La sopravvivenza delle api al centro della lotta per la biodiversità e il sostegno a greenpeace nel 2025

La sopravvivenza delle api al centro della lotta per la biodiversità e il sostegno a greenpeace nel 2025

Greenpeace evidenzia l’importanza delle api per l’impollinazione di 4.000 varietà di piante e promuove il progetto Bosco delle Api a Roma e Cremona, invitando a sostenere la tutela ambientale con il 5×1000.
La Sopravvivenza Delle Api Al La Sopravvivenza Delle Api Al
Greenpeace evidenzia l’importanza delle api per l’impollinazione e la biodiversità, promuovendo iniziative come il “Bosco delle Api” e invitando a sostenere la tutela degli impollinatori attraverso il 5×1000. - Gaeta.it

Il ruolo delle api nell’impollinazione delle piante resta fondamentale per il mantenimento di molte colture alimentari in tutto il mondo. Con la Giornata Mondiale delle Api che si avvicina, Greenpeace richiama l’attenzione sulla relazione diretta tra la salute di questi insetti e la qualità del nostro cibo. Le minacce che gravano su di loro mettono in pericolo anche la varietà delle colture vegetali da cui dipendiamo. Al tempo stesso, l’organizzazione ambientalista invita i cittadini a supportare con una semplice firma il proprio impegno, destinando il 5×1000 per la tutela degli impollinatori e dell’ambiente.

Il valore delle api per l’agricoltura e la biodiversità

Gli insetti impollinatori, in particolare le api, svolgono un lavoro insostituibile nella riproduzione di circa 4.000 varietà di piante e vegetali come mele, fragole, pomodori e mandorle. Senza di loro, si stima che il 75% delle colture alimentari perderebbe quantità e qualità. Ciò rischia di compromettere la sicurezza alimentare globale. Questi dati emergono esaminando le coltivazioni che si affidano all’impollinazione naturale e i benefici che ne derivano. L’impollinazione influenza la produzione di frutti e semi, elementi fondamentali per l’alimentazione umana e per molte industrie agricole.

Il declino rapido di popolazioni di api e altri impollinatori è legato a fattori come l’uso intensivo di pesticidi, la perdita degli habitat e il cambiamento climatico. La sensibilità degli apicoltori e degli agricoltori su queste tematiche è in crescita, mentre la società civile viene coinvolta più direttamente, soprattutto in vista del 20 maggio, giorno dedicato alla celebrazione e alla riflessione su questi insetti. Greenpeace sottolinea la necessità di interventi normativi per vietare prodotti chimici nocivi e per proteggere in modo concreto gli ecosistemi naturali da cui dipendono le attività agricole.

Il bosco delle api: un modello di conservazione urbana e rurale

L’iniziativa Bosco delle Api rappresenta un progetto concreto per combattere la perdita di biodiversità nelle aree urbane e periurbane. Nata a Roma nel 2020, in un momento di forti criticità per la città dovute alla pandemia e ai cambiamenti ambientali, questa iniziativa ha ricevuto supporto per replicarsi anche in altre città, come Cremona. Qui, nella Pianura Padana, uno degli ambienti più inquinati d’Europa, si è provato a ricreare ambienti naturali dove flora e fauna possano riprodursi in equilibrio.

Le “food forest” presenti nel Bosco delle Api sono sistemi che imitano i boschi naturali, con diversi strati di vegetazione tra cui alberi da frutto, erbe, fiori e piante spontanee. Questo insieme genera un habitat ricco per gli insetti impollinatori, che trovano nutrimento e rifugio. L’interazione tra piante e animali rende questi spazi dei piccoli ecosistemi aperti anche all’educazione ambientale e ad attività ricreative, con l’obiettivo di riportare un po’ di natura in contesti spesso segnati dall’abbandono o dall’inquinamento.

Martina Borghi, che dirige la campagna foreste di Greenpeace Italia, evidenzia l’importanza del lavoro dei volontari locali. Il Bosco delle Api rompe lo schema classico di spazi verdi isolati. Si tratta di territori vivi che ospitano api e altri insetti impollinatori, oltre a diventare luoghi di scambio culturale e di sensibilizzazione sulle minacce per la natura. Questi esempi dimostrano che con strumenti adeguati è possibile agire per ristabilire la biodiversità anche in ambienti antropizzati.

Il sostegno a greenpeace contro l’emergenza ambientale globale

Il contributo del 5×1000 è uno degli strumenti che Greenpeace mette a disposizione per mantenere attive le sue campagne contro lo sfruttamento e il deterioramento dell’ambiente. Ogni due secondi si perde una superficie di foresta pari a un campo di calcio. Ogni anno finiscono in mare milioni di tonnellate di plastica, che uccidono specie marine come tartarughe, uccelli e cetacei. L’inquinamento atmosferico causato dalle attività umane provoca migliaia di morti premature ogni anno, soprattutto a causa delle polveri sottili collegate anche all’agricoltura intensiva.

Greenpeace lavora da mezzo secolo per identificare queste emergenze e portarle all’attenzione pubblica e politica. Le sue azioni hanno fermato lo sterminio delle balene, bloccato test nucleari e protetto territori artici. Giuseppe Onufrio, direttore di Greenpeace Italia, ricorda che lo sforzo continua per evitare che zone ancora integre subiscano danni irreversibili. Per perseguire questo scopo occorre un supporto diffuso, per garantire risorse e visibilità alle campagne.

Destinare il 5×1000 a Greenpeace significa partecipare a progetti concreti di salvaguardia delle api, degli ambienti naturali e della salute globale. L’impegno riguarda ogni giorno, anche nei piccoli gesti individuali, la possibilità di invertire la rotta del degrado ambientale e salvaguardare la biodiversità in un momento di crescente crisi.

Change privacy settings
×