La chiusura del Centro di Recupero per Animali Selvatici di Pescara, unica struttura del genere in Abruzzo, sta sollevando un acceso dibattito sulla salvaguardia della fauna selvatica. Questo tema sarà al centro dell’episodio di domani della trasmissione Kimera, in programma su Rete8. È attesa la presenza di esperti e attivisti, fra cui Filomena Ricci, delegata del WWF regionale, che esprimerà le sue preoccupazioni riguardo alla decisione di chiudere una struttura così importante.
La storia e la missione del Cras di Pescara
Il Cras di Pescara è stato istituito nel 1982 presso il Reparto Carabinieri Biodiversità , diventando nel tempo un punto di riferimento fondamentale per il recupero della fauna selvatica ferita o in difficoltà . Si occupava di animali vittime di incidenti stradali, di catture illegali o di condizioni di salute precarie, offrendo loro cure e riabilitazione. La chiusura della struttura, avvenuta nel novembre 2024, ha sollevato serie preoccupazioni tra ambientalisti, cittadini e associazioni locali.
Questa decisione non è stata presa senza controversie. Gli operatori del settore e attivisti hanno messo in evidenza le conseguenze devastanti che la mancanza di un centro di recupero può avere sulla fauna selvatica. Ad esempio, in caso di incidenti, gli animali hanno ora minori possibilità di ricevere le cure necessarie, il che grottisticamente potrebbe portare a un incremento delle sofferenze e della mortalità tra le specie locali.
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La struttura non solo svolgeva un ruolo di recupero, ma era anche un luogo di sensibilizzazione, dove si organizzavano eventi e programmi educativi per la popolazione, contribuendo a diffondere il rispetto per l’ambiente e la biodiversità locale. La chiusura mette in discussione anche la continuità di queste attività , fondamentali per educare la comunità .
Critiche e proposte dopo la chiusura
Numerose critiche sono emerse a seguito della chiusura del Cras. Molti sostengono che la decisione rappresenti un passo indietro per la protezione della biodiversità e il benessere degli animali selvatici in Abruzzo. Filomena Ricci ha definito la scelta “intollerabile”, indicando che chiunque si interessi del benessere animale non possa accettare che una struttura così essenziale possa venire meno.
Diverse associazioni locali, non rimanendo a guardare, si sono attivate per garantire che le problematiche economiche e di finanziamento non portino alla morte di questa iniziativa. Tra le varie misure, si stanno organizzando campagne di raccolta fondi, ma anche proposte per attivare una gestione condivisa, che coinvolga non solo le autorità , ma anche i cittadini nella tutela e nel recupero degli animali.
Il vuoto lasciato dalla chiusura del Cras si traduce in una significativa mancanza di supporto per animali in difficoltà . La comunità ha bisogno di un’alternativa per garantire l’assistenza a questi esseri viventi e molte sperano che si possano attivare nuove strutture o riaprire il centro stesso in un futuro prossimo.
La discussione in tv: Kimera e il futuro del Cras
Domani, nel corso della trasmissione Kimera, condotta da Raffaele Bisegna, si discuterà ampiamente della situazione. Saranno presenti esperti del settore, come Angelo Giuliani, referente scientifico del Cras Marche, e la giornalista Veronica Ruggiero, offrendo un’ulteriore opportunità per mettere in luce il problema e discutere le possibili soluzioni.
Il programma sarà trasmesso sul canale 10 del digitale terrestre e in streaming su Rete8, permettendo così a un pubblico ampio di osservare e informarsi su un tema cruciale per la fauna locale. La speranza è che attraverso un’adeguata sensibilizzazione e il coinvolgimento della comunità , si possa giungere a risultati concreti per il futuro della fauna selvatica in Abruzzo.