La campagna 2025 del pomodoro da industria prende il via nel nord Italia con raccolta anticipata e superfici in aumento

La campagna 2025 del pomodoro da industria prende il via nel nord Italia con raccolta anticipata e superfici in aumento

La raccolta precoce del pomodoro da industria nel nord Italia 2025 parte con superfici coltivate in aumento, gestione coordinata della filiera e attenzione critica alla disponibilità idrica per garantire qualità e produzione.
La Campagna 2025 Del Pomodoro La Campagna 2025 Del Pomodoro
La raccolta precoce del pomodoro da industria nel Nord Italia nel 2025 segna un aumento delle superfici coltivate, con una gestione coordinata della filiera e attenzione alle risorse idriche, fondamentali per garantire qualità e sostenibilità della produzione. - Gaeta.it

La stagione di raccolta del pomodoro da industria nel nord Italia è partita a luglio 2025, segnando un avvio precoce rispetto agli anni passati. Le aziende agricole hanno iniziato a consegnare le prime produzioni di “pomodorino” e delle varietà “tondo” precoci agli stabilimenti di trasformazione. L’incremento delle superfici coltivate e la gestione pianificata dei trapianti promettono una campagna estesa capace di sostenere la domanda interna ed estera. L’organizzazione interprofessionale del pomodoro da industria del nord Italia monitora questo avvio e si prepara a un’annata cruciale soprattutto sul fronte dell’approvvigionamento idrico.

Avvio anticipato della raccolta e messa in esercizio degli impianti di trasformazione

La raccolta nel bacino settentrionale ha cominciato domenica 13 luglio 2025, giornata in cui il primo stabilimento ha preso in lavorazione le prime partite di pomodoro. Nei giorni successivi, altri impianti hanno avviato la trasformazione fino a raggiungere la piena capacità operativa nella settimana intorno al 21 luglio. Questo inizio anticipato si spiega con la varietà precoce coltivata e dalla scelta degli agricoltori di anticipare i tempi per fronteggiare la domanda del mercato. La campagna sarà larga abbastanza da lavorare gli elevati quantitativi prodotti, considerando che le superfici investite a pomodoro sono aumentate rispetto agli anni scorsi. L’esperienza degli agricoltori nel coordinare la raccolta di varietà diverse ha permesso di evitare sovrapposizioni troppo accentuate, facilitando lo smaltimento regolare del prodotto lungo la filiera.

Superfici coltivate e metodologie di produzione nel nord Italia

Quest’anno le estensioni dedicate al pomodoro da industria nella zona nord sono cresciute significativamente. La totalità delle coltivazioni rispetta parametri di produzione integrata o biologica, a testimonianza di un’attenzione crescente verso pratiche più sostenibili e controllate. La quota del biologico si attesta al 9,1% del totale, senza mutamenti rilevanti in termini di ettari, pur con una lieve flessione percentuale rispetto agli anni immediatamente precedenti. Le ragioni del rialzo complessivo delle superfici sono da ricercare nella domanda industriale, che punta a mantenere una produzione costante di prodotti finiti destinati sia al mercato nazionale che alle esportazioni. Le difficoltà climatiche degli ultimi due anni, con eventi meteorologici avversi che hanno ridotto le rese, hanno spinto aziende e coltivatori a una rivalutazione delle superfici coltivate per tutelare la raccolta complessiva e mantenere la qualità delle produzioni.

Dinamiche dei trapianti e impatto delle condizioni climatiche primaverili

Il periodo tra aprile e maggio ha coinvolto la fase dei trapianti con qualche difficoltà legata alle piogge irregolari. Le precipitazioni hanno creato ostacoli alla preparazione dei terreni e, in certi casi, hanno impedito l’accesso ai mezzi agricoli usati per la messa a dimora delle piantine. Nonostante queste impedienze, la campagna ha avuto un andamento regolare, con una distribuzione uniforme dei trapianti nelle diverse zone del Nord. Questa organizzazione riflette l’esperienza e la professionalità degli operatori coinvolti, che hanno pianificato in modo da evitare sovrapposizioni eccessive nel calendario agricolo. Una messa a dimora ben distribuita significa anche poter programmare la raccolta in giorni scaglionati nel tempo, consentendo una trasformazione più fluida e la piena utilizzazione delle capacità produttive degli stabilimenti senza ritardi.

Ruolo dell’organizzazione interprofessionale e strategie della filiera

L’Organizzazione Interprofessionale del pomodoro da industria del nord Italia ha svolto un ruolo centrale nel coordinare coltivatori e trasformatori. Il presidente Giuseppe Romanini ha sottolineato come l’aumento delle superfici rifletta la fiducia degli agricoltori verso una filiera che ha scelto la collaborazione come strategia. “Questo modello cooperativo mette al centro l’incontro tra chi produce e chi trasforma, stabilendo relazioni durature e strutturate.” La sinergia fra i diversi attori permette una migliore gestione delle produzioni, contribuisce a risolvere problemi stagionali e rende il sistema più competitivo nei mercati internazionali. La strategia punta a garantire continuità e stabilità, elementi fondamentali per garantire una qualità costante del pomodoro trasformato.

Criticità legate alla disponibilità d’acqua per l’irrigazione e condizioni climatiche attese

La preoccupazione principale in questa fase riguarda la disponibilità di acqua per irrigare le colture. Nei prossimi giorni la domanda idrica raggiungerà il suo picco, soprattutto se non arriveranno precipitazioni. Il fabbisogno potrebbe mantenersi elevato fino alla fine di agosto. Il cambiamento climatico ha accentuato la variabilità degli andamenti meteorologici, alternando periodi di piogge intense ad altri di lunga siccità. Nel 2024, per esempio, alcune zone hanno registrato livelli di pioggia record, ma solo nelle aree dotate di invasi l’acqua è stata sufficiente per l’irrigazione. Nelle zone prive di bacini artificiali emergono difficoltà a cause dei divieti di prelievo dalle acque superficiali, necessari a preservare gli ecosistemi fluviali e rispettare il deflusso minimo vitale. Queste condizioni impongono un uso razionale delle risorse idriche e indicano come la siccità possa rappresentare una minaccia concreta alla produttività della campagna.

Distribuzione geografica delle superfici coltivate e dati regionali

Le province del bacino agricolo del nord Italia si distinguono per superfici variabili piantate a pomodoro da industria. Piacenza guida con 10.543 ettari, seguita da Ferrara con 8.132 e Parma con 4.299 ettari. Mantova occupa 4.123 ettari, mentre le altre province presentano quantitativi minori. Per il biologico, Ferrara si conferma al primo posto con 2.705 ettari, facendosi precedere da Ravenna e Verona che ne contano rispettivamente 329 e 244. La ripartizione regionale indica l’Emilia-Romagna come area dominante, con il 64% degli ettari coltivati, seguita dalla Lombardia con il 21%, Piemonte al 9% e Veneto al 6%. Questi dati confermano un orientamento consolidato verso aree tradizionalmente vocate, dove l’attività agricola si concentra su colture ad alto valore come il pomodoro da industria.

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