Il dibattito sulla realizzazione della sede unica della Regione Abruzzo continua a sollevare interrogativi e polemiche tra istituzioni e cittadini. Il Vicepresidente del Consiglio Regionale, Antonio Blasioli, ha recentemente organizzato una conferenza stampa a Pescara per fare il punto della situazione, evidenziando le criticità legate al progetto e chiedendo maggiore trasparenza dalla maggioranza di centrodestra. L’argomento tocca direttamente le dinamiche amministrative e urbanistiche, coinvolgendo la comunità in un tema di rilevanza locale.
Le contrarietà al progetto della sede unica
Nella conferenza stampa, Blasioli ha messo in evidenza come la realizzazione di una sede unica, pur essendo considerata necessaria, dovrebbe avvenire in un’area periferica. Questo approccio mira a favorire la creazione di una città a più poli, contrariamente alla scelta di centralizzarla nell’area di risulta. L’esponente ha respinto le critiche rivolte alla proposta, sostenendo che la collocazione periferica contribuirebbe a riqualificare quartieri altrimenti trascurati.
Nonostante le intenzioni, i recenti emendamenti proposti da Blasioli sulla questione sono stati bocciati, rivelando un clima di stallo e mancanza di dialogo con l’amministrazione regionale. I ritardi accumulati nel processo di progettazione sono emblematici: a distanza di oltre 830 giorni dall’approvazione iniziale, il Documento di Indirizzo Progettuale , fondamentale per dare avvio ai lavori, non è stato ancora redatto.
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Le lacune amministrative
In seguito agli incontri della Commissione, Blasioli ha segnalato un’apparente indifferenza da parte della giunta nel gestire il progetto. Un esempio calzante è la mancanza del DIP, necessaria per orientare le fasi progettuali. Nonostante il termine fissato nel Protocollo di intesa del 20 settembre 2022 , questo ulteriore ritardo ha messo in evidenza le inefficienze operative del centrodestra regionale.
Questa situazione ha portato a un percorso confuso negli sviluppi del progetto. Da un lato, si prevede la costruzione della nuova sede; dall’altro, la Regione ha già previsto per due volte la possibilità di contrarre un mutuo, senza però dare indicazioni chiare sull’importo. Questo lascia la situazione economica in un limbo, rendendo difficile pianificare e gestire le risorse destinate al nuovo immobile.
La questione delle dimensioni e della funzionalità
Un ulteriore elemento di preoccupazione è rappresentato dalla riduzione delle dimensioni della futura sede. Nel verbale della Commissione, è stato rivelato che verrà diminuita l’area prevista, ora stimata a circa 8.000 mq anziché 20.000 mq come inizialmente pianificato. Questa contrazione ha sollevato interrogativi se la sede potrà davvero svolgere il ruolo di punto di riferimento istituzionale.
Blasioli ha chiarito che tale superficie risulta insufficiente per ospitare i circa 800 dipendenti, portando a considerare la sede come uno spazio di incontro occasionale, più che come un luogo di lavoro fisso. Di conseguenza, è probabile che gli attuali contratti di locazione per le sedi esistenti non vengano rescisso, complicando ulteriormente la gestione logistica e i costi associati.
Le problematiche legate ai parcheggi
Altro punto critico riguarda la dotazione di parcheggi, per la quale inizialmente era previsto un numero di circa 500 posti auto. Tuttavia, l’esecutivo ha abbandonato l’idea di un parcheggio sotterraneo, suggerendo di lasciare ai progettisti la libertà di decidere come gestire l’area per il parcheggio. Data la scarsità di fondi, l’idea di destinare posti auto nei silos comunali sembra insostenibile e mostra scarsissima considerazione per le necessità della comunità.
Blasioli ha espresso preoccupazione per l’impatto sugli utenti e sui cittadini pescaresi, sottolineando come la disponibilità di posti auto debba essere una priorità per non aggravare ulteriormente il già complesso quadro della mobilità urbana.
La questione della sede unica regionale si sta trasformando in un vero e proprio caso di contenzioso politico, evidenziando la necessità di un riequilibrio tra esigenze istituzionali e attenzione verso i cittadini. La questione è ora nel mirino dell’amministrazione comunale e regionale, chiamate a rispondere a queste sfide con soluzioni praticabili e sostenibili.