La Commissione europea ha avviato una serie di procedimenti formali contro alcuni grandi siti per adulti, tra cui Pornhub, a causa di presunte violazioni delle norme contenute nel Digital Service Act . Al centro dell’attenzione ci sono i sistemi di verifica dell’età e le misure di tutela per impedire ai minori l’accesso a contenuti non adatti. La questione riguarda un tema delicato, quello della sicurezza online dei giovani, che negli ultimi anni è diventato sempre più rilevante anche per le istituzioni europee, pronte a intervenire per garantire ambienti digitali protetti.
Il procedimento contro pornhub e la lista dei siti coinvolti
Il caso più noto al momento è quello di Pornhub, che insieme ad altre piattaforme come Stripchat, XNXX e XVideos è finito sotto la lente della Commissione Ue. Le autorità europee sospettano che questi siti non abbiano adottato sistemi adeguati per verificare l’età degli utenti, una misura essenziale per impedire ai minorenni di fruire di contenuti a carattere sessuale esplicito. La mancanza di controlli rigorosi contrasterebbe con i requisiti imposti dal Digital Service Act, che vuole tutelare la fascia più vulnerabile degli utenti.
Parallelamente ai procedimenti formali aperti contro i maggiori siti del settore, gli Stati membri si sono mossi in modo coordinato per vigilare anche sulle piattaforme per adulti più piccole. L’obiettivo è uniformare le regole e la protezione su tutto il territorio dell’Unione europea, evitando disparità di trattamento e creando un sistema più omogeneo di controllo. Un esempio di questa strategia è la decisione riguardante Stripchat, che ha richiesto la revoca del proprio status di Very Large Online Platform dopo la diminuzione degli utenti attivi nell’UE al di sotto della soglia fissata. Anche in questo caso, la supervisione rimarrà affidata all’autorità di Cipro, paese dove ha sede la piattaforma.
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Le parole di henna virkkunen e l’attenzione alla sicurezza dei minori
Henna Virkkunen, vicepresidente della Commissione europea, ha espresso chiaramente le priorità dell’esecutivo comunitario rispetto alla questione della sicurezza online. Nel suo intervento ha sottolineato come “lo spazio digitale debba rappresentare un ambiente protetto dove i bambini possano accedere a informazioni e interagire senza rischi.” Proteggere i minori dall’esposizione a contenuti inappropriati è diventata una priorità comune, e questo si traduce in un impegno concreto per normative più rigorose e controlli severi.
Le parole di Virkkunen riflettono il crescente impegno delle istituzioni europee nell’adattare le regole digitali alle nuove esigenze sociali. L’attenzione ai rischi che il web può rappresentare, soprattutto per i più giovani, cresce di pari passo con la diffusione e l’accesso a internet a tutte le età. Il Digital Service Act fa da cornice normativa in questo contesto, introducendo obblighi specifici per le piattaforme che ospitano contenuti sensibili. Il messaggio è chiaro: chi offre servizi digitali deve assumersi la responsabilità di mettere in atto tutte le misure necessarie per evitare accessi vietati ai minori.
I punti chiave dell’indagine e le possibili conseguenze per i siti coinvolti
L’indagine della Commissione verte sul fatto che alcuni siti per adulti potrebbero non avere sistemi di verifica dell’età ritenuti efficaci o proporzionati. In pratica, si sospetta che con le tecnologie attualmente in uso, i minori possano aggirare facilmente i controlli e visualizzare contenuti vietati. Il DSA impone alle piattaforme di dotarsi di strumenti che limitino l’accesso di utenti che non raggiungono l’età minima prevista, ma secondo l’accusa queste misure sarebbero insufficienti su alcuni portali.
Se la Commissione dovesse confermare le violazioni, le sanzioni potrebbero essere elevate. Le regole europee prevedono multe significative in caso di mancato rispetto degli obblighi stabiliti, al fine di incentivare piattaforme grandi e piccole a tutelare la sicurezza degli utenti minori. Questo intervento rappresenta un segnale forte per tutto il settore del web, soprattutto per quei servizi dove i contenuti hanno natura adulto.
In questi giorni la Commissione ha anche aperto una consultazione pubblica, invitando cittadini e operatori a esprimersi sulle linee guida provvisorie dedicate alla protezione dei minori online. Queste linee suggeriscono diverse misure per ridurre i rischi, come l’applicazione di metodi più sofisticati per la verifica e la stima dell’età degli utenti. Si tratta di indicazioni che mirano a rafforzare la difesa dei più giovani in un ambiente digitale spesso complesso e difficile da monitorare.
Le iniziative supplementari: le nuove tecnologie per la verifica dell’età
Oltre alle indagini e alle proposte di regolamentazione, la Commissione europea ha annunciato lo sviluppo di un’app white label destinata alla verifica dell’età. Questa applicazione, ideata per essere adottata dalle piattaforme, dovrebbe colmare l’attuale vuoto in termini di modalità efficaci per misurare l’età reale degli utenti. L’app mira a diventare uno strumento standardizzato disponibile entro l’estate, in attesa che dal 2026 entri in vigore il Portafoglio Digitale europeo.
Il Portafoglio Digitale dell’Ue sarà un sistema coordinato a livello comunitario per l’identificazione e la gestione dei dati personali in modo sicuro. Nel frattempo, questa soluzione temporanea dovrebbe agevolare le piattaforme online nell’adempimento degli obblighi relativi al controllo dell’età. L’obiettivo è chiaro: ridurre al minimo la presenza di minorenni su siti inadatti e garantire, così, un web più protetto per tutti. La concreta introduzione di strumenti tecnologici affidabili rappresenta un passo avanti importante per tradurre in pratica le norme europee.