La città di port sudan, sul Mar Rosso, ha vissuto una settimana difficile a causa di incendi provocati da attacchi con droni. Questi eventi hanno colpito il principale deposito di carburante e altri punti chiave della città, sede temporanea del governo sudanese. Le autorità hanno comunicato di aver spento completamente le fiamme dopo una lunga operazione di spegnimento.
Incendi nel deposito carburante e propagazione del fuoco ai magazzini di idrocarburi
Lunedì scorso il deposito di carburante principale di port sudan è stato attaccato con droni, causando un vasto incendio che ha coinvolto grandi quantità di riserve di petrolio. Le fiamme poi si sono estese rapidamente ai magazzini contenenti idrocarburi, aggravando la situazione. Il capo della protezione civile, osman atta, ha descritto l’episodio come un piano “eseguito meticolosamente” per colpire infrastrutture strategiche. Secondo gli esperti, l’accaduto ha creato il rischio concreto di un grave disastro ambientale nella zona, vista l’enorme quantità di sostanze infiammabili coinvolte. Le operazioni di spegnimento hanno richiesto giorni di lavoro intenso, anche grazie al supporto dell’esercito sudanese, prima che gli incendi fossero considerati completamente domati.
Una nuova fase di instabilità a port sudan dopo giorni di attacchi con droni
Fino a poco tempo fa port sudan, città portuale sul Mar Rosso, era rimasta relativamente immune ai combattimenti che imperversano nel sud del Sudan. Negli ultimi giorni però è diventata un obiettivo quotidiano di attacchi aerei con droni che hanno colpito infrastrutture vitali alla città e all’intera nazione. Tra i danni più gravi ci sono quelli riportati dall’unico aeroporto internazionale del Sud Sudan, da magazzini strategici e dalla centrale elettrica più importante della zona. Questi colpi mirati hanno causato una interruzione significativa dei servizi e hanno reso difficile la gestione della situazione da parte delle autorità locali e del governo temporaneo ospitato in città.
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Impatto sugli aiuti umanitari e allerta delle Nazioni unite
Port sudan rappresenta il principale punto di ingresso per gli aiuti umanitari diretti a diverse zone del Sudan ormai devastate dal conflitto e dalla crisi. Il protrarsi degli attacchi con droni e il danneggiamento delle infrastrutture rischiano di compromettere gravemente le operazioni di soccorso. Antonio Guterres, segretario generale delle Nazioni unite, ha lanciato un avvertimento sulla possibile escalation delle necessità umanitarie, richiamando l’attenzione sulla complicazione di tutte le attività di assistenza nel territorio. Il momento è delicato e la situazione potrebbe aggravarsi, con effetti pesanti sulla popolazione civile già sotto fortissima pressione a causa della guerra in corso.