mostra a venzone svela 8 miliardi di solitudini attraverso pittura e installazioni di giordano floreancig
La personale di Giordano Floreancig, ospitata a Venzone dal 23 maggio al 13 luglio 2025, si concentra sul tema della solitudine e della follia come aspetti profondi dell’esistenza umana. Le opere in esposizione, tra pitture a olio e installazioni, offrono un ritratto intenso di volti segnati dalla marginalità, ponendo all’attenzione del visitatore una riflessione senza filtri su condizioni spesso messe ai margini nella società.
Giordano Floreancig, artista friulano autodidatta, ha costruito nel corso degli anni un linguaggio espressivo personale e ben definito, basato su una forte tensione emotiva interiore. I suoi lavori si caratterizzano per la rappresentazione di soggetti spesso isolati, definiti come “ultimi” , che emergono con evidenza sullo sfondo delle sue tele. La tecnica a olio utilizzata è ricca di spessore materico, con pennellate rapide che conferiscono ai volti un aspetto quasi scultoreo. Questa densità pittorica permette ai ritratti di trasmettere un senso palpabile di disagio e di solitudine; volti che parlano senza bisogno di parole. Floreancig ha spesso affermato: “Siamo soli, ma non invisibili”, sottolineando così come la solitudine non significhi necessariamente cancellazione o assenza, bensì una condizione complessa dell’essere umano da osservare e comprendere.
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L’allestimento tra luci e ombre per un’esperienza immersiva
Lo spazio espositivo di palazzo Orgnani-Martina a Venzone si presta a ospitare l’esposizione con un allestimento curato dallo studio di Marco Viola. L’ambiente scelto è raccolto e semplice, una cornice essenziale che non distoglie l’attenzione dalle opere. Qui luci calibrate giocano con le ombre in modo da esaltare la tridimensionalità delle tele e la tensione emotiva delle installazioni. Il percorso espositivo invita il pubblico a un’esperienza intima e lenta, una pausa che obbliga a confrontarsi con l’alterità e con emozioni spesso evitate nella vita di tutti i giorni. In questo modo, la mostra si trasforma in un viaggio emozionale capace di far emergere sentimenti di isolamento ma anche di empatia. Il silenzio dello spazio e la disposizione dei lavori creano un dialogo invisibile tra visitatori e immagini, lasciando fluire riflessioni personali.
Il contesto culturale e le iniziative promosse a venzone
L’iniziativa rientra nel calendario degli eventi promossi da Promoturismo FVG e ha ricevuto il patrocinio del Comune di Venzone, con il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia. La Pro Loco di Venzone si è fatta carico dell’organizzazione, contribuendo a mettere in luce una proposta culturale capace di affrontare temi profondi attraverso un’espressione artistica diretta e priva di compromessi. Palazzo Orgnani-Martina, edificio storico della cittadina in provincia di Udine, diventa teatro ideale per un dialogo tra arte e comunità locale. La mostra interessa anche il pubblico fuori dalla regione, invitato a visitare un borgo che mantiene viva una tradizione culturale attraverso mostre di spessore. La durata fino a metà luglio permette di raggiungere un vasto numero di spettatori, tra residenti, turisti e appassionati d’arte.
La solitudine e la follia come temi centrali della mostra
La riflessione portata avanti da Floreancig si concentra su significati della solitudine e della follia difficili da incasellare. Non si tratta di disturbi o deviazioni da correggere, ma di stati d’animo reali e profondi, che appartengono a tutti e possono creare una connessione con le esperienze degli altri. Le opere vogliono rendere visibile ciò che spesso resta nascosto, invitando a un confronto con la fragilità umana senza giudizi. Questa prospettiva amplia lo sguardo sulla diversità e sulla condizione di chi vive ai margini, smettendo di considerarli invisibili o inesistenti. L’arte di Floreancig diventa quindi strumento per far emergere storie e soggettività nascoste dietro volti segnati da un senso di abbandono o differenza.
Le tecniche pittoriche e la componente materica delle opere
Le tele firmate Floreancig si distinguono per un uso del colore e della materia che coinvolge il visitatore in una dimensione quasi tattile. La pittura a olio è stesa in modo da creare superfici spesse, ondeggianti, capaci di trasformare i volti rappresentati in figure quasi scultoree. Questa scelta tecnica accentua la fisicità dei soggetti e rende evidente la loro presenza nello spazio. I tratti marcati e i chiaroscuri intensi creano una tensione visiva che rafforza il messaggio emotivo dei lavori. L’artista non cerca di abbellire, bensì di mostrare la realtà nelle sue sfaccettature più dure, rifiutando compromessi estetici. Le installazioni completano la narrazione visuale, integrando elementi che ampliano la lettura critica sull’esclusione e la solitudine.