La scadenza della gestione dell’Ippodromo Capannelle si avvicina e ha sollevato preoccupazioni rilevanti. Il Sindacato Italiano Allenatori Guidatori ha lanciato un monito diretto al sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, evidenziando la mancanza di un piano chiaro per il futuro dell’impianto. Senza una soluzione, la situazione potrebbe trasformarsi in un difficile problema di ordine pubblico, con implicazioni significative per la città .
La gestione in crisi e l’allerta del SIAG
La situazione attuale dell’Ippodromo Capannelle è caratterizzata da una sempre maggiore incertezza. Con la scadenza della gestione prevista per il 31 dicembre, il SIAG ha espresso forti preoccupazioni. In un documento inviato al sindaco, il sindacato avverte che, senza un intervento adeguato, sarà il Comune a dover affrontare varie problematiche. Queste includono la gestione della presenza di animali e persone, sia legittimi che abusivi. Inoltre, il Comune dovrà occuparsi di servizi essenziali come le pulizie, la gestione del letame, e la fornitura di acqua e luce.
La mancanza di un piano strategico chiaro potrebbe aggravare la situazione, trasformando un’area storicamente dedicata alle corse in un luogo di potenziali conflitti e disordini. L’importanza dell’ippodromo non è soltanto legata alle corse, ma anche alla tradizione e alla cultura sportiva di Roma, punto di riferimento per molti appassionati e professionisti del settore.
Le complicazioni legali e il verdetto del Tar
Il contesto gestionale è reso ancora più complesso dalla recente sentenza del Tar, emessa il 20 novembre. Questa decisione, pur chiarendo alcuni aspetti legati al ricorso di Hippogroup, la storica società di gestione dell’impianto, non ha però contribuito a sbloccare la situazione. Il Tar ha dichiarato il ricorso privo di interesse, a seguito del bando-ponte indetto dal Comune, che è andato deserto.
La complessità del contesto è accentuata dall’esclusione di Hippogroup dal bando, a causa di un contenzioso fiscale che grava su oltre 20 milioni di euro di canoni non pagati. La società ha ribadito di possedere i requisiti necessari per partecipare al bando e ha sottolineato di non aver avuto l’opportunità di regolamentare le proprie posizioni debitorie. Questa mancanza di chiarezza giuridica sta impedendo di fatto ogni tentativo di trovare una nuova gestione e ha portato a una paralisi che continua a perdurare.
Le ripercussioni per il settore equestre e la comunitÃ
L’Ippodromo Capannelle non è solamente un’icona per gli amanti delle corse, ma rappresenta anche una fondamentale risorsa economica per il settore equestre e per i lavoratori coinvolti. La chiusura di questa struttura avrebbe effetti devastanti, con l’interruzione delle gare e la conseguente perdita di * posti di lavoro*. Questo scenario non impatterebbe solo gli addetti ai lavori, ma anche l’intera comunità locale, creando disagi di natura sociale e culturale.
L’ippodromo è da sempre un luogo di incontro e socializzazione, con una lunga tradizione che deve essere salvaguardata. Oltre agli aspetti economici, la perdita della struttura significherebbe privare Roma di una parte significativa della sua cultura sportiva. Le corse di cavalli hanno un valore storico che si intreccia con l’identità della città , e il loro futuro ora appare incerto.
La necessità di una soluzione urgente per il Campidoglio
Con le scadenze che si avvicinano, il Comune di Roma si trova di fronte a una sfida cruciale. Garantire la continuità delle attività all’Ippodromo Capannelle è diventato prioritario. Senza una gestione temporanea o un accordo che possa ripristinare l’operatività dell’impianto, il rischio di un deterioramento della situazione è concreto. Le pressioni che il Campidoglio sta affrontando sono considerevoli e ogni giorno che passa può rendere più difficile trovare una soluzione. La comunità aspetta risposte, mentre il futuro della storica struttura rimane in bilico.
Ultimo aggiornamento il 26 Novembre 2024 da Elisabetta Cina