Negli ultimi giorni è emersa una controversia importante riguardo il futuro del centro di eccellenza droni previsto a Stigliano, in provincia di Matera. La compagnia petrolifera Total ha deciso di disimpegnarsi dal progetto dopo quasi cinque anni di impegno, suscitando una risposta netta da parte della regione Basilicata. L’assessore alle attività produttive, Franco Cupparo, ha espresso disappunto per il modo in cui questa decisione è stata comunicata e per il mancato coinvolgimento della comunità locale.
Il disimpegno della Total dal centro di eccellenza droni a Stigliano
Il progetto per un centro specializzato nei droni prevedeva la creazione di un vero e proprio polo produttivo a Stigliano, con la promessa di un significativo impatto occupazionale e tecnologico sul territorio della montagna materana. Total, società conosciuta principalmente nel settore petrolifero, si era impegnata in questo percorso orientato allo sviluppo di attività alternative all’estrazione di petrolio, in linea con le strategie regionali di diversificazione economica.
Una decisione senza dettagli chiari
Dopo quasi cinque anni, però, Total ha annunciato il ritiro dal progetto, senza fornire dettagli chiari sull’evoluzione o su alternative concrete. L’assessore Cupparo ha sottolineato come non sia accettabile che la compagnia attribuisca alla Regione la responsabilità dei fondi destinati a questa iniziativa, ricordando che la regione avrebbe potuto incassare tali somme già anni fa, se avesse voluto.
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Questa mossa ha creato malcontento nelle amministrazioni locali e nella comunità, che vedeva nel progetto un’opportunità importante per l’occupazione e lo sviluppo tecnologico dell’area. La decisione apre quindi una crisi sul futuro di iniziative cosiddette “no oil” che puntano a un modello produttivo diverso da quello tradizionale legato al petrolio.
La richiesta della regione Basilicata per una proposta alternativa
Franco Cupparo ha invitato formalmente la Total entro la fine del mese a proporre un progetto alternativo da discutere con la Regione, i sindaci del comprensorio Tempa Rossa, i sindacati e Confindustria. L’idea è di non disperdere completamente le risorse e gli investimenti fatti finora, concentrando gli sforzi su altri possibili settori produttivi capaci di assorbire almeno i 50 posti di lavoro ipotizzati nel progetto originale.
Tensioni e delusioni nella montagna materana
La Montagna Materana, territorio che ospiterebbe il centro droni, ha mostrato segnali di sfiducia e delusione nei confronti della compagnia e, più in generale, rispetto alle occasioni mancate per un rilancio economico sostenibile. L’assessore ha ribadito che le istituzioni locali sono pronte a valutare e sostenere iniziative diverse, purché si mantengano gli impegni assunti e si salvaguardino i posti di lavoro previsti.
Non soltanto la mancanza dell’attività produttiva ha generato tensioni, ma anche la carenza di comunicazione e trasparenza da parte di Total. In prospettiva, la Regione punta a consolidare progetti in grado di garantire continuità e stabilità, evitando fughe improvvise di investitori che indeboliscono il tessuto socio-economico locale.
L’impegno della regione Basilicata per lo sviluppo no-oil
I progetti no-oil rappresentano un tentativo chiaro della regione Basilicata di costruire un futuro meno dipendente dall’industria petrolifera. L’obiettivo è creare opportunità che durino nel tempo, basate su tecnologie nuove e altre forme di produzione industriale. Questi piani sono stati elaborati con la partecipazione di sindaci e rappresentanti dei lavoratori per garantire una visione condivisa e concreta.
La sorpresa della decisione di Total
La decisione di Total ha colto di sorpresa gli attori coinvolti, proprio perché la compagnia aveva manifestato interesse e accordo sulla linea no-oil. L’assessore Cupparo ha richiamato la responsabilità dell’azienda nell’assumersi impegni che rispecchino le scelte politico-economiche della regione e le aspettative delle comunità locali.
La rottura ha messo in evidenza un problema di fondo: senza un sostegno costante e una strategia chiara da parte degli investitori, il processo di trasformazione del territorio rischia di fermarsi o rallentare drasticamente. La regione ribadisce quindi la necessità di regole precise e di progetti che non siano solo annunci, ma si traducano in azioni concrete e durature.
Proposte alternative dovranno emergere rapidamente, altrimenti anche la fiducia delle comunità nelle istituzioni e nelle imprese ne risentirà pesantemente. Il confronto aperto tra tutti gli attori coinvolti sarà decisivo nei prossimi giorni per capire quale strada intraprendere e quali progetti potranno realizzarsi sul territorio.