La Procura di Caltanissetta contro le dichiarazioni di Maurizio Avola sulla strage di via D'Amelio

La Procura di Caltanissetta contro le dichiarazioni di Maurizio Avola sulla strage di via D’Amelio

Le indagini sulle dichiarazioni di Maurizio Avola, collaboratore di giustizia sulla strage di via D’Amelio, sono state giudicate infondate dalla Procura di Caltanissetta, che ne chiede l’archiviazione.
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La Procura di Caltanissetta contro le dichiarazioni di Maurizio Avola sulla strage di via D'Amelio - Gaeta.it

Le recenti indagini riguardanti le affermazioni di Maurizio Avola, collaboratore di giustizia che sostiene di avere partecipato alla strage di via D’Amelio, stanno sollevando un acceso dibattito tra inquirenti e sostenitori della verità storica. La Procura di Caltanissetta ha chiesto per la seconda volta l’archiviazione delle indagini, affermando che le dichiarazioni di Avola sono da considerarsi completamente infondate.

Le accuse e la richiesta di archiviazione

Nell’atto di 42 pagine, il procuratore Salvatore De Luca e il suo aggiunto Pasquale Pacifico argomentano che quanto emerso dalle indagini non può essere considerato attendibile. Si sottolinea, infatti, la “totale falsità del narrato” di Avola, mettendo in discussione la sua credibilità come testimone. Nella loro analisi, i magistrati evidenziano un “sospetto” riguardo alla possibilità che Avola sia “eterodiretto”, il che implica che sia guidato o influenzato da terzi nel fornire le sue dichiarazioni.

I pubblici ministeri hanno evidenziato la natura “oggettivamente falsa e calunniosa” di tali affermazioni, suggerendo che queste siano mirate a ostacolare le indagini in corso su altri membri di Cosa Nostra, potenzialmente coinvolti nelle stragi. Questo aspetto è cruciale per comprendere il contesto nel quale si inseriscono le dichiarazioni di Avola, che sembrano distogliere l’attenzione da piste investigative già avviate nei precedenti dibattimenti.

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