indagine sull'urbanistica a milano, interrogatori e difese di tancredi, marinoni e altri indagati

indagine sull’urbanistica a milano, interrogatori e difese di tancredi, marinoni e altri indagati

L’inchiesta della procura di Milano coinvolge ex amministratori e grandi operatori immobiliari per presunti illeciti urbanistici; audizioni e memorie difensive preparano le decisioni del gip Mattia Fiorentini.
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L’inchiesta della procura di Milano coinvolge amministratori e operatori immobiliari accusati di illeciti nell’urbanistica cittadina; le decisioni sulle misure cautelari sono imminenti. - Gaeta.it

L’inchiesta della procura di milano ha coinvolto figure chiave dell’amministrazione comunale e grandi operatori immobiliari. Le audizioni davanti al giudice per le indagini preliminari hanno messo in luce forti contrasti tra accusa e difesa sui presunti illeciti nell’urbanistica cittadina. Le decisioni sulle misure restrittive sono attese nei prossimi giorni.

Il quadro degli interrogatori davanti al gip

Il 2025 ha visto un’intensa giornata di audizioni a milano in relazione all’inchiesta sull’urbanistica. Giancarlo Tancredi, ex assessore comunale, e Giuseppe Marinoni, ex presidente della commissione paesaggio oggi sciolta, sono stati convocati dal giudice mattia fiorentini. Le richieste di custodia cautelare avanzate dalla procura riguardano vari livelli di restrizioni: arresti domiciliari per tancredi e manfredi catella, ceo di coima, mentre per marinoni, il suo vice alessandro scandurra, il patron di bluestone andrea bezziccheri e l’architetto federico pella si tratta di carcere.

Dichiarazioni e memorie di marinoni e tancredi

Marinoni si è presentato al tribunale ma ha scelto di non rispondere alle domande. Ha però fatto pervenire al giudice, tramite il suo legale eugenio bono, una memoria difensiva in cui contesta il contenuto dell’inchiesta sostenendo che si basi più su giudizi morali che su prove concrete. L’ex presidente della commissione ha definito “sproporzionata” la portata dell’indagine e accusato la procura di aver trattato la speculazione edilizia come un processo generalizzato contro tutta milano.

Al contrario, tancredi si è soffermato a parlare per oltre un’ora e mezza, spiegando il suo operato come sempre in linea con gli interessi pubblici. Ha sottolineato di non aver avuto rapporti volti a favoritismi e di non aver preso alcun vantaggio personale. Ha negato qualsiasi collegamento a interessi privati, specificando anche di aver sostenuto il sindaco giuseppe sala evitando di metterlo sotto ombra.

Le strategie difensive e le memorie depositate

Le difese degli indagati si sono mosse anche via documenti. Tancredi e i suoi avvocati, come anche catella e altri sotto inchiesta, hanno presentato memorie con i relativi materiali a sostegno della loro posizione. Ad esempio, coima, attraverso il suo ad manfredi catella, ha fornito una memoria accompagnata da prove documentali per dimostrare che i capi di imputazione non reggono.

Il ruolo di catella nelle audizioni

Catella ha dichiarato di aver risposto a tutte le domande del giudice con l’intento di chiarire ogni punto rilevante e disinnescare le accuse. Ha voluto sottolineare soprattutto la volontà di preservare la reputazione e l’organizzazione della sua azienda, rinunciando alle deleghe che implicano rapporti con la pubblica amministrazione. Anche questa mossa potrebbe influenzare la decisione del gip.

Il quadro difensivo si compone quindi di spiegazioni, documenti e azioni concrete per dimostrare l’insussistenza delle ipotesi accusatorie. La strategia punta a far emergere mancanza di riscontri giudiziari solidi, oltre a evidenziare un possibile eccesso nel raggio d’azione della procura.

accusa e implicazioni per l’amministrazione di milano

La procura di milano ha descritto nell’inchiesta un presunto sistema illecito legato alla gestione urbanistica del comune. Le accuse ruotano attorno a una rete di relazioni tra personaggi chiave dell’ente pubblico e operatori immobiliari, con sospetti di speculazione edilizia e favoritismi. L’inchiesta ha portato a misure cautelari significative, che coinvolgono anche manager e professionisti esterni.

La difesa mette in rilievo come l’inchiesta abbia superato i confini della legalità e si sia trasformata in una sorta di “processo mediatico” alla città intera, dipingendo un quadro moralistico senza una base fattuale adeguata. Questo contrasto punta l’attenzione sulla dialettica tra giustizia e politica, due ambiti che a milano già affrontano tensioni sulla gestione del territorio e il ruolo delle grandi imprese.

L’amministrazione di giuseppe sala, già protagonista nelle affermazioni degli imputati, resta al centro di questo dossier che, facendo luce su pratiche amministrative e urbanistiche, potrebbe condizionare anche il governo cittadino nei mesi a venire.

Decisioni del gip attese nel breve periodo

Il giudice per le indagini preliminari mattia fiorentini ha il compito di valutare le richieste di custodia cautelare presentate dai pubblici ministeri marina petruzzella, paolo filippini, mauro clerici e l’aggiunto tiziana sicilano. Le decisioni potrebbero arrivare prima della fine del mese. Le risultanze delle audizioni dei sei indagati principali, compresi bezziccheri e scandurra, saranno determinanti per il giudice.

La definizione delle misure cautelari influenzerà in modo diretto il corso del procedimento e potrà incidere sulla percezione pubblica dell’indagine. Di fatto, l’inchiesta mantiene alta l’attenzione sulla trasparenza e sulle modalità con cui si sviluppano i progetti urbanistici nella capitale economica d’Italia.

L’evolversi della vicenda resta da seguire giorno per giorno nei tribunali milanesi dove si deciderà il futuro di diversi protagonisti coinvolti in una delle inchieste più delicate sulla gestione della città.

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