Il 42° Jerusalem film festival ha inaugurato la sua edizione 2025 in un clima di forte tensione legato alla guerra in corso tra israeliani e palestinesi. La presenza di Gal Gadot, attrice israeliana e star internazionale, ha catturato l’attenzione, mentre il paese si trova ancora sotto la pressione dei recenti scontri che coinvolgono anche l’Iran.
Difficoltà dell’organizzazione tra incertezze e sfide
Fino a poche settimane prima dell’apertura, gli organizzatori del festival si sono trovati a dover decidere se fosse possibile confermare l’evento. Roni Mahadav-Levin, direttore dell’iniziativa, ha raccontato di aver passato due settimane nei rifugi antiaerei a causa degli attacchi che hanno colpito la regione. Alla luce della guerra con il movimento islamista Hamas e del conflitto con l’Iran, molti ospiti internazionali avevano rinunciato ai viaggi a Gerusalemme. Diverse partenze aeree sono state cancellate, complicando l’arrivo di partecipanti e giurie. La decisione di non rinviare il festival è stata quindi sospesa a un filo, con dubbi e paure tra chi si occupa della logistica e chi deve garantire la sicurezza del pubblico. Il fatto che l’evento sia comunque stato confermato e abbia raggiunto il suo svolgimento evidenzia la volontà degli organizzatori di mantenere viva la proposta culturale nonostante le condizioni difficili.
Gal gadot al centro del palco di gerusalemme
L’attrice Gal Gadot, nota per il suo ruolo di Wonder Woman nei film hollywoodiani, è stata una delle presenze più attese e apprezzate al festival. Durante la cerimonia d’apertura, tenutasi in un anfiteatro vicino alla città vecchia di Gerusalemme, ha ricevuto un premio speciale sotto gli applausi di migliaia di spettatori. Nel discorso ha dedicato parole forti sul conflitto in corso, esprimendo il suo desiderio che la guerra in corso finisca al più presto. Gadot ha sottolineato l’importanza di tornare a una convivenza pacifica e sicura, aggiungendo che la calma vera potrà arrivare solo quando gli ostaggi rapiti il 7 ottobre nel sud di Israele saranno liberati. La sua partecipazione ha acceso un dibattito mediatico, vista la notorietà e il coinvolgimento personale dell’attrice nei temi di Israele.
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Attacchi e critiche social verso gal gadot
La posizione pubblica di Gal Gadot ha attirato l’attenzione non solo dei fan ma anche di oppositori politici e attivisti. Da quando è scoppiata la guerra, l’attrice si è trovata al centro di attacchi sui social network, in particolare da parte di gruppi filo-palestinesi contrari al sostegno mostrato da Gal Gadot all’esercito israeliano. Dall’altra parte della opinione pubblica, media di orientamento conservatore israeliano l’hanno accusata di essere troppo morbida nell’esprimere la richiesta di cessate il fuoco, mettendo in discussione la sua posizione favorevole alla pace. Queste tensioni mostrano come personaggi pubblici nel paese siano coinvolti in modo diretto e spesso controverse nei temi del conflitto. Le divisioni si riflettono non solo fra gli schieramenti politici ma anche nei confronti di persone appartenenti al mondo dello spettacolo come Gal Gadot, il cui ruolo va oltre quello di attrice e si intreccia con la realtà del paese.
Un festival segnato da sfide e tensioni politiche
L’edizione 2025 del Jerusalem film festival ha quindi avuto un avvio scandito da difficoltà logistiche, testimonianze pubbliche forti e tensioni politiche. L’evento diventa così uno specchio delle contraddizioni e dei drammi che attraversano Israele, mostrando come arte e cronaca si sovrappongano su uno stesso palcoscenico.