Davide Teruzzi, noto come “il gigante buono” tra i colleghi e i passeggeri ATM di Milano, è morto domenica 11 maggio a causa di un male improvviso che sarebbe legato a un’intossicazione alimentare. L’uomo, che per oltre vent’anni ha guidato i tram con dedizione e cordialità, aveva accusato sintomi gravi pochi giorni dopo un pranzo condiviso con quattro colleghi. Questo episodio ha scosso la città e ha avviato un’indagine per chiarire le cause della tragedia e verificare la sicurezza di quel locale.
il ruolo di davide teruzzi nell’ambiente ATM di milano
Davide Teruzzi lavorava al deposito Leoncavallo dal 2001. Era conosciuto per la sua stazza imponente ma dal carattere riservato e gentile. I passeggeri delle linee 5, 12 e 33 lo ricordano per il sorriso sempre presente e per la calma che trasmetteva durante i viaggi. A Melzo, dove viveva con la madre, conduceva una vita ordinata, scandita dai turni di lavoro e dai rapporti cordiali con colleghi e amici. La sua figura ha lasciato un’impronta netta nell’ambiente, testimoniata dalla valanga di messaggi di cordoglio e ricordi sui social, in cui viene descritto come una persona disponibile e positiva, che aiutava a superare le giornate più difficili.
La serata del 4 maggio e i sintomi della presunta intossicazione
Il 4 maggio, Davide e quattro colleghi si sono fermati a pranzo in un ristorante convenzionato di via Fabio Filzi, vicino alla stazione centrale di Milano. Durante quella pausa fra un turno e l’altro, hanno consumato un pasto che apparentemente ha scatenato una reazione immediata: pochi minuti dopo aver mangiato tutti hanno avvertito vomito, crampi e sudorazione intensa. Sono corsi al pronto soccorso e dopo alcune cure ricevute sono stati dimessi, ma i sintomi di Teruzzi non si sono attenuati. Nei giorni successivi la sua situazione è peggiorata, tanto che è stato di nuovo ricoverato in terapia intensiva al San Raffaele, intubato a causa di difficoltà respiratorie e incapacità di reggersi in piedi.
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Indagini in corso sul ristorante e sulle cause della morte
L’inchiesta è partita subito dopo la morte di Davide. Il pubblico ministero Roberta Amadeo ha aperto un fascicolo per accertare la possibile correlazione fra il pasto e il decesso. Sarà eseguita l’autopsia per capire se la causa è effettivamente un’intossicazione alimentare grave o se fattori preesistenti hanno aggravato il quadro clinico. Nel frattempo, ATS ha ispezionato il ristorante, verificando eventuali violazioni delle norme sanitarie, coi controlli su alimenti, forniture e condizioni igieniche. Le altre quattro persone coinvolte nell’episodio sono state dimesse senza sviluppare complicazioni.
Le riflessioni sull’importanza della sicurezza nei locali convenzionati
La morte di Teruzzi sottolinea le conseguenze drammatiche di un episodio che, se da una parte può sembrare una semplice intossicazione, dall’altra mette in luce una possibile falla nei controlli sanitari, anche in locali convenzionati. Questi locali, spesso prenotati per convenienze economiche, devono rispettare gli standard igienici con la stessa severità di qualsiasi altro ristorante. L’accaduto a Milano richiama quindi l’attenzione sulle verifiche regolari e approfondite per prevenire rischi legati al consumo di cibo contaminato. La tragedia spinge a una richiesta concreta di trasparenza e sicurezza in ambito alimentare, per evitare che situazioni simili possano ripetersi.