Il conflitto in ucraina si evolve: le modalità di combattimento e le strategie militari si trasformano seguendo nuove esigenze sul campo. Le forze russe passano a operazioni più snelle, con unità più piccole e meno dipendenti da mezzi pesanti come i carri armati, ormai scarsi. Dall’altra parte, l’esercito ucraino modifica le sue difese, concentrandole su punti meno estesi e più difficili da rilevare dalle ricognizioni aeree via droni. Il confronto mostra cambiamenti concreti che fotografano la guerra in corso, dove tattiche e mezzi diventano sempre più adattati al terreno e alle nuove tecnologie di sorveglianza.
La linea del fronte e il cambio delle tattiche russe
Sul fronte orientale il dispiegamento russo subisce una revisione sostanziale. Le unità non più composte da grandi contingenti, ma da gruppi ristretti, si muovono velocemente. I carri armati, una volta fulcro degli assalti, oggi diminuiscono a causa dell’esaurimento delle scorte. Al loro posto, le operazioni si appoggiano maggiormente ai droni, usati per ricognizione e attacco. Il passaggio a battaglioni più snelli permette movimenti rapidi e meno prevedibili, ma rende il controllo del territorio ancora più incerto.
L’adattamento delle forze russe
L’adattamento delle truppe russe riflette il problema crescente delle perdite pesanti di mezzi corazzati e la difficoltà di rimpiazzarli a ritmo sufficiente. Questa carenza limita la capacità offensiva classica, costringendo a tattiche più mirate e secondarie per tenere la pressione sulle linee ucraine. L’uso dei droni dà una nuova dimensione agli scontri, permettendo di penetrare difese in modi meno convenzionali e con minor rischio umano per gli assalitori.
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Le nuove fortificazioni ucraine più piccole e mimetizzate
Di fronte al mutato scenario, i comandi ucraini hanno implementato un sistema difensivo radicalmente diverso. Le linee di difesa si accorciano e si costruiscono fortificazioni di dimensioni ridotte, anziché grandi trincee continue o vaste postazioni. Queste piccole strutture, lunghe soltanto 60-70 metri, vengono posizionate vicino alle zone boschive e progettate per resistere al rilevamento da parte dei droni. Inoltre, ogni postazione deve avere sistemi anti drone, per contrastare i velivoli telecomandati usati dal nemico.
Organizzazione dei gruppi di difesa ucraini
I gruppi di difesa sono ridotti: pochi soldati, da 20 a 50, tengono le postazioni, non più plotoni o battaglioni da centinaia di uomini. “Questo approccio rende più difficile per i droni e le armi remote decifrare le posizioni o rispondere in modo immediato.” Nel contempo, restano in uso i cosiddetti “denti di drago” nella linea di fronte per impedire avanzate corazzate. Tuttavia, con i mezzi russi sempre più limitati, la minaccia di un massiccio assalto è diminuita.
Il coinvolgimento dei comandi e le difficoltà organizzative
Il controllo della difesa sul campo resta complesso. Il ministero della Difesa ucraino coordina i lavori di costruzione, ma la loro esecuzione dipende da molte strutture: dalle forze armate regulari a servizi specializzati, fino alle amministrazioni civili locali. Questo sistema a più livelli genera disomogeneità nell’impegno e nella rapidità di costruzione e mantenimento delle fortificazioni.
Alcune regioni, come quella di Dnipro nel sud-est, mostrano un buon livello di cooperazione tra militari e autorità locali, permettendo un rapido rafforzamento di linee di difesa. Altre zone del nord-est, come Sumy e Kharkiv, si caratterizzano per disorganizzazione e ritardi. In diversi siti si vedono materiali accumulati senza utilizzo, o trincee isolate che interrompono la continuità difensiva. Questi problemi affiorano soprattutto nelle aree dove la pressione russa si mantiene alta da tempo, rallentando gli sforzi sul campo.
Le critiche e la gestione delle difese nelle zone più calde
Il dispiegamento delle fortificazioni ha ricevuto critiche soprattutto nelle linee di contatto più esposte. Ad esempio, tra agosto e dicembre 2024 lungo il confine ucraino vicino a Kursk, le difese non si sono sviluppate adeguatamente. I sistemi di protezione dai droni fpv sono arrivati molto tardi, solo dopo l’avanzata russa, quando ormai attacchi aerei e di ricognizione erano routine per il nemico. Le trincee sono cominciate dopo il ritiro delle forze ucraine, lasciando vaste aree scoperte.
“Questa mancanza di preparazione ha creato zone vulnerabili, dove i mezzi e le truppe ucraine rischiano di essere individuate facilmente e colpite.” La dinamica dei combattimenti qui mostra quanto sia cruciale mantenere una pianificazione continua e intensiva delle linee di difesa, soprattutto nelle aree con presenza costante di nemici e droni nemici. D’altra parte, il costante adattamento degli ucraini ai mezzi russi e alle condizioni di battaglia resta la chiave per resistere anche in ambienti ostili.
Il ruolo delle trincee e il lavoro dei soldati
La costruzione delle trincee spesso resta un compito manuale, affidato ai soldati stessi anche durante le fasi di combattimento. Il governo ucraino ha speso centinaia di milioni di euro per erigere migliaia di postazioni difensive su linee considerate minacciate o potenziali. Ma in molti casi si tratta di ordini che dipendono dalla volontà diretta dei comandanti sul campo: senza il loro impulso, trincee e posizionamenti possono rimanere precari o incompleti.
Le truppe sanno che appena i russi individuano zone deboli, concentrano attacchi mirati. “Così, anche un piccolo buco nella linea diventa un punto critico che può far crollare le difese.” Il lavoro di scavo diventa oltre che un dovere militare anche una questione di sopravvivenza quotidiana, al netto di una logistica non sempre uniforme sul territorio.
Il conflitto in ucraina mostra quindi un passaggio, con linee e strategie che si assottigliano, diventano più flessibili e legate all’impiego innovativo di strumenti come i droni. Le difese tradizionali si adattano a una guerra molto diversa da quella di pochi anni fa, fatta di battaglie corazzate su larga scala. La capacità di adattamento e la gestione delle risorse appaiono oggi elementi chiave nella lotta per tenere il fronte.