Infortuni nel mondo del calcio: la stagione inizia con eventi preoccupanti tra i professionisti

Infortuni nel mondo del calcio: la stagione inizia con eventi preoccupanti tra i professionisti

La stagione calcistica europea è segnata da un aumento degli infortuni, in particolare al legamento crociato, evidenziando la necessità di una gestione attenta della salute degli atleti per prevenire problemi futuri.
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Infortuni nel mondo del calcio: la stagione inizia con eventi preoccupanti tra i professionisti - Gaeta.it

Un avvio di stagione onorevole per il calcio europeo è purtroppo segnato da un numero crescente di infortuni tra i giocatori. Da Zapata del Torino a Bremer della Juventus, passando per Rodri del Manchester City e Carvajal del Real Madrid, i calciatori stanno affrontando preoccupanti problemi fisici. Anche portieri come Ter Stegen del Barcellona e giocatori di spicco come Florenzi del Milan e Scamacca dell’Atalanta, già reduci da infortuni nella fase di pre-campionato, si trovano ad affrontare situazione critica. Questa serie di infortuni dipende non soltanto dal fitto calendario delle competizioni, ma anche da nuove dinamiche nel modo in cui il gioco viene praticato.

Analisi degli infortuni: il crociato sotto pressione

Negli ultimi anni, si è assistito a un aumento significativo delle lesioni del legamento crociato, in particolare in Italia dove ogni anno si registrano oltre 80mila ricoveri per questo tipo di infortuni, con la maggior parte dei casi riguardanti uomini. Alberto Momoli, chirurgo e presidente della Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia , sottolinea che il numero crescente di lesioni nel calcio è legato a diversi fattori. Le analisi dimostrano che le lesioni non derivano esclusivamente dalla pressione di un calendario denso di partite.

Il calcio ha subito un’evoluzione, con un aumento di velocità, potenza e quindi dell’intensità fisica necessaria. Questo cambiamento ha portato a una sollecitazione maggiore delle articolazioni, in particolare del ginocchio. Durante le partite, infatti, il ginocchio è messo alla prova non solo durante le scivolate o le cadute, ma anche nelle fasi semplici come corsa, accelerazione e cambi di direzione. La tensione muscolare sviluppata dai calciatori professionisti è notevole, così come la biomeccanica dei movimenti eseguiti. Momoli evidenzia che “ogni volta che un giocatore corre, frena e cambia direzione, il crociato viene sottoposto a tensioni elevate che possono facilmente portare a lesioni.”

Recupero e riabilitazione: il percorso necessario

Il recupero da un infortunio al legamento crociato richiede un tempo significativo e una cura meticolosa. Secondo Momoli, ci vogliono in media tra i sei e i sette mesi per tornare in campo dopo un intervento chirurgico. Questa tempistica non è standard per tutti, poiché può variare in base alla gravità dell’infortunio e alla condizione fisica del singolo atleta. Un professionista di alto livello, conoscendo le sfide legate al recupero, pianifica con attenzione le sue tempistiche di rientro, considerando il recupero biologico necessario per il trapianto del tendine, che richiede tempo per stabilizzarsi.

La riabilitazione è una fase fondamentale del percorso di recupero. È essenziale che gli atleti seguano un programma rigido che preveda esercizi specifici per ripristinare la forza e la mobilità dell’articolazione. La supervisione di fisioterapisti e specialisti è cruciale per garantire che non ci siano ricadute e che il ritorno al campo avvenga in modo sicuro. La buona riuscita della riabilitazione può determinare non solo il ritorno a livello di prestazioni antecedenti l’infortunio, ma anche la prevenzione di futuri problemi fisici che potrebbero derivare da un ritorno prematuro alle competizioni.

Questa stagione calcistica mette in evidenza la necessità di una gestione attenta della salute degli atleti, con l’obiettivo di ridurre il numero di infortuni e garantire un’annata che possa celebrare la sportività e le performance senza compromettere il benessere fisico dei giocatori.

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