La regione campania ha intensificato gli sforzi per tutelare e valorizzare le produzioni locali attraverso le denominazioni comunali d’origine . Questo sistema riconosce prodotti, tradizioni e manifestazioni tipiche all’interno di ogni territorio comunale, offrendo strumenti per promuovere l’identità culturale ed economica delle comunità. L’iniziativa coinvolge piccoli produttori spesso esclusi dai grandi circuiti commerciali, con l’obiettivo di rafforzare lo sviluppo sostenibile di agricoltura e turismo nella regione.
Il ruolo delle de.co. nella protezione delle produzioni e delle tradizioni locali
Le denominazioni comunali nascono per salvaguardare le produzioni tipiche di ogni comune, soprattutto quelle spesso marginali rispetto al mercato nazionale e internazionale. Questo strumento attribuisce un valore ufficiale a prodotti agricoli, artigianali o manifestazioni storiche che rappresentano l’identità delle comunità. La regione campania, attraverso la sua direzione generale per le politiche agricole, sostiene i comuni affinché possano iscrivere i propri prodotti nel registro regionale delle de.co., istituito con una normativa del 2022.
Gli iscritti al registro ottengono una tutela culturale e uno strumento per migliorare la visibilità locale e nazionale. Le de.co. non sono un marchio di qualità tipico, ma una certificazione di appartenenza ad un territorio e di continuità storica. Questo assetto consente di destagionalizzare il turismo e di creare circuiti enogastronomici legati a itinerari culturali, valorizzando così le economie rurali e urbane dei comuni campani.
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Evento ad avella: confronto sul valore delle de.co. nel territorio campano
Il 2025 ha visto un convegno ad Avella, nel teatro comunale “Domenico Biancardi“, dedicato alle denominazioni comunali e al loro impatto sulla valorizzazione delle comunità locali. L’incontro, organizzato dall’associazione culturale “Giardino delle Idee” insieme alla Regione Campania, ha raccolto istituzioni, esperti e rappresentanti istituzionali. Sono intervenuti Nicola Caputo, assessore all’agricoltura campana, il sindaco di Avella Vincenzo Biancardi, e figure del mondo accademico e del marketing territoriale.
Nicola Caputo ha ribadito l’importanza delle de.co. per sostenere le piccole realtà produttive e ha evidenziato il legame tra tutela delle radici e sviluppo economico. Il sindaco Biancardi si è soffermato sul ruolo della nocciola di Avella, prodotto storico simbolo del territorio, inserita nel registro regionale delle de.co., sottolineando quanto questo riconoscimento rafforzi sia l’identità locale che la promozione del comparto corilicolo.
La nocciola di avella e l’impatto sulle economie locali
La nocciola di Avella rappresenta un caso emblematico di come le denominazioni comunali possano sostenere produzioni agricole radicate nella storia locale. Dal 2017 è riconosciuta come linea guida per la valorizzazione territoriale. Oltre alla coltivazione, il percorso include il rispetto di regolamenti rigorosi, quaderni di campagna e standard di etichettatura. Questo sistema ha permesso di migliorare il posizionamento commerciale e favorire la promozione tramite progetti di marketing territoriale.
La presidente della commissione “Nocciola di Avella De.Co.“, Carmen Loiola, ha confermato che il lavoro su regole e materiali promozionali ha aperto nuove opportunità per produttori e trasformatori locali. L’obiettivo è consolidare la reputazione del prodotto e creare sinergie con eventi e iniziative culturali. In questo modo, la nocciola di Avella diventa elemento portante delle strategie per valorizzare il territorio anche dal punto di vista turistico.
Benefici economici e opportunità di sviluppo legate alle denominazioni comunali
Oltre al ritorno culturale e identitario, le denominazioni comunali possono aprire prospettive economiche concrete. Con l’iscrizione nel registro regionale, i comuni accedono a programmi di promozione e fondi specifici. Possono anche sviluppare progetti che uniscono gastronomia, turismo e tradizione attraverso eventi e percorsi esperienziali rivolti a visitatori e consumatori.
I piccoli produttori trovano così strumenti per uscire dal circuito marginale e ampliare la visibilità dei loro prodotti. Le de.co. aiutano a consolidare reti locali, aumentano le occasioni di vendita e favoriscono l’incontro tra domanda e offerta in contesti autentici. Standardizzando regole e comunicazione, è possibile aumentare l’attrattiva dei territori campani in un mercato sempre più attento alla qualità e all’origine delle produzioni.
Modalità di iscrizione al registro regionale delle de.co.
I comuni che intendono iscrivere prodotti o tradizioni nel registro regionale devono seguire una procedura stabilita dalla regione campania con il regolamento numero 11, datato 12 ottobre 2022. Devono individuare la denominazione comunale da candidare, presentare domanda formale con la documentazione richiesta e dimostrare il legame storico e culturale del prodotto o evento.
Una volta accettata la domanda, la de.co. entra nel registro regionale e può beneficiare dei finanziamenti e delle campagne di promozione messe a disposizione. Questo processo garantisce trasparenza e uniformità, fondamentali per costruire un sistema riconosciuto e affidabile a livello regionale e nazionale. Il modello può essere replicato in altre realtà campane in cerca di valorizzazioni territoriali.
Lo strumento delle denominazioni comunali della regione campania si profila quindi come una leva solida per mantenere vive le storie e le tradizioni legate ai prodotti tipici locali, dando allo stesso tempo nuove prospettive agli operatori del territorio, tra agricoltura, artigianato e turismo.