La città di trieste ogni anno ospita una manifestazione singolare e radicata nella tradizione locale: l’olimpiade dele clanfe. Questa gara goliardica attira centinaia di partecipanti e spettatori, richiamando curiosi e appassionati da tutta la regione e anche dall’estero. La peculiarità è il modo in cui si affronta il tuffo, noto come clanfa, un salto che punta a creare schizzi d’acqua massicci, spesso accompagnato da travestimenti originali e scenografici.
La clanfa: caratteristiche del salto tipico triestino
Il termine clanfa a trieste indica un particolare tipo di tuffo che si distingue per la posizione assunta durante l’immersione. La caratteristica principale è il salto “a cofanetto”: il tuffatore si getta in acqua tenendo le gambe raccolte al petto, in modo da generare un grande spruzzo. Non si tratta di un semplice tuffo, ma di un gesto eseguito apposta per creare effetto scenico e coinvolgere il pubblico.
Un’usanza popolare con radici profonde
La clanfa nasce come un’usanza popolare, legata alla cultura del mare e alla convivialità dei triestini. Con il tempo però è diventata un vero e proprio sport amatoriale, dotato di regole non scritte che premiano soprattutto la capacità di sprigionare schizzi e la spettacolarità del gesto. La semplicità del salto e l’elemento ludico ne fanno un momento di grande partecipazione collettiva.
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L’olimpiade dele clanfe: una festa di costume e sport
Quest’anno si è tenuta la diciottesima edizione dell’olimpiade dele clanfe, che si è svolta presso lo stabilimento ausonia di trieste. La manifestazione ha richiamato oltre 170 concorrenti iscritti, vestiti con travestimenti spesso buffi, stravaganti o creativi. Non mancano abiti a tema come torte, animali giganti o parrucche colorate, tutti scelti con l’obiettivo di aumentare il divertimento e il coinvolgimento del pubblico.
Il concorso è aperto a tutte le fasce d’età, dai più piccoli agli adulti, creando un clima festoso e inclusivo. Molti dei partecipanti arrivano da fuori città e da paesi vicini, confermando l’appeal crescente dell’evento. In passato, tra i tuffatori si è visto anche il sindaco di trieste, roberto cosolini, che con la sua stazza ha regalato momenti di spettacolo e risate.
Criteri di valutazione e protagonisti dell’edizione 2025
I tuffi vengono giudicati da una giuria che assegna i punti in base alla spettacolarità, all’originalità del costume e alla capacità di produrre un notevole spruzzo d’acqua. La competizione accetta sia salti singoli sia esibizioni di gruppo, valorizzando la creatività e la tecnica di ogni partecipante.
La presenza di un volto noto
Tra i concorrenti di quest’anno spicca la presenza di claudio sterpin, figura nota a livello nazionale per il legame con il caso di liliana resinovich, la donna di trieste scomparsa nel dicembre 2021 e ritrovata priva di vita il gennaio successivo. La sua partecipazione conferma come l’evento non perda il contatto con la dimensione umana e collettiva della città.
La giuria, composta da esperti e appassionati locali, mantiene un atteggiamento severo nel valutare ogni salto; questo contribuisce a dare un senso di serietà all’iniziativa, nonostante il tono goliardico e festoso. Le performance più apprezzate riescono a coniugare equilibrio e forza nel tuffo con l’originalità dei vestiti, creando numeri spettacolari per il pubblico.
L’organizzazione e l’impegno dei volontari nella riuscita dell’evento
La buona riuscita dell’olimpiade dele clanfe dipende molto dal lavoro di un gruppo di volontari dello spiz, associazione locale che coordina l’organizzazione. Questi volontari seguono tutta la logistica, dalla sicurezza all’allestimento, garantendo che tutto proceda senza intoppi, nonostante il numero elevato di partecipanti e spettatori.
L’evento si conferma un’occasione di socialità e aggregazione, capace di unire generazioni diverse attorno a un’attività semplice ma coinvolgente. Lo stabilimento ausonia, location storica per trieste, ospita così un rituale che unisce tradizione, divertimento e creatività.
L’olimpiade rimane una delle manifestazioni più attese per gli abitanti del posto, come testimoniano gli anni di continuità e la partecipazione attiva della comunità. Ciò contribuisce a mantenere viva una pratica tipica, che conserva un legame forte con l’identità di trieste.