L’istat ha reso noti i dati sull’incidentalità stradale in Italia per il 2024, mettendo in evidenza una distribuzione varia delle vittime tra le autostrade e le altre strade. La liguria emerge per avere la quota più alta di decessi avvenuti sulle autostrade rispetto al totale regionale, una statistica che offre spunti importanti per comprendere i rischi specifici lungo le reti a scorrimento veloce. Il report restituisce numeri precisi sulle morti per area geografica, permettendo così un confronto tra regioni e una migliore lettura dei luoghi più critici per la sicurezza stradale.
Il primato di morti in autostrada in liguria
Nel 2024, la liguria ha registrato 62 vittime totali della strada. Di queste, ben 13 sono avvenute sulle autostrade che attraversano la regione, una quota del 21%, più alta di qualsiasi altra regione italiana. Questo valore indica che più di un quinto dei decessi liguri si è verificato lungo la rete autostradale, un dato che spicca rispetto alla media nazionale e alle altre regioni. Le restanti 49 morti si sono consumate su strade urbane o extraurbane, segnalando come le autostrade abbiano avuto un’incidenza particolarmente pesante in questa regione.
La posizione geografica della liguria, con le sue autostrade spesso strette e tortuose lungo la costa, può contribuire a questo fenomeno. La presenza di tratti complessi e una densità elevata di traffico possono creare situazioni a rischio maggiore per gli automobilisti. Analizzando con attenzione la distribuzione degli incidenti lungo i vari tratti autostradali liguri, emergono così elementi utili per mettere a punto interventi mirati sulla sicurezza.
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Confronto con altre regioni italiane sull’incidentalità autostradale
A livello nazionale, le vittime sulle autostrade nel 2024 sono state 256 su un totale di 3.030 morti in incidenti stradali in tutta Italia. Queste cifre rappresentano l’8,4% delle morti complessive nel paese lungo la rete autostradale. Alcune regioni non hanno registrato nessun morto in autostrada durante l’anno. Tra esse si contano la valle d’aosta, il molise e la sardegna.
Dietro la liguria, al secondo posto per percentuale di decessi autostradali rispetto al totale regionale, c’è la sicilia: qui si sono avuti 30 morti su 240 totali lungo le autostrade, una percentuale ben inferiore rispetto a quella ligure ma ancora molto significativa. Al terzo posto si posiziona il friuli venezia giulia con 9 decessi su 73 , mentre la toscana segue con 23 morti su 188 .
Questi dati mostrano una forte variabilità delle condizioni di rischio per i conducenti, a seconda delle caratteristiche del territorio e della rete viaria di ogni regione.
Dati dettagliati sulle altre regioni italiane
Le regioni poste dietro la toscana nella classifica per percentuale di morti sulle autostrade sono campania , lombardia , emilia romagna e piemonte . Numeri che pur essendo più bassi di quelli liguri indicano comunque un’incidenza rilevante delle autostrade tra le cause degli incidenti mortali anche in queste aree più popolose.
In trentino alto adige la quota è dell’8,5%, seguita da calabria , lazio , marche e abruzzo . Umbria conta il 6,4%, veneto il 5,6%, basilicata appena il 3,1%, mentre in puglia si sale a poco più del 2%. Questi numeri evidenziano come per alcune regioni le strade extraurbane o urbane rimangano la principale fonte di incidenti mortali rispetto alla rete ad alta velocità.
Implicazioni per la sicurezza stradale e interventi necessari
Questi dati offrono una fotografia precisa delle zone più esposte ai rischi lungo le autostrade, con la liguria sotto i riflettori per la percentuale elevata di morti sulle sue arterie veloci. Occorre valutare le condizioni infrastrutturali, il tipo di traffico e le situazioni di rischio specifiche per ogni regione.
Investire in controlli mirati, miglioramenti delle segnaletiche e sistemi di sicurezza sulla rete autostradale può ridurre significativamente gli incidenti. In liguria, per esempio, sarebbe utile intervenire in modo specifico sui tratti più pericolosi, vista la conformazione del territorio e le difficoltà che possono indurre a comportamenti più rischiosi.
L’analisi della distribuzione regionale delle vittime sulle autostrade suggerisce anche riflessioni su temi legati alla forma dei veicoli, all’educazione alla guida e alla gestione del traffico nei punti più critici. Solo con un approccio mirato si possono contenere le percentuali di incidenti mortali, specialmente nelle zone che mostrano un’incidenza anomala come è il caso della liguria.