Iniezioni dimagranti con liraglutide o semaglutide riducono consumo di alcol in pazienti obesi

Iniezioni dimagranti con liraglutide o semaglutide riducono consumo di alcol in pazienti obesi

Uno studio condotto a Dublino mostra che i farmaci liraglutide e semaglutide riducono del 68% il consumo di alcol in pazienti con obesità, aprendo nuove prospettive per il trattamento dell’alcolismo.
Iniezioni Dimagranti Con Lirag Iniezioni Dimagranti Con Lirag
Uno studio condotto a Dublino ha evidenziato che i farmaci liraglutide e semaglutide, usati per obesità e diabete, riducono significativamente il consumo di alcol in pazienti obesi, aprendo nuove prospettive nel trattamento del disturbo da consumo di alcol. - Gaeta.it

Un recente studio presentato al congresso europeo sull’obesità a Malaga ha mostrato come farmaci usati per la perdita di peso, liraglutide e semaglutide, abbiano anche un impatto significativo sulla riduzione del consumo di alcol. La ricerca, condotta in una clinica di Dublino, ha rilevato una diminuzione del consumo alcolico di circa due terzi in soli quattro mesi di trattamento. Questi risultati si inseriscono in un contesto più ampio di interesse scientifico sugli effetti degli analoghi dell’ormone Glp-1, usati soprattutto per il diabete e l’obesità, ma che ora si scoprono utili anche nel controllo dell’alcolismo.

Il disturbo da consumo di alcol: dati e sfide attuali

Il disturbo da consumo di alcol rappresenta una delle cause principali di mortalità a livello globale. Secondo dati riportati dagli autori dello studio, provoca 2,6 milioni di morti ogni anno, che corrispondono a quasi il 5% di tutti i decessi nel mondo. Le terapie standard, come la terapia cognitivo-comportamentale e i farmaci specifici, possono portare a dei miglioramenti temporanei. Eppure, il problema delle ricadute rimane elevato. Circa il 70% dei pazienti tende a riprendere l’assunzione di alcol entro un anno dal trattamento.

Gli analoghi del Glp-1, farmaci antidiabetici che agiscono sull’appetito e sul metabolismo, hanno mostrato in studi su animali la capacità di ridurre la voglia di bere. Tuttavia, i dati sugli effetti nell’uomo restavano limitati fino a questo momento. Questo studio si pone quindi come uno dei primi a fornire evidenze in un contesto clinico reale, permettendo di valutare come il trattamento con liraglutide o semaglutide possa intervenire anche sul consumo di alcol.

La ricerca svolta a dublino: partecipanti e metodo

La ricerca è stata guidata da carel le roux dell’university college di dublino, insieme a colleghi irlandesi e sauditi. Hanno seguito 262 adulti con obesità trattati in un centro specializzato nella capitale irlandese. Tutti i partecipanti avevano un indice di massa corporea pari o superiore a 27 kg/m². L’età media era di 46 anni, il peso medio intorno ai 98 kg e il 79% erano donne.

I pazienti sono stati divisi in tre gruppi in base al consumo di alcol dichiarato prima di iniziare la terapia: astemi , bevitori occasionali e bevitori abituali . Il consumo veniva misurato in unità alcoliche settimanali, standard europeo per quantificare l’alcol. Di questi soggetti, 188 sono stati monitorati per circa quattro mesi. Durante questo periodo nessuno ha aumentato la quantità di alcol assunto e sul totale la media è passata da 11,3 a 4,3 unità a settimana.

Risultati dettagliati sulla riduzione del consumo di alcol

Il dato più rilevante riguarda i bevitori abituali, che partivano da un consumo medio settimanale di 23,2 unità. Dopo quattro mesi con gli analoghi Glp-1, il valore è sceso a 7,8 unità, un calo del 68%. Questa riduzione è paragonabile a quella ottenuta con il nalmefene, un farmaco specifico per il trattamento dei disturbi da consumo di alcol approvato in Europa.

le roux ha puntualizzato che la diminuzione pare legata a una riduzione del desiderio di alcol che si verifica in aree del cervello non coscienti, riducendo la spinta a bere senza particolari sforzi soggettivi. Il meccanismo esatto rimane in fase di studio, ma si ipotizza una modulazione dell’azione dopaminergica e dei circuiti cerebrali legati alla ricompensa.

Limiti e punti di forza dello studio

Lo studio presenta alcune limitazioni. La numerosità del campione risulta modesta per uno studio clinico, con 262 pazienti iniziali ma solo 188 risultati completi dopo il follow-up. Il consumo di alcol si basa su dichiarazioni autoriportate, che possono essere influenzate da sottostime o dimenticanze. Inoltre, non è stato previsto un gruppo di controllo che non riceveva il farmaco per confrontare gli effetti.

Nonostante ciò, gli autori evidenziano come i dati siano stati raccolti prospectivamente in un contesto reale, cioè al di fuori della rigida struttura di uno studio clinico controllato. Questo aspetto rende i risultati più vicini a quelli riscontrabili nella pratica quotidiana. Inoltre, i farmaci trattano l’obesità e riducono il rischio di complicanze legate al peso, suggerendo che l’effetto sul consumo di alcol possa essere parte di un profilo di benefici più ampio.

Lo studio rappresenta un primo passo nella comprensione di come analoghi Glp-1 possano offrire nuove prospettive per i pazienti con disturbi da consumo di alcol, in particolare se con obesità associata. Nuove ricerche e sperimentazioni con maggiori numeri e controlli saranno necessarie per confermare e approfondire questi risultati.

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