La masseria dello sbirro: un'eccellenza agricola tra vigneti e pomodori del Vesuvio

La masseria dello sbirro: un’eccellenza agricola tra vigneti e pomodori del Vesuvio

La Masseria dello Sbirro, nel Parco Nazionale del Vesuvio, promuove un’agricoltura sostenibile con pomodori di alta qualità, valorizzando tradizioni locali e innovazioni per il futuro della produzione agricola.
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La masseria dello sbirro: un'eccellenza agricola tra vigneti e pomodori del Vesuvio - Gaeta.it

Nel cuore del Parco Nazionale del Vesuvio si trova la Masseria dello Sbirro, un’azienda agricola di 7 ettari che si estende tra i comuni di Ercolano e Portici. Questa realtà rappresenta un esempio di agricoltura tradizionale immersa nella bellezza dei terreni vulcanici, dove la coltivazione di pomodori e vigneti si sposa con pratiche ecosostenibili, rispecchiando la storia e la cultura di un territorio unico.

Le coltivazioni e il legame con il territorio

La Masseria dello Sbirro si distingue per la sua coltivazione di pomodori, che prosperano sui suoli fertili e ricchi di minerali del Vesuvio, arricchiti dalle lave dell’eruzione del 1944. I pomodori, raccolti freschi e venduti nei mercati locali, vengono anche conservati con il metodo tradizionale “al piennolo”, che prevede di appendere i grappoli in modo da preservarne la freschezza per mesi. Questa antica tecnica, nota per il suo legame con la cultura gastronomica campana, garantisce un prodotto di alta qualità.

Le coltivazioni della Masseria si estendono tra terrazzamenti, ginestre e altre essenze tipiche della macchia mediterranea, creando un ecosistema favorevole alla biodiversità. Nel periodo invernale, l’azienda adotta pratiche agricole innovative per migliorare la sostenibilità; si piantumano broccoli vesuviani, rucola e favetta selvatica, che non solo arricchiscono il suolo ma aiutano anche a tenere lontani i parassiti. Questa attenzione al suolo e all’ambiente è cruciale per ottenere pomodori di alta qualità, saporiti e nutrienti.

Raccolta e conservazione: un’arte familiare

La raccolta dei pomodori avviene quando almeno il 70% di essi è rosso, permettendo una maturazione controllata durante i mesi invernali. Grazie a questa tecnica, i pomodori possono essere gustati freschi fino a sette o otto mesi dopo la raccolta. La conservazione avviene in ambienti ben aerati, mantenendo inalterate le proprietà organolettiche. Questa attenzione ai dettagli è frutto di una tradizione che si tramanda di generazione in generazione, e rappresenta un valore aggiunto per il consumatore.

Nonostante le sfide presentate dai cambiamenti climatici, quest’anno i pomodori del piennolo hanno mostrato una buona resa. Cristina Leardi, presidente del Consorzio del pomodorino del piennolo del Vesuvio DOP, afferma che “la siccità non ha compromesso la qualità del raccolto.” Infatti, nella filosofia dell’azienda c’è un’attenzione particolare al consumo idrico, che consente di preservare le caratteristiche del pomodoro durante la trasformazione.

L’impatto del pomodorino del piennolo nel mercato

Il pomodorino del piennolo del Vesuvio si sta affermando come prodotto di alta gamma, apprezzato per il suo sapore intenso e vivace. Grazie all’impegno del Consorzio di Tutela, questo pomodoro è diventato sempre più riconosciuto e ricercato, sia in Italia che all’estero. È utilizzato da chef e ristoranti che desiderano valorizzare la cucina campana e l’autenticità del made in Italy.

Tra i prodotti più richiesti c’è il pomodoro a pacchetelle, spaccato a metà, invasettato a crudo e successivamente pastorizzato. La qualità del pomodoro conserva il suo colore rosso scuro e la polpa di buona consistenza, rendendolo ideale per la preparazione di piatti tradizionali e per usi culinari in generale. Oltre al mercato italiano, gran parte della produzione viene esportata in Stati Uniti, Francia, Germania, Polonia e Svizzera, contribuendo significativamente al fatturato dell’azienda.

Il progetto ‘PESTARE’ e le prospettive future

Un’iniziativa chiave della Masseria dello Sbirro è il progetto ‘PESTARE’, che mira a promuovere la sostenibilità nella coltivazione del pomodorino del piennolo. Questo progetto, sostenuto da professionisti e ricercatori, introduce innovazioni agronomiche e tecnologiche per migliorare la filiera produttiva. Viene data particolare attenzione all’uso di biostimolanti e a tecniche di coltivazione biologica, con l’obiettivo di aumentare la resa e la qualità del prodotto finale.

I risultati del primo anno di sperimentazione hanno già mostrato progressi significativi, confermando l’impegno della Masseria per un’agricoltura più consapevole e rispettosa dell’ambiente. La combinazione di tradizione e innovazione permette a questa azienda di guardare al futuro con ottimismo, continuando a produrre pomodori di qualità che raccontano la storia e il sapore del Vesuvio.

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