La solidarietà si veste di gusto: Cucinapoli unisce sartoria e gastronomia per una causa sociale

La solidarietà si veste di gusto: Cucinapoli unisce sartoria e gastronomia per una causa sociale

Cucinapoli unisce sartoria napoletana ed enogastronomia per sostenere i giovani Neet, raccogliendo 25mila euro per progetti di inclusione sociale e valorizzando le eccellenze del territorio campano.
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La solidarietà si veste di gusto: Cucinapoli unisce sartoria e gastronomia per una causa sociale - (Credit: www.ansa.it)

Cucinapoli ha debuttato come un evento innovativo, portando alla ribalta l’unione tra sartoria napoletana ed enogastronomia, con un forte focus sulla solidarietà sociale. La prima edizione, tenutasi presso il Magnolia, ha puntato a valorizzare i “saperi” locali e le eccellenze del Made in Naples, raccogliendo fondi per progetti destinati ai Neet, quei giovani che non sono coinvolti né in percorsi educativi, né lavorativi. L’evento è stato organizzato dalla Fondazione Isaia, attiva dal 2018 nel promuovere iniziative culturali e sociali a supporto della comunità.

Un tema di solidarietà sociale

Il tema centrale di Cucinapoli era la solidarietà sociale, con l’obiettivo di sostenere iniziative specifiche per i Neet. Questo termine si riferisce a un’ampia fascia di giovani, spesso in difficoltà e privi di opportunità, che necessitano di un intervento diretto per poter reintegrarsi nel mercato del lavoro. La Fondazione Isaia ha creato questa piattaforma per sensibilizzare l’opinione pubblica e raccogliere fondi da dedicare a corsi di formazione sartoriale, mirati a offrire competenze richieste dal mercato e, così, facilitare il percorso di accesso al lavoro per questi ragazzi.

Grazie all’evento, sono stati raccolti fondi per un totale di 25mila euro, cifra considerevole per avviare nuovi progetti di inclusione sociale. Questo approccio multidisciplinare si è rivelato cruciale nella costruzione di una rete di sostegno per i giovani, fortemente motivati a migliorare le proprie condizioni di vita. Nonostante le difficoltà, l’alto potenziale di queste persone non deve essere trascurato: l’iniziativa di Cucinapoli ha dimostrato come una comunità unita possa lavorare per il bene comune.

Chef e vini: un connubio di eccellenze

Al centro dell’evento si è trovato un gruppo di sette chef stellati, ognuno dei quali ha messo a disposizione le proprie competenze culinarie per creare piatti che valorizzassero non solo la gastronomia napoletana, ma anche il lavoro delle sartorie locali. Partecipanti di spicco includevano Domenico Candela, Gennaro Esposito e Alfonso Iaccarino, leader nel panorama gastronomico regionale.

A questi esperti si sono aggiunti due chef resident e un maestro panificatore, arricchendo ulteriormente l’offerta gastronomica della serata. Il tutto è stato accompagnato da vini pregiati forniti da produttori locali di rilievo, che hanno sostenuto l’evento donando le proprie etichette, con sommelier provenienti dall’Associazione Italiana Sommelier che hanno accompagnato i piatti. Questo ricco bouquet di sapori ha rappresentato simbolicamente ciò che Napoli può offrire: una fusione di tradizione e innovazione, sotto il segno della qualità.

Un evento polifunzionale ricco di contenuti

L’evento ha visto anche la partecipazione di diverse personalità del panorama culturale e sociale, evidenziando i molteplici aspetti dell’impegno della Fondazione Isaia. La serata è stata aperta da un’esibizione dell’orchestra Petit Sanitansamble e ha incluso la presentazione del libro di Silvio De Majo, “Breve storia della città di Napoli nell’età Borbonica”. La discussione ha visto interventi da parte dell’autore stesso, dell’assessore comunale Chiara Marciani e dello storico Paolo Macry, che hanno arricchito il dibattito culturale sull’importanza della valorizzazione della storia locale.

Inoltre, sono stati condivisi testimonianze dirette da chi collabora con la Fondazione, come la direttrice della Casa Circondariale di Santa Maria Capua Vetere, che ha esposto un progetto di laboratorio di camiceria realizzato all’interno della prigione, dove i detenuti hanno creato divise da chef per l’evento. Queste storie pratiche e coinvolgenti hanno dimostrato l’impatto che un’iniziativa simile può avere, non solo sul territorio ma anche sui singoli, sottolineando l’importanza dell’inclusione sociale e culturale.

La mission della Fondazione Isaia

La Fondazione Enrico Isaia e Maria Pepillo Onlus è stata istituita con l’intento di preservare e valorizzare i saperi tradizionali e le eccellenze del territorio campano. Il suo operato si muove lungo diverse direttrici, includendo l’inclusione sociale attraverso la sartoria napoletana, la promozione del patrimonio culturale e la ricerca storica. Questi scopi confermano la volontà di formare un ponte tra le nuove generazioni e le tradizioni, nella speranza di seguire un percorso di crescita collettiva.

L’evento Cucinapoli ha dimostrato le potenzialità di un approccio collaborativo, in cui privati, istituzioni e comunità possono unirsi per sostenere chi è in difficoltà. La Fondazione ha già in programma di continuare su questa strada, avvalendosi delle competenze e delle esperienze accumulate, per garantire che i saperi e le tradizioni locali possano prosperare e contribuire a un futuro migliore.

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