ogni anno, nella mattina del 30 novembre, gli abitanti di Viterbo possono osservare i bambini scoprire sul tavolo della colazione questo particolare dolce. I genitori, nel corso della notte che precede la festività, si cimentano nel preparare questi pesci e li lasciano in bella vista come sorprese per i loro piccoli. I pesci, realizzati in cioccolato e avvolti in carta stagnola dai colori vivaci, manifestano l’affetto e la cura degli adulti verso i bambini. Con il passare degli anni, questa consuetudine si è espansa, incorporando anche gli innamorati che scelgono di scambiarsi questi dolci come simbolo di affetto.
L’usanza di regalare pesci di cioccolato ha profonde radici storiche e culturali. Essa è legata a Sant’Andrea, il santo patrono dei pescatori. Non a caso, il dolce prese forma sotto l’interpretazione del pesce, elemento iconico non solo della tradizione cristiana, ma anche della vita quotidiana di tanti abitanti. Questa celebrazione è un modo per mantenere viva la memoria di una comunità e le sue tradizioni, che si tramandano di generazione in generazione.
L’evoluzione della tradizione e i dolci in commercio
A partire da metà mese, i negozi e i supermercati di Viterbo iniziano a esporre i pesci di Sant’Andrea in diverse forme e colori. Originariamente, il cioccolato utilizzato per elaborarli era esclusivamente fondente, ma con il tempo la disponibilità si è ampliata. Oggi è possibile trovare pesci fatti con varie tipologie di cioccolato, dal fondente al bianco, passando anche per opzioni senza glutine, offrendo così a tutti la possibilità di partecipare a questa gioiosa festività. L’industria dolciaria si è adattata a queste evoluzioni, proponendo prodotti che soddisfano le diverse esigenze alimentari dei consumatori.
L’aumento della varietà dei dolci riflette non solo un’evoluzione dei gusti, ma anche un maggiore interesse verso le tradizioni locali e il loro rilancio. Questa crescente disponibilità di cioccolatini è un chiaro segno della vitalità culturale di Viterbo, che riesce a combinare tradizione e modernità, attirando anche i turisti che visitano la città in questo periodo dell’anno. L’usanza di acquistare e regalare pesci di cioccolato non è solo un rito familiare, ma diventa anche un’opportunità di aggregazione per la comunità.
Il momento culminante della celebrazione
La celebrazione di Sant’Andrea a Viterbo non si limita alla tradizione del pesce di cioccolato, ma si estende anche a momenti di raccoglimento religioso. Nella chiesa di Sant’Andrea, situata nel quartiere di Pianoscarano, la comunità si riunisce per partecipare alla messa. Qui, dopo la celebrazione, i dolci pesci vengono distribuiti ai bambini, creando un’atmosfera festosa e ricca di storia. Questo rituale sottolinea non solo l’importanza della figura di Sant’Andrea, ma anche il senso di comunità che caratterizza Viterbo.
Durante questa giornata, le famiglie si uniscono, celebrando la tradizione con gioia e condivisione. Le strade si animano di risate e di festeggiamenti, mentre i piccoli si affrettano per mostrare i dolci ricevuti. Questo momento di festa rappresenta un legame tra passato e presente, tra fede e cultura, sottolineando un’importante continuità nella memoria collettiva della città.
Con la giornata che si avvicina, l’attesa per la celebrazione di Sant’Andrea a Viterbo cresce. La tradizione di scambiarsi pesci di cioccolato continua a rappresentare un legame significativo tra le generazioni, mantenendo viva la storia e le usanze di questa fiorente comunità.
Ultimo aggiornamento il 29 Novembre 2024 da Armando Proietti