La situazione nel settore scolastico della provincia di Latina sta assumendo toni drammatici, con molti insegnanti titolati e esperti costretti a subire scavalcamenti in graduatoria. Nonostante aggiornamenti tecnici al sistema di convocazione, il nuovo metodo informatico lascia irrisolti gravi problemi, come denunciato dalla Gilda Insegnanti. L’inadeguatezza del sistema continua a influenzare negativamente il futuro lavorativo di numerosi docenti, i quali si ritrovano a fronteggiare incertezze e disagi, in un contesto di ripresa delle lezioni sempre più stressante.
La denuncia della Gilda Insegnanti
Malcontento e disagi tra i docenti
La coordinatrice provinciale della Gilda Insegnanti, Patrizia Giovannini, ha espresso il malcontento crescente tra i docenti che si sono visti superare in graduatoria da colleghe e colleghi con punteggi inferiori. Gli insegnanti più colpiti da questa situazione sono quelli di sostegno, che si trovano a dover affrontare inconvenienti e disagi. “La situazione è ai limiti del rocambolesco,” ha affermato Giovannini, sottolineando come un sistema di convocazione privo di completezza nella gestione delle disponibilità ha portato a innumerevoli problematiche, costringendo molti a cercare supplenze brevi o addirittura a trasferirsi in altre province o regioni.
Molti di questi docenti, pur avendo titoli e anni di servizio alle spalle, vedono minacciate le loro opportunità lavorative. “Questa situazione contraddice i principi di merito e continuità che il Ministero dell’Istruzione afferma di voler promuovere,” ha aggiunto Giovannini. Il rincorrersi di tali problematiche, che si ripetono da anni, desta preoccupazione e sfiducia tra i candidati.
L’appello al Ministero per un cambio di sistema
Negli ultimi quattro anni, la Gilda ha più volte richiesto l’adozione di un sistema di ripescaggio per le nomine, sollevando interrogativi sulla gestione delle graduatorie e sull’efficacia del metodo di convocazione attuale. Tuttavia, queste richieste sono state sistematicamente disregarded dal Ministero, che ha escluso anche la possibilità di ritornare alle convocazioni in presenza. “Questo metodo è l’unico che possa rispondere con celerità ai disguidi e rispettare i diritti di tutti, in primis degli insegnanti e degli studenti,” ha concluso la segretaria.
Problematiche emerse nel mese di settembre
L’algoritmo e le sue inefficienze
Nel mese di settembre, si è registrato un cambiamento positivo: l’algoritmo è stato azionato in tempo utile per le nomine. Tuttavia, questo non è bastato per garantire un corretto espletamento delle operazioni, dal momento che le scuole non hanno comunicato in anticipo le disponibilità dovute a rinunce da parte di docenti chiamati a più incarichi. Questo ha portato a scavalcamenti in graduatoria e a un andamento inefficace della procedura di nomina.
Diversi insegnanti che hanno ottenuto finalmente un ruolo si sono dimenticati di disdire le domande di supplenza, aggravando la già precaria situazione. L’algoritmo ha dovuto gestire una situazione complessa e, di fatto, ha trattato disponibilità che avrebbero dovuto essere già sistemate in un primo giro di nomine.
Coordinamento mancante: l’ufficio scolastico regionale
Un ulteriore elemento di criticità è emerso dalla gestione da parte dell’Ufficio Scolastico Regionale, che secondo Giovannini non ha saputo garantire un coordinamento efficace tra le diverse province. L’assenza di un’informativa puntuale alle sigle sindacali ha aggravato le difficoltà, ostacolando un approccio sistemico alla risoluzione delle questioni legate alle nomine.
La mancanza di una regia chiara ha creato un clima di frustrazione tra i docenti, i quali vedono minacciate le loro possibilità di impiego e la stabilità lavorativa. Le critiche rivolte all’operato dell’Ufficio Scolastico Regionale rimangono ad oggi uno dei punti focali delle proteste e delle richieste di cambiamento da parte della Gilda Insegnanti e di altri sindacati attivi nel settore.
Ultimo aggiornamento il 18 Settembre 2024 da Sara Gatti