L'inchiesta "Dolce Vita" della Procura di Avellino continua a suscitare forte interesse, con l'attenzione rivolta all'affidamento diretto di un evento significativo all'interno dell'Avellino Summer Festival. L'indagine si concentra sull'ex assessore agli Eventi, Stefano Luongo, e altre quattro persone, tutte indagate per presunti reati di falso ideologico. La contesa si sviluppa in un contesto di irregolarità nell'assegnazione di fondi pubblici e di gestione di eventi culturali.
Dettagli sull'inchiesta "Dolce Vita"
Contesto e sviluppo delle indagini
La Procura di Avellino ha avviato un'inchiesta sull'affidamento dell'evento musicale, programmato per il 16 agosto scorso, per un importo di 260 mila euro. Gli inquirenti sostengono che l'assegnazione dell'appalto sarebbe dovuta avvenire tramite una gara pubblica, in linea con le normative vigenti, poiché l'importo supera la soglia consentita per gli affidamenti diretti.
I protagonisti dell'inchiesta sono l'ex assessore Luongo e due dirigenti comunali che avrebbero, secondo l'accusa, manomesso i documenti per giustificare l'affidamento dell'evento alla East Side srl, una società di spettacoli. In particolare, l'ipotesi è che i dirigenti e i titolari della East Side abbiano falsamente attestato un rapporto di esclusività con la cooperativa World Musica, responsabile dei diritti sugli artisti che si sarebbero esibiti, tra cui nomi noti come Tananai, Achille Lauro e Gaia. Queste affermazioni si sono rivelate fondamentali per aggirare l’obbligo di gara, sebbene l'assegnazione metodologicamente corretta implicherebbe un processo di selezione più rigoroso.
Ruolo della East Side srl
La East Side srl è al centro dell'attenzione non solo per aver ricevuto l'affidamento diretto, ma anche per la gestione della manifestazione. Le indagini hanno rivelato che la società ha chiesto, dopo l'affidamento dell'evento, di integrare il proprio codice Ateco, un passo ritenuto atipico e potenzialmente sospetto. Questa modifica avrebbe dovuto permettere alla società di operare ufficialmente nel settore della gestione di eventi musicali e manifestazioni artistiche. Tuttavia, la tempistica di tale richiesta, successiva all'affidamento, ha sollevato interrogativi sui reali motivi di tale variazione e sulla trasparenza del processo.
Il difensore di Luongo prende posizione
Dichiarazioni dell'avvocato Aufiero
Il penalista Gaetano Aufiero ha confermato che il suo assistito, Luongo, non è stato sottoposto a perquisizioni o sequestri e ha sottolineato la necessità di attendere l'accertamento irripetibile sul telefono del dirigente del settore Finanze del Comune di Avellino, previsto per il 13 settembre. Aufiero ha chiarito che solo dopo questo passaggio sarà possibile avere una visione più chiara delle accuse mosse nei confronti di Luongo: "Soltanto dopo questo adempimento potremo inquadrare meglio e con cognizione di causa le ipotesi di reato contestate a Luongo".
Questo elemento successivo delle indagini potrebbe fornire informazioni chiave riguardo alla pianificazione e all'esecuzione delle azioni che hanno portato all'affidamento diretto del concerto, e potrebbe influenzare significativamente l'andamento dell'inchiesta. La trasparenza e la legittimità degli atti amministrativi contestati sono ora sotto la lente degli inquirenti, che stanno operando per chiarire eventuali settori di irregolarità o mancanze.
La risposta dell'amministrazione comunale
In riscontro a quanto emerso dalle indagini, l'amministrazione comunale di Avellino sta monitorando la situazione, potenzialmente riflettendo su misure da adottare per garantire la trasparenza nelle future assegnazioni di appalti pubblici. Un eventuale cambiamento nella normativa o nei processi di selezione potrebbe dunque scaturire dalla spinta di questo caso, che ha già messo in evidenza le difficoltà e le problematiche legate alla gestione di eventi culturali e alla corretta amministrazione delle risorse pubbliche.
In un contesto di crescente attenzione alle questioni di legalità e di uso delle risorse pubbliche, l'inchiesta "Dolce Vita" non solo mette in discussione l'operato degli attori coinvolti, ma apre un dibattito necessario su come prevenire futuri abusi e garantire una gestione etica e trasparente delle manifestazioni pubbliche in città.