la sonda sovietica kosmos-482, lanciata nel 1972 verso venere, potrebbe rientrare in atmosfera terrestre ai primi di maggio 2025

la sonda sovietica kosmos-482, lanciata nel 1972 verso venere, potrebbe rientrare in atmosfera terrestre ai primi di maggio 2025

Il veicolo spaziale sovietico Kosmos-482, lanciato nel 1972 verso Venere ma rimasto in orbita terrestre per un malfunzionamento del motore Blocco-L, potrebbe rientrare nell’atmosfera tra il 5 e il 13 maggio 2025.
La Sonda Sovietica Kosmos 4822C La Sonda Sovietica Kosmos 4822C
Nel 2025 è previsto il rientro in atmosfera di Kosmos-482, una sonda sovietica lanciata nel 1972 verso Venere ma rimasta bloccata in orbita terrestre a causa di un malfunzionamento. - Gaeta.it

Nel 2025 si attende il possibile rientro in atmosfera terrestre di un veicolo spaziale sovietico lanciato oltre cinquant’anni fa. La sonda destinata a venere, ma rimasta in orbita terrestre per un malfunzionamento, è chiamata kosmos-482, e la sua caduta potrebbe avvenire intorno al 9 maggio, anche se con una finestra di qualche giorno di anticipo o ritardo. La storia di questa missione, i suoi dettagli tecnici e la traiettoria orbitale seguono da vicino sia gli esperti che gli appassionati di spazio.

il programma venera e il lancio della sonda destinata a venere

Negli anni Settanta l’unione sovietica portava avanti con successo il programma venera, che si occupava di inviare sonde automatiche sul pianeta venere. Un risultato importante fu raggiunto nel 1966 con la venera-3, il primo oggetto costruito dall’uomo a impattare su un altro pianeta. Nel 1972 la missione venera-8 completò l’atterraggio e raccolse dati sulle condizioni estreme di temperatura e pressione venusiane, restando operativa, sorprendentemente, per quasi un’ora.

La venera-9 doveva accompagnare questa serie, parte di una strategia di lanci doppi per aumentare le chance di successo, previste dalla pratica sovietica, e fu inviata con un razzo molniya dal cosmódromo di baikonur nel marzo 1972. Questa sonda avrebbe dovuto ripetere le misurazioni della gemella, con strumenti fotometrici, sensori di pressione e rilevatori di vento e radiazioni.

il malfunzionamento del blocco-l e la nascita di kosmos-482

A un certo punto della missione la sonda doveva attivare un motore speciale chiamato blocco-l, utilizzato per portare il veicolo verso il sole e intercettare venere. Quel motore però non si accese, impedendo alla sonda di allontanarsi dalla terra e costringendola a rimanere in un’orbita terrestre molto allungata e inclinata di 52,1 gradi rispetto all’equatore.

Come accadeva spesso per i lanci sovietici falliti, l’oggetto non ricevette il nome venera ufficiale, ma fu inserito nel catalogo come kosmos-482. Da quel momento lo strumento è stato seguito dai radar e dai sistemi di tracciamento terrestri, rimanendo sorvegliato per eventuali rischi.

L’orbita attuale e la degradazione che porterà al rientro

Inizialmente kosmos-482 si muoveva a quote alte, ma con il tempo l’inerzia e l’attrito delle rarefatte particelle atmosferiche in orbita bassa hanno ridotto progressivamente il perigeo. Dalla quota iniziale di alcune migliaia di chilometri, l’orbita è scesa fino a circa 198 chilometri, inferiori persino all’altitudine media della stazione spaziale internazionale che già subisce un lento decadimento orbitale.

Le agenzie di sorveglianza degli oggetti spaziali come norad e cospar monitorano questo veicolo e tutti i suoi componenti associati dal lancio. Quattro elementi sono recentemente rientrati in atmosfera, mentre il componente principale, il lander progettato per atterrare su venere e chiamato anche “scaldabagno” per la sua forma semisferica, rimane in orbita. L’ultimo calcolo mostra che kosmos-482 dovrebbe precipitare tra il 5 e il 13 maggio del 2025 circa.

Caratteristiche tecniche e rischi legati al rientro

Il lander di kosmos-482, dal diametro all’incirca di un metro, è pensato per sopportare pressioni e temperature estremamente alte, tipiche di venere. Queste caratteristiche lo rendono resistente al calore generato dal rientro atmosferico, in cui solitamente la maggior parte dei detriti spaziali si disintegra completamente.

Restando però un oggetto solido e compatto, la sua caduta può comportare la sopravvivenza di frammenti alla superficie terrestre. Anche se il sistema di paracadute e controllo di discesa sono da considerarsi fuori uso dopo decenni di inattività e danni da radiazione, il corpo solido potrà arrivare fino al suolo, probabilmente in zone non abitate vista la probabilità distribuita su vaste aree.

La presenza di parti come l’antenna a ombrello, tipica delle sonde 3v1 di venera, emerge da analisi fotografiche di astronomi amatoriali e professionisti che hanno osservato l’oggetto in orbita. Questi dati rimangono utili per confermare la natura del relitto, che segue ancora oggi la traiettoria registrata.

La possibilità di seguire la caduta e cosa aspettarsi

Chi vuole monitorare kosmos-482 e il suo rientro potrà utilizzare servizi web e link forniti da osservatori spaziali, che aggiornano la posizione in tempo reale. La prognosi non fa temere eventi catastrofici, data la riduzione delle dimensioni della parte resistente ma non a livello da causare danni estesi.

Il rientro, previsto tra qualche settimana, sarà l’ultimo capitolo di una missione incompleta iniziata nel 1972. Man mano che l’orbita scenderà, anche la stima della posizione effettiva della caduta si raffinerà. La traiettoria inoltrata da kosmos-482 rappresenta un caso raro di oggetto spaziale bloccato in orbita terrestre che torna dopo anni di attesa.

Osservatori e appassionati restano in attesa di nuovi aggiornamenti, con i sistemi di sorveglianza e controllo che tengono sotto controllo possibili rischi nei giorni a venire.

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