Una famiglia allargata, un legame profondo e la lotta contro una malattia che incombe: questi i temi centrali di “Storia della mia famiglia”, la nuova dramedy creata da Filippo Gravino. La serie, che esordirà su Netflix il 19 febbraio, conta sei episodi diretti dal noto regista Claudio Cupellini e prodotta da Palomar, parte del gruppo Mediawan. Ambientata in un contesto dove il legame familiare è messo alla prova da eventi imprevisti, la trama si snoda tra momenti drammatici e situazioni che strappano un sorriso.
Il fulcro narrativo: la famiglia allargata di Fausto
Fausto, interpretato da Eduardo Scarpetta, è un padre consapevole della sua malattia e pronto a lasciare i propri figli in una rete di affetti sicuri. Accanto a lui c’è Lucia, il cui ruolo è ricoperto da Vanessa Scalera, la madre che, pur avendo affrontato le sue battaglie interne, cerca di trovare un equilibrio nell’affrontare la sua nuova vita. La serie si propone di esplorare le complessità delle relazioni familiari, accentuando il contrasto tra i momenti di tensione e quelli di ilarità, tipici della vita quotidiana.
Il nucleo familiare, che comprende anche il fratello Valerio e gli amici Maria e Demetrio, si unisce per affrontare le sfide della vita insieme. Questa nuova configurazione offre un’interpretazione differente del concetto di famiglia, mostrando come i legami possano formarsi anche al di fuori delle convenzioni tradizionali. La tipica idea di famiglia viene quindi rivalutata attraverso la cooperazione e l’amore condiviso.
La presentazione della serie e le sfide degli attori
Pochi giorni fa, la serie è stata presentata al pubblico in un evento a Roma, dove il cast ha avuto modo di raccontare le proprie esperienze e preparazioni per i rispettivi ruoli. Durante la conferenza stampa, Eduardo Scarpetta ha condiviso il suo avvicinamento alla figura di Fausto. “Mi sono informato sulla malattia che ho comunque vicina perché mio padre ha avuto lo stesso male,” ha spiegato. Questa personale connessione ha reso il lavoro di interpretazione ancora più intenso.
Scarpetta ha anche menzionato le difficoltà legate alla rappresentazione della dispnea, esperienza provante nella vita di chi ne soffre. La cura del respiro e della tosse è diventata essenziale nel dar vita a un personaggio così complesso. D’altro canto, l’attrice Vanessa Scalera ha approfondito il suo ruolo di madre, descrivendo Lucia come una figura “giusta” che va ben oltre gli stereotipi.
La dualità dei personaggi e la profondità emotiva
Una delle peculiarità della serie è la profondità con cui vengono descritti i personaggi. Fausto si presenta come una figura dominante, che cerca di dirigere non solo la propria vita ma anche quella di chi lo circonda. Al contrario, Lucia è ritratta come una madre in difficoltà, alle prese con varie problematiche, alcune delle quali l’hanno portata a prendere decisioni difficili. Vanessa Scalera ha sottolineato che la sua Lucia non è perfetta; è una madre con le sue fragilità, che cerca di comprendere le personalità uniche dei suoi figli.
Questa rappresentazione complessa valorizza le sfide quotidiane nell’essere genitori e nel vivere all’interno di una famiglia non convenzionale. Si esplorano le aspettative sociali rispetto alla figura materna e come queste possano influire sulle dinamiche familiari. In questo modo, “Storia della mia famiglia” si allontana dalle narrazioni tradizionali per offrire un ritratto sincero e pungente.
La serie, quindi, non si limita a mostrare i conflitti personali, ma invita il pubblico a riflettere sulle sfide che le famiglie moderne affrontano, folgorando con momenti di dolcezza e comicità. L’attesa per il 19 febbraio cresce, e con essa la curiosità su come questa fiction saprà intersecarsi con le emozioni di chi la guarda.