Il festival internazionale di musica sacra di Fes, in Marocco, si conferma ancora una volta appuntamento culturale di rilievo mondiale. Dal 16 al 24 maggio 2025, l’evento ospita artisti da oltre 15 paesi e dedica la sua 28ma edizione all’Italia come paese d’onore. Il tema scelto, “Rinascimenti”, si lega strettamente alla storia della città di Fes e alle grandi trasformazioni culturali europee che hanno influenzato la musica sacra. Questa manifestazione si svolge in concomitanza con il 44mo anniversario dell’iscrizione della medina di Fes nella lista del patrimonio mondiale Unesco.
La medina di fes celebra 44 anni di patrimonio unesco con un omaggio al rinascimento
Nel cuore del nord del Marocco, la città di Fes custodisce uno dei centri storici più antichi e importanti del mondo islamico. Dal 1981 la medina è inserita tra i patrimoni mondiali dell’umanità, riconosciuta per i suoi vicoli, le architetture e la vitalità culturale che la contraddistinguono. Su questo sfondo si inserisce la nuova edizione del festival che sottolinea il concetto di rinascita continua. Gli organizzatori rimarcano che la vita pulsante della medina affonda radici in epoche remote, risalenti all’VIII secolo. L’evento valorizza questo legame tra storie antiche e rinascite successive, ampliandolo alla figura simbolica del Rinascimento europeo.
Un dialogo tra epoche e culture
Questi “rinascimenti” rappresentano la spinta che ha trasformato l’arte e il pensiero e che oggi si riflette nelle espressioni musicali proposte dal festival. L’iniziativa si inserisce così in un dialogo tra epoche e culture diverse, dimostrando come la tradizione possa alimentare creatività contemporanee. Il valore paesaggistico e storico di Fes diventa quindi cornice ideale per una kermesse tutto dedicata ad esplorare significati profondi attraverso la musica.
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L’omaggio all’italia attraverso monteverdi e la musica sacra europea
L’Italia, paese ospite d’onore, offre un contributo significativo soprattutto con il Monteverdi Festival, che salirà sul palco il 17 maggio. Il concerto è dedicato al “vespro della beata vergine”, capolavoro di Claudio Monteverdi, compositore cremonese considerato uno dei fondatori della musica sacra europea. Quest’opera, concepita come un momento culminante di preghiera, fonde elementi meditativi e teatrali, creando un’esperienza musicale di grande intensità spirituale e poetica.
Un capolavoro tra tardomedioevo e modernità
Il “vespro” di Monteverdi non è solo una composizione storica ma una pagina che ha segnato la transizione tra tardomedioevo e modernità musicale. La scelta di presentarlo in questo contesto richiama la riflessione sui grandi cambiamenti culturali del Rinascimento, che hanno coinvolto filosofia, arte e religione. Il concerto si inserisce nel ricco programma del festival, che punta non solo a celebrare la musica italiana ma anche a favorire un confronto diretto con le altre tradizioni sacre presenti.
Un festival globale con oltre 200 artisti da 15 paesi
Il festival di Fes del 2025 vedrà la partecipazione di più di 200 musicisti provenienti da diversi continenti. Oltre all’Italia, arriveranno artisti dalla Turchia, Francia, Spagna, Svizzera, ma anche da paesi africani come Senegal, Costa d’Avorio, Ghana, Burundi e Togo. Sono attesi inoltre i dervisci di Istanbul, i maestri di tamburi dal Burundi e musicisti Sufi provenienti dall’Oceano Indiano.
Programmi e varietà delle performance
Il programma prevede tre spettacoli giornalieri nel teatro dei giardini Jnan Jbil, fissati alle 17, 21 e 23. Le performance variano da momenti di celebrazione ad altri di meditazione, passando attraverso stati di trance e estasi sonora. Questa varietà riflette la volontà degli organizzatori di proporre un’esperienza completa della musica sacra, capace di attraversare epoche e culture lontane. L’apertura del festival prevede una combinazione di creazione scenografica e musica dal vivo, trasportando il pubblico in un viaggio attraverso i secoli e le tradizioni.
Questa edizione conferma il festival come uno degli appuntamenti più importanti nel circuito della musica sacra, capace di fondere arte, storia e spiritualità in un’unica esperienza.