Infortuni sul lavoro in Italia 2024: calo dei casi e confronto con Francia, Spagna e Germania

Infortuni sul lavoro in Italia 2024: calo dei casi e confronto con Francia, Spagna e Germania

I dati 2024 della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro mostrano una lieve riduzione degli infortuni sul lavoro in Italia, con tassi inferiori alla media Ue e confronti significativi con Francia, Spagna e Germania.
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Nel 2024 in Italia gli infortuni sul lavoro sono diminuiti leggermente rispetto agli anni precedenti, con tassi inferiori alla media europea, secondo i dati della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro e Eurostat. - Gaeta.it

I dati più recenti su infortuni sul lavoro in Italia, pubblicati dalla Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, mostrano una lieve riduzione rispetto agli anni precedenti. Il rapporto “La dimensione territoriale della sicurezza sul lavoro: i numeri del 2024” evidenzia diminuzioni sia nei casi complessivi che in quelli mortali. Queste informazioni si inseriscono nel contesto europeo, dove la situazione presenta differenti tendenze e livelli di rischio secondo i dati Eurostat. Il confronto con alcuni grandi paesi Ue come Francia, Spagna e Germania mette in luce specificità e divergenze significative.

Andamento degli infortuni sul lavoro in italia nel 2024

Nel corso del 2024 l’Italia ha registrato un calo dell’1% nelle denunce di infortunio tra i lavoratori, scendendo da circa 519 mila casi a 515 mila. Questo conferma il trend al ribasso già osservato rispetto al periodo precedente la pandemia, con una riduzione complessiva dell’8,5% rispetto al 2019, pari a circa 50 mila eventi in meno. La diminuzione interessa sia gli infortuni generici che quelli mortali. Nel 2024, i casi mortali denunciati sono passati da 1.237 a 1.189, con un calo del 3,9%. Questi dati riflettono una situazione relativamente positiva nell’ambito nazionale, anche se il fenomeno resta tra le criticità più rilevanti è del mercato occupazionale italiano.

L’Italia mostra inoltre tassi di infortunio inferiori alla media europea, se si considerano parametri standardizzati: ciò indica una minore incidenza o, in parte, differenti metodologie di segnalazione e tipologie di attività produttive. I dati delle denunce provengono dall’Inail, che monitora il fenomeno con attenzione attraverso il sistema di rilevazione degli eventi.

Quadro europeo degli infortuni sul lavoro secondo eurostat

Nel confronto tra paesi dell’Unione europea, i dati Eurostat del 2022 registrano circa 3 milioni di infortuni non mortali in occasione di lavoro e oltre 3.200 decessi. Rispetto all’anno precedente, si nota un aumento del 3% nei casi non mortali, mentre i decessi diminuiscono lievemente dell’1,8%. Questi numeri tengono conto esclusivamente degli incidenti occorsi durante l’attività lavorativa e non comprendono gli infortuni in itinere, cioè quelli avvenuti durante il tragitto verso o da il luogo di lavoro, perché non rilevati in modo univoco da tutti i paesi.

Per consentire valutazioni comparative, Eurostat usa il tasso standardizzato di incidenza infortunistica. Questo indicatore misura il numero di infortuni indennizzati per 100 mila occupati, facendo attenzione a correggere le differenze tra le strutture produttive nazionali. Sono inclusi gli infortuni che causano almeno quattro giorni di assenza dal lavoro e casi particolari come avvelenamenti acuti o atti di terzi, mentre vengono esclusi incidenti autoprocurati o legati a condizioni mediche come infarti. Anche gli incidenti stradali in occasione di lavoro sono esclusi da questo conteggio per evitare distorsioni, dato che alcuni paesi li classificano in modo differente.

Confronto tra italia, francia, spagna e germania negli infortuni sul lavoro

Nel 2022 l’Italia registra un tasso di infortuni pari a 96,8 casi ogni 10 mila occupati, inferiore alla media Ue di 134,2. Il dato è molto più basso rispetto a quelli di Francia , Spagna e Germania . Questi valori possono dipendere sia da una reale minore incidenza negli incidenti, sia da effetti legati alla diversa propensione a denunciare o alla composizione economica dei paesi.

L’incidenza degli infortuni mortali nel 2022 ha visto l’Italia con un valore di 0,87 casi ogni 100 mila occupati. Questo è inferiore alla media Ue che si attesta su 1,26, e molto più basso rispetto a Francia e Spagna . La Germania però presenta un tasso più basso ancora, pari a 0,61. L’Italia ha mantenuto nel tempo un’incidenza di mortalità inferiore all’Europa, salvo una anomalia nel biennio 2020-2021. In quei due anni i contagi da Covid-19 sono stati inclusi nei casi di infortunio sul lavoro solo in Italia, Spagna e Slovenia. Questo ha fatto salire artificialmente i numeri dei decessi, con un terzo attribuito al virus nel solo 2020 e oltre un quinto nel 2021.

Considerazioni sui dati nazionali

I dati segnalano dunque come il quadro nazionale si caratterizzi per tassi miti, ma deve tenere conto delle differenze metodologiche con altri paesi. L’attenzione resta alta per consolidare la riduzione degli eventi e migliorare la sicurezza soprattutto nelle situazioni più a rischio.

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