La borgata di Bellaria diventa per tre giorni un punto di ritrovo per chi vuole immergersi nella cultura popolare emiliano romagnola. L’evento “la borgata che danza” richiama diverse generazioni, dai bambini agli anziani, attorno a momenti di convivialità che mescolano musica, balli tradizionali e laboratori. Questa manifestazione mira a mantenere vive pratiche e melodie che rischierebbero di scomparire con il passare del tempo.
Un incontro tra generazioni al centro di una festa popolare
“la borgata che danza” offre un’occasione rara: mettere adulti, giovani, bambini e anziani nella stessa piazza per condividere esperienze legate alle radici della regione. Non si tratta solo di assistere a concerti o spettacoli, ma di partecipare attivamente a un percorso culturale. Ci sono spazi dedicati ai laboratori, dove chiunque può imparare i passi dei balli tradizionali o scoprire strumenti e musiche locali.
Il cibo gioca un ruolo importante. Stand gastronomici propongono piatti tipici, rendendo l’atmosfera calda e accogliente. Questo elemento favorisce la socializzazione e amplifica il senso di comunità. La festa, quindi, non celebra solo la musica o il ballo, ma stimola anche un confronto intergenerazionale che fa da collante tra passato e presente.
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Il borgo di bellaria si trasforma in un palcoscenico per la musica popolare
Durante i tre giorni dell’evento, Bellaria si anima di suoni e colori. Le vie del borgo antico diventano teatri a cielo aperto dove gruppi musicali si alternano proponendo pezzi della tradizione emiliano romagnola. La formula è varia: si passa dai concerti “stazionari” ai percorsi musicali itineranti, con esibizioni che coinvolgono il pubblico nei balli.
Il programma vede la partecipazione di formazioni storiche e appassionate, capaci di mostrare differenti sfumature del folk regionale. I gruppi presenti sono stati scelti per offrire un repertorio ampio e fedele alla cultura locale, toccando temi, ritmi e melodie tipiche. Così ogni ambiente del borgo risuona di coro, fisarmoniche, strumenti a corda e percussioni.
I protagonisti musicali e i loro repertori tradizionali
Tra i protagonisti emergono nomi noti nel panorama folk emiliano romagnolo come L’Uva Grisa e Voci di Marca. A loro si affiancano la Compagnia di Viva e Ball!, un gruppo specializzato nel portare in scena balli tradizionali che raccontano storie antiche e riti popolari. I Maggiaioli dell’alta valle del Senio fanno risuonare melodie legate a antiche feste rurali.
I Suonatori della Valle del Savena e I Musicanti d’la Basa presentano brani che si accompagnano a danze collettive, coinvolgendo partecipanti di ogni età. Le Cantrici, con le loro voci, colmano gli spazi di canti che mostrano la storia orale della Romagna. Doctor Folk propone un viaggio attraverso suoni più moderni ma radicati in quel folklore.
Il Corpo bandistico G. Venturi di Casola Valsenio offre invece un approccio orchestrale al repertorio tradizionale, mentre La Storia di Romagna porta in scena narrazioni musicali che intrecciano miti e realtà regionali. Questi artisti contribuiscono a offrire un quadro variegato e partecipato della cultura popolare.
La valorizzazione della cultura popolare attraverso musica e ballo
“la borgata che danza” non è solo un momento di spettacolo ma un tentativo concreto di conservare e tramandare una parte importante della storia culturale locale. Attraverso la musica e i balli, gli organizzatori puntano a far rivivere emozioni e atmosfere di un tempo, dando nuova vita a elementi spesso relegati nelle vecchie memorie familiari.
Chi partecipa può vedere e provare direttamente i passi della tradizione, confrontarsi con chi mantiene queste pratiche vive e scoprire quanto siano ancora capaci di generare entusiasmo e senso di appartenenza. Nel borgo di Bellaria la cultura popolare diventa così uno strumento di aggregazione sociale, indispensabile in un’epoca dove il legame con le origini tende a sfumarsi.
Il silenzio del borgo antico lascia il posto a voci e strumenti che portano avanti storie, mestieri, riti e danze di una regione capace di raccontarsi attraverso la festa, il suono e il movimento condiviso.