La riattivazione dell’istituto costruzioni ambiente territorio a Fabriano torna al centro dell’attenzione. I vertici del collegio dei geometri e geometri laureati della provincia di Ancona hanno formalizzato la richiesta alla sindaca Daniela Ghergo. Il percorso coinvolge diversi enti, tra cui il Ministero dell’Istruzione e il territorio marchigiano, con l’obiettivo di offrire una formazione mirata a supportare la ricostruzione dopo gli eventi sismici.
L’impegno del collegio dei geometri per rinnovare il corso a fabriquer
A rappresentare il collegio dei geometri e geometri laureati della provincia di Ancona, la presidente Simona Domizioli, il segretario Giampiero Fabbri e il componente del direttivo Stefano Rossi hanno portato le istanze direttamente all’amministrazione comunale di Fabriano. La richiesta mira a ripristinare un percorso formativo tecnico-professionale considerato cruciale per il territorio.
Il corso Cat, che un tempo formava geometri, potrebbe tornare operativo solo grazie a un’intesa tra istituzioni locali, scuole e il ministero competente. I prossimi passaggi includono la presentazione ufficiale presso la provincia di Ancona e il coinvolgimento dell’ufficio scolastico regionale delle Marche. Questo itinerario burocratico appare necessario per allineare la proposta ai programmi educativi nazionali e alle esigenze locali.
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La posizione di domizioli sul contesto post sisma
Domizioli ha sottolineato come il contesto di Fabriano, investito dal sisma, richieda professionisti tecnici preparati a gestire i processi di ricostruzione. Il collegio si propone come ponte tra figure professionali e politica per avviare una strada articolata ma necessaria. La formazione mirata è pensata per offrire nuovi sbocchi lavorativi e sostenere il rilancio economico, partendo da competenze concrete.
Il ruolo strategico del territorio fabrianese nella ricostruzione post sisma
Fabriano rientra tra le aree colpite dal sisma e presenta necessità specifiche che riguardano il recupero urbanistico e l’adeguamento degli edifici. La presenza di figure tecniche formate direttamente sul territorio diventa una risorsa per accelerare le operazioni di ricostruzione, evitando di dipendere da professionisti esterni o da interlocutori distanti.
La presidente del collegio Domizioli ha evidenziato la presenza a Ancona del corso di laurea in tecniche della costruzione e gestione del territorio, all’Università Politecnica delle Marche. Questo corso, nato nel 2018, già produce professionisti validi e rappresenta un esempio di formazione accademica applicata al contesto regionale.
Un nuovo canale per la formazione tecnica
Riattivare il corso a Fabriano significherebbe creare un altro canale dedicato proprio all’area della ricostruzione. Il tentativo è quello di mettere insieme le competenze di Polito, università e professionalità tecniche locali per sostenere a 360 gradi il rilancio post emergenza. Un progetto di medio-lungo termine che si propone di restituire al tessuto socio-economico una nuova spinta.
L’appoggio dell’amministrazione comunale alla riapertura del corso cat
La sindaca di Fabriano, Daniela Ghergo, ha espresso una valutazione positiva rispetto all’iniziativa di riattivare il corso per geometri. Ha riconosciuto come le professioni tecniche siano in ripresa nel territorio ed ha assicurato il sostegno dell’amministrazione comunale.
Secondo Ghergo, “un’offerta formativa come quella proposta può dare un contributo concreto allo sviluppo della città.” L’obiettivo è offrire opportunità di crescita che vadano oltre l’emergenza e consolidino l’economia locale, coinvolgendo l’intera comunità. L’ipotesi di rilanciare il corso Cat si inserisce in questo contesto di trasformazione dagli esiti incerti ma necessari.
Il tessuto sociale e le sfide del dopo sisma
L’attenzione a Fabriano non si limita solo a questioni di mercato del lavoro, ma riguarda la costruzione di un tessuto sociale che possa affrontare le sfide del dopo sisma. Il percorso presenta difficoltà amministrative e tempi non brevi, ma l’incontro tra politici e professionisti lascia sperare in un processo che sarà seguito da vicino.
Il progetto per dare nuova vita all’istituto costruzioni ambiente territorio cambia passo e dimostra come, anche dopo anni dal sisma, si continui a lavorare per soluzioni concrete legate alla formazione tecnica e al rafforzamento delle capacità locali. Restano da definire le tappe ufficiali, ma la volontà d’impegno sembra solida.