La battaglia di un padre torinese per riabbracciare i suoi gemelli dopo la sottrazione all'estero

La battaglia di un padre torinese per riabbracciare i suoi gemelli dopo la sottrazione all’estero

Un padre torinese lotta per riunirsi ai suoi gemelli, sottratti dalla madre nelle Filippine, mentre affronta una complessa battaglia legale tra giurisdizioni italiane e filippine.
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La battaglia di un padre torinese per riabbracciare i suoi gemelli dopo la sottrazione all'estero - Gaeta.it

Il dramma di un padre torinese si svolge contro lo sfondo di una storia familiare tragica e complessa. Due gemelli, strappati alla vita con il padre in Italia, vivono dall’estate del 2022 nelle Filippine con la madre, in una situazione di dolore e dislocazione. Questa vicenda non è solo una questione affettiva, ma si intreccia con una battaglia legale che mette in discussione non solo il diritto di un padre, ma anche la struttura legale internazionale riguardante l’affidamento dei minori.

La sottrazione dei minori: il racconto di un padre affranto

Un padre, funzionario di banca, si trova costretto a vivere inermi mentre la sua vita viene plasmata da foto digitali dei suoi figli. Tutto è iniziato durante un apparente viaggio innocuo in Portogallo. Rientrati dall’incanto delle vacanze, la madre ha comunicato un’improvvisa necessità di partire per Manila, motivandola con problemi di salute. Ha acquistato tre biglietti aerei e, dopo quella partenza, non ha più fatto ritorno in Italia. L’uomo ha riferito in aula della sua contrarietà a questa decisione e di come la moglie avesse portato i figli con sé, assicurandogli persino che sarebbero tornati entro poco tempo, mostrando i biglietti di ritorno.

Questa drammatica situazione si complica ulteriormente. La madre è attualmente sotto processo per la sottrazione e il trattenimento dei minori all’estero, mentre lui si è costituito parte civile con l’assistenza legale di Chiara Di Tanno. Il legame della donna con un personaggio politico nelle Filippine e la sua attuale residenza a Manila con i tredicenni rendono la situazione ancora più disagevole per il padre, che vive serenamente a Torino e non ha mai fatto mancare nulla ai suoi figli, pur avendo uno stile di vita modesto.

La complessità del divorzio e delle denunce reciproche

Il caso si intreccia con un’altra denuncia: nel novembre 2021, la madre ha accusato l’ex marito di maltrattamenti, ma il suo reclamo è stato archiviato nel maggio 2024. Nel contesto di un lungo e difficile processo di separazione, queste dinamiche hanno complicato ulteriormente l’assegnazione dell’affidamento dei figli. Due giurisdizioni, due sentenze contrastanti. Nel dicembre 2022, il Tribunale di Torino ha disposto l’affidamento esclusivo ai danni della madre, in attesa di una decisione definitiva. Qualche settimana fa, però, un tribunale di Manila ha ribaltato questa decisione, assegnando l’affidamento esclusivo alla madre, dando vita a una battaglia legale che potrebbe durare anni.

Il padre ha espresso a gran voce la sua volontà di tornare ad avere un ruolo attivo nella vita dei figli, denunciando l’inefficienza di un sistema legale frammentato. I continui viaggi tra Italia e Filippine e il ribaltamento delle situazioni giuridiche hanno creato un contesto di incertezza che incide profondamente sulla vita di tutti gli attori coinvolti. Egli si trova a fronteggiare distanze fisiche e giuridiche che rendono il recupero del rapporto con i figli un obiettivo difficile da raggiungere.

Il giorno dell’interrogatorio: un volo di speranza

Il 7 maggio rappresenta un momento cruciale in questo dramma familiare: la madre dei gemelli sarà interrogata nel corso del processo e avrà l’opportunità di esporre la sua versione dei fatti. Il suo avvocato, Emanuele Zanalda, ha anticipato che la posizione della madre sarà chiarita durante l’interrogatorio, che si svolgerà dall’Ambasciata italiana a Manila. Questo evento potrebbe essere decisivo nel determinare l’andamento futuro della vicenda e sarà osservato con attenzione da entrambe le parti.

Nel frattempo, il padre continua a lottare per il diritto di essere presente nella vita dei propri figli. Anche se la distanza sembra incolmabile e la lotta legale gravosa, si aggrappa a un pugno di immagini digitali, simbolo di un legame che resiste nonostante le avversità. La sua storia è una testimonianza di resilienza e una richiesta di giustizia, una chiamata a non rimanere semplicemente un osservatore della vita dei propri figli, ma a riappropriarsi del ruolo di genitore che gli è stato strappato.

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