Inaugurato un emporio solidale in un bene confiscato alla criminalità a San Giorgio a Cremano

Inaugurato un emporio solidale in un bene confiscato alla criminalità a San Giorgio a Cremano

Inaugurato a San Giorgio a Cremano un emporio solidale in un immobile confiscato alla mafia, offrendo supporto e beni essenziali a famiglie in difficoltà, promuovendo inclusione e legalità.
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Inaugurato un emporio solidale in un bene confiscato alla criminalità a San Giorgio a Cremano - Gaeta.it

Un nuovo emporio solidale è stato inaugurato a San Giorgio a Cremano, in provincia di Napoli, in un’immobile precedentemente confiscato alla mafia. Situato in via Galante, questo supermercato rappresenta una risorsa vitale per le famiglie in difficoltà, offrendo beni di prima necessità e vestiario. Il servizio è riservato a circa cento famiglie con un indicatore Isee inferiore a 6mila euro, che hanno fatto domanda entro il 25 novembre. Questo progetto coinvolge diversi attori locali, come la cooperativa Ambiente Solidale, il C.A.I.R. e la Caritas Diocesiana di Napoli, in collaborazione con il Comune.

Un progetto di inclusione sociale

Il nuovo emporio si propone di creare un ambiente accogliente, dove le famiglie più bisognose possano ricevere supporto concreto. Secondo i promotori, la struttura non si limita a fornire beni materiali, ma mira a instaurare un rapporto di solidarietà e rispetto con i beneficiari. Per accedere al servizio, le famiglie devono presentare una speciale card, ottenuta previa registrazione.

Le richieste per ampliare il numero dei beneficiari potrebbero essere valutate in futuro, in base alla disponibilità dei fondi e alla risposta della comunità. Questo emporio, che funziona con un modello di economia solidale, rappresenta un tentativo di riattivare una socialità spesso compromessa dalle difficoltà economiche e sociali che colpiscono il territorio.

Il significato di riutilizzare beni confiscati

L’inaugurazione dell’emporio solidale ha un forte valore simbolico. Il sindaco di San Giorgio a Cremano, Giorgio Zinno, ha rimarcato l’importanza della legalità e della riappropriazione di beni sottratti alla criminalità organizzata. “Il progetto riflette il nostro impegno nel restituire alla comunità spazi significativi che possono apportare valore sociale,” ha affermato Zinno.

Il bene, una volta dedicato ad attività illegali, adesso si configura come un centro di supporto per i meno fortunati, dimostrando che è possibile trasformare situazioni critiche in occasioni di rinascita e mutuo soccorso. Questo emporio solidale sarà una risorsa viva, in grado di rispondere alle esigenze dei cittadini, rendendo così il territorio più coeso e solidale.

Commenti e valutazioni dei protagonisti

Numerosi rappresentanti della comunità hanno espresso la loro soddisfazione per l’apertura di questo nuovo spazio. Antonio Capece, presidente della cooperativa sociale Ambiente Solidale, ha sottolineato quanto sia significativo il recupero di un luogo che ora rappresenta un simbolo di riscatto per tutti.

Anche suor Marisa Pitrella, direttrice della Caritas Diocesana di Napoli, ha evidenziato l’importanza della comunità nell’affrontare le sfide quotidiane: “Se i poveri si servono insieme, si servono meglio,” ha dichiarato, rimarcando l’intento di costruire un ambiente di mutuo aiuto.

Il presidente dell’associazione C.A.I.R., Don Marcello Bello, ha evidenziato come quello di San Giorgio a Cremano sia un esperimento significativo, essendo la prima volta in cui un Comune partecipa attivamente a un progetto di questa natura.

Unione di forze per il bene comune

Il prefetto di Napoli, Michele di Bari, ha chiuso la manifestazione esprimendo apprezzamento per l’unione di pubblico e privato nel recupero di un bene confiscato. Ha sottolineato come l’iniziativa risponda ai bisogni delle fasce più vulnerabili della società, dimostrando come sia possibile trasformare una risorsa danneggiata in un hub di solidarietà e inclusione.

La presenza di parroci, esponenti della politica e cittadini all’evento di inaugurazione conferma l’interesse e il supporto della comunità per il progetto. Tutti insieme, hanno celebrato un passo importante verso l’integrazione e il supporto ai più bisognosi, nell’ottica di costruire una società più giusta e solidale.

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