Un’importante evoluzione nelle indagini della Dda di Milano ha preso forma con la richiesta di tredici custodie cautelari in carcere per altrettanti indagati. Tra questi nomi noti, figurano Carmine Gallo e Nunzio Samuele Calamucci, al momento sottoposti a misure di arresto domiciliare. La questione si inserisce in un contesto più ampio che ruota attorno a presunti dossieraggi illegali legati alla società Equalize, presieduta da Enrico Pazzali.
La richiesta della Dda e le misure del gip
In queste ore, la Direzione Distrettuale Antimafia di Milano ha presentato un ricorso al Tribunale del Riesame per contestare le decisioni prese dal giudice per le indagini preliminari Fabrizio Filice. Quest’ultimo ha concesso solo quattro misure di arresto domiciliare su sedici posizioni esaminate, lasciando senza custodia cautelare figure di spicco come Enrico Pazzali, il titolare di Equalize e presidente della Fondazione Fiera Milano. La Dda ha così deciso di fare un passo ulteriore, cercando di ottenere la custodia cautelare per diversi indagati, ritenuti coinvolti in un sistema di pratiche poco chiare.
All’interno delle indagini, è emersa una rete che ruota attorno a dossieraggi, raccolte di informazioni riservate su soggetti privati e pubblici, spesso con l’ausilio di materiali provenienti dall’intelligence. Le carte in possesso della Dda suggeriscono che gli indagati avrebbero avuto accesso a documenti di rilevanza nazionale e internazionale, creando un quadro allarmante su possibili collusioni con servizi segreti, anche stranieri. Il Copasir, il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, ha già chiesto di esaminare gli atti dell’inchiesta attuale, per capire meglio il coinvolgimento di elementi dei servizi segreti italiani e internazionali.
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Le reazioni dall’ambiente istituzionale
A margine delle indagini, il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha espresso la sua sorpresa riguardo al coinvolgimento di Pazzali, sottolineando di non essere stato a conoscenza delle pratiche illecite di cui il suo ex stimato collega è accusato. Fontana ha dichiarato di voler discutere la questione con il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, riguardo alla posizione di Pazzali all’interno della Fondazione Fiera Milano, suggerendo che la situazione richiede un approfondimento congiunto. Le parole del presidente sembrano dare una forte testimonianza sull’importanza delle figure istituzionali coinvolte, che dovranno ora rispondere a domande e pressioni crescenti di fronte a una vicenda così complessa.
I dossier sulle personalità e le attività sospette
Nel corso delle indagini, sono emerse notizie addirittura di dossier su cittadini russi. Il hacker Samuele Calamucci, intercettato, si è riferito a specifiche “ricerche” su un “famoso oligarca russo” e sono stati lampeggiati collegamenti anche con investimenti nel settore turistico in Italia, come la costruzione di un hotel a Cortina d’Ampezzo. Inoltre, il gruppo di indagati appare coinvolto in situazioni di accesso abusive a informazioni riguardanti altre personalità del mondo della moda, mostrando così la portata della rete di dossieraggi confezionata.
Ulteriori dettagli riportati nei documenti indicano il tentativo di scoprire l’identità di figure straniere collegate in maniera nebulosa con affari italiani. I nomi di Viktor Kharitonin e Alexandrovich Toporov emergono per la loro connessione con attività commerciali e turistiche. Le modalità tramite le quali questi dossier sono stati ottenuti sono ancora sotto indagine, ma la portata dell’inchiesta mette in evidenza un contesto di pratiche illegali che coinvolgono sia il mondo privato che istituzionale.
Questo scenario crea attese sulla svolta delle indagini, evidenziando un sistema ben strutturato di dossieraggio che ha implicazioni sia legali che politiche, in un contesto di sicurezza e trasparenza che sempre di più richiede attenzione.