Un progetto d’arte ha portato a milano quattro grandi animali simbolo di specie minacciate: una balena, una giraffa, un ippopotamo e un elefante. Le opere, realizzate con materiali deperibili come la cartapesta, raccontano la vulnerabilità della natura e il rischio che molte specie affrontano oggi. Questo intervento artistico mira a coinvolgere i visitatori con un messaggio chiaro e visibile, usando un linguaggio visivo potente e materiale fragile.
Il progetto artistico e la scelta delle specie esposte
La mostra alla triennale di milano si concentra su quattro animali caratteristici, ognuno con il proprio significato nel contesto della biodiversità globale. La balena simboleggia gli oceani e gli ecosistemi marini sempre più a rischio. La giraffa, con il suo collo lungo, rappresenta gli animali della savana africana, mentre l’ippopotamo riflette la tensione sulle acque dolci e le foreste circostanti. L’elefante infine è noto per essere uno degli animali più a rischio per la caccia e la perdita di habitat.
Tutti e quattro sono realizzati in cartapesta, materiale tradizionale delle arti plastiche di breve durata. La scelta di questo materiale richiama direttamente la fragilità biologica di queste specie e la loro esposizione a minacce ambientali. L’opera utilizza dimensioni grandi, tipiche della tradizione del carnevale, per impressionare lo spettatore ma con la consapevolezza di un’esistenza temporanea, simile a quella degli animali nella natura oggi.
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Jacopo allegrucci: dal carnevale alla triennale con un messaggio sociale
Il creatore delle sculture è jacopo allegrucci, carrista viareggino noto per le sue opere di grande formato destinate alle sfilate di carnevale. Allegrucci ha portato la sua esperienza tradizionale a milano, inserendo il suo linguaggio artistico in un contesto culturale ed espositivo internazionale.
L’artista ha voluto mantenere il valore visivo di impatto e lo stile tipico del carnevale, arricchendo però il lavoro con una riflessione sul tempo, sulla fragilità e sull’urgenza ambientale. Allegrucci ha spiegato di voler fermare l’attenzione delle persone e spingerle a riflettere su temi globali, usando la cartapesta non solo come semplice materiale ma come simbolo della realtà attuale: affascinante ma delicata.
Il suo approccio punta a trasformare un linguaggio popolare, spesso associato al divertimento, in uno strumento di riflessione critica dentro un museo o una galleria d’arte contemporanea. L’opera dialoga con chi guarda, ricordando che il destino di questi animali dipende dalle scelte dell’uomo.
Il valore simbolico della cartapesta nella rappresentazione della natura
La cartapesta ha un ruolo centrale nel progetto perché rappresenta l’effimero, la caducità e l’instabilità. Queste caratteristiche richiamano direttamente il difficile momento che vivono molte specie a causa del cambiamento climatico, della distruzione degli habitat e del bracconaggio.
Materiale leggero e facilmente distruttibile, la cartapesta si presta a raccontare la bellezza fragile della natura. La sua consistenza e vulnerabilità accompagnano il messaggio visivo e aiutano a tradurre un concetto astratto in un’esperienza tattile e visiva concreta.
Un contrasto significativo in forma e sostanza
La scelta di forme gonfie e di dimensioni monumentali contrasta con la debolezza intrinseca della cartapesta, comunicando una tensione tra la presenza fisica imponente degli animali e la loro instabilità sul piano esistenziale. Questo dualismo sottolinea l’urgenza nel proteggere le specie minacciate prima che scompaiano.
Reazioni e attenzione del pubblico sull’impatto della mostra
All’inaugurazione della mostra alla triennale di milano il pubblico ha risposto con interesse, soffermandosi davanti alle figure e affidando allo sguardo il riconoscimento della bellezza ma anche del rischio. Il confronto con animali di grandi dimensioni ricreati con materiali tanto fragili ha aperto discussioni su temi di conservazione e responsabilità.
L’opera ha suscitato attenzione da parte di visitatori di tutte le età, molti dei quali hanno mostrato curiosità sulle specie rappresentate e sulle cause della loro minaccia. Il progetto ha ricreato un’occasione per parlare di ambiente lasciando da parte i dati tecnici e proponendo un’esperienza più diretta e visiva.
In diversi momenti, la mostra ha ospitato incontri e dibattiti con esperti di fauna e ambiente, rafforzando la dimensione educativa e sociale dell’iniziativa. La cartapesta e la dimensione artistica sono diventate così strumenti di comunicazione per amplificare la visibilità delle sfide che attendono l’ecosistema globale.