Un caso di appropriazione indebita nei condomini di Ivrea ha suscitato notevole allerta e preoccupazione tra i residenti di diverse realtà abitative. La storia si concentra attorno all’amministratore Fabrizio Stefanelli, 67 anni, accusato di aver sottratto oltre 240 mila euro dalle casse condominiali di sette edifici e che dovrà affrontare il tribunale il prossimo 4 febbraio. Il caso ha sollevato interrogativi riguardo all’affidabilità degli amministratori di condominio e ha portato i cittadini ad agire per tutelare i propri diritti.
La denuncia dei condomini
L’ammanco ha coinvolto un gruppo di sette condomini situati in diverse zone di Ivrea. Tra i principali interessati ci sono il Casa Torre di via Aldisio, il Casa 144/146 di viale Papa Giovanni XXIII a Bellavista, il Condominio Eporediese di via Burzio, l’Aurora di via Strusiglia, il Cervi di via Fratelli Cervi a San Grato, e i Nuovo San Gaudenzio e Lamarmora, entrambi in via San Gaudenzio. La denuncia è stata sporta da un gruppo di inquilini che, non avendo ricevuto risposte sulle anomalie, hanno deciso di affidarsi alla legge. Cinque condomini hanno deciso di costituirsi parte civile, assistiti dagli avvocati Leo Davoli e Franca Sapone, perseguendo giustizia e risarcimento dei danni subiti.
Le denunce presentate hanno portato ad un approfondito lavoro d’indagine da parte della Procura, che ha messo sotto esame la gestione finanziaria condominiale di Stefanelli. I residenti avevano notato continui problemi con i fornitori, che spesso non venivano pagati, scatenando un clima di sfiducia e inquietudine tra i condomini. L’idea di trovarsi di fronte a un potenziale malversatore si è fatta strada quando ci si è resi conto dell’entità delle somme di denaro che risultavano mancanti e delle difficoltà nella normale gestione delle spese condominiali.
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Le accuse nei confronti di Fabrizio Stefanelli
Le indagini, condotte dalla pm Elena Parato, hanno portato alla ricostruzione di una condotta delittuosa da parte dell’amministratore. Secondo quanto emerso, Fabrizio Stefanelli avrebbe effettuato prelievi e bonifici dai conti correnti dei condomini a suo favore nel periodo compreso tra il 2007 e il 2020. Le somme in questione, a volte superiori a decine di migliaia di euro, sarebbero state trasferite su conti esterni a lui riconducibili.
L’accusa suggerisce che Stefanelli abbia trattenuto indebitamente fondi che non gli appartenevano, gestendo le finanze con modalità poco trasparenti. Un altro aspetto preoccupante è emerso quando è risultato che l’amministratore non ha consegnato documentazione contabile e fiscale necessaria al nuovo amministratore. Documenti fondamentali come il modello 770 e certificati di sicurezza sono stati trattenuti, complicando ulteriormente la situazione. Questa condotta ha sollevato serie preoccupazioni riguardo la trasparenza nella gestione condominiale e ha portato i residenti a un’esperienza di incertezza economica e sociale.
Il contesto locale e altri casi simili
Il caso di Fabrizio Stefanelli non è un episodio isolato per la città di Ivrea. Nel 2019, infatti, la pm Elena Parato ha aperto un altro fascicolo contro l’amministratore Edoardo Moscheni. Questo secondo caso ha visto Moscheni, accusato di appropriazione indebita e truffa, alla guida di diverse proprietà tra l’Eporediese e la bassa Valle d’Aosta. La situazione è culminata con il Condominio San Michele di Ivrea, dove i residenti hanno scoperto di avere un debito di quasi 200 mila euro per lavori che non erano mai stati deliberati. Questa esperienza ha avuto un impatto devastante sui condomini, costretti a subire una serie di eventi sfavorevoli a causa della gestione inadeguata dell’amministratore.
Grazie a una sentenza del tribunale di Ivrea, i condomini sono stati sollevati da quel pesante debito, ora ricadente sulla banca BNL e sull’amministratore stesso. Questi casi evidenziano non solo l’importanza della vigilanza nelle gestioni condominiali, ma anche la lotta continua dei cittadini per ottenere giustizia e trasparenza. La cronaca di questi incidenti suggerisce che la questione delle appropriazioni indebite nel contesto condominiale non debba essere sottovalutata, ma piuttosto affrontata con serietà da parte delle istituzioni e della comunità.