A Roma, in data 22 gennaio, si è tenuto un incontro importante per la definizione della Strategia nazionale agricola dedicata alle aree interne. Durante l’evento, organizzato dal Ministero dell’Agricoltura, Sovranità Alimentare e Foreste in collaborazione con Unioncamere, sono stati presentati i primi risultati delle analisi territoriali. Questo progetto mira a sostenere e potenziare le comunità rurali, affrontando le numerose sfide che caratterizzano queste regioni.
Partecipazione e colloqui tra le istituzioni
All’incontro sono intervenuti figure chiave del governo, compreso il Ministro Francesco Lollobrigida e il Sottosegretario Luigi D’Eramo, oltre al Presidente di Unioncamere, Andrea Prete. L’analisi svolta dal Centro Studi dell’Istituto Tagliacarne-Unioncamere ha fornito dati fondamentali, che serviranno come base per le future strategie. Un aspetto cruciale del progetto è il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati, creando una rete di collaborazioni tra istituzioni, imprese e comunità locali.
Durante la presentazione, sono emerse le criticità che affliggono le aree interne, tra cui spopolamento e invecchiamento della popolazione. Tali fattori rendono la situazione imprenditoriale più complessa e contribuiscono a un lento sviluppo economico rispetto ai centri urbani. Tuttavia, ci sono anche numerosi punti di forza che rendono queste regioni uniche e ricche di potenziale.
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Criticità e punti di forza delle aree interne
Nel rapporto analizzato, sono stati evidenziati non solo i problemi ma anche le opportunità offerte dalle aree interne. Queste regiones contano una presenza significativa nel settore agroalimentare: infatti, il 46% delle imprese del settore si trova in queste aree, occupando oltre il 50% della superficie agricola del Paese. La vocazione all’agricoltura biologica è forte, associata a una crescente presenza di giovani imprenditori e donne, che rappresentano rispettivamente il 9,2% e il 25% delle aziende agricole.
Un altro elemento di grande valore è la biodiversità che caratterizza queste zone. Le aree interne custodiscono circa il 70% delle superfici boschive italiane, ponendo l’accento sull’importanza di promuovere un turismo sostenibile. Questi aspetti, insieme, forniscono una base solida per un progetto che non solo intende preservare queste aree, ma anche valorizzarle nel contesto economico e sociale italiano.
Obiettivi futuri e impegno istituzionale
Il Sottosegretario D’Eramo ha sottolineato l’importanza delle aree interne per l’Italia, definendole il “cuore” del Paese. L’obiettivo dichiarato è quello di garantire ai giovani la possibilità di rimanere nei propri territori, sostenendo gli agricoltori nel loro ruolo di custodi delle tradizioni e delle produzioni locali. È evidente che il progetto avviato dal Ministero dell’Agricoltura prevede una visione a lungo termine, con la necessità di un lavoro di squadra tra tutti gli attori coinvolti.
Le istituzioni, come Unioncamere e le Camere di commercio, rivestono un ruolo fondamentale nel supportare questo processo. Il Presidente Prete ha confermato il forte legame tra le camere e il Ministero, evidenziando il valore di fornire dati utili a sviluppare politiche efficaci, che possano realmente fare la differenza nelle aree interne.
L’incontro di Roma rappresenta solo un primo passo verso la realizzazione di una strategia che mira a valorizzare e rinvigorire le aree interne italiane, unendo sforzi e risorse per affrontare le sfide attuali e future.