Questa mattina, il nuovo ospedale Beato Antonio di Amandola è stato ufficialmente inaugurato, segnando un passo importante nel processo di ricostruzione della regione dopo il devastante sisma del 2016. La cerimonia si è svolta alla presenza di diverse figure istituzionali, tra cui il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, e l’arcivescovo di Fermo, Rocco Pennacchio. Questo nuovo ospedale rappresenta non solo una nuova struttura sanitaria, ma anche un simbolo di speranza e rinascita per la comunità locale.
L’inaugurazione ufficiale dell’ospedale
L’evento è iniziato con il taglio del nastro effettuato dal presidente Acquaroli, seguito dalla benedizione dell’arcivescovo Pennacchio. Un momento carico di emozione, in cui le autorità locali e i cittadini hanno potuto rendere omaggio a un’opera tanto attesa. La cerimonia ha visto la partecipazione di figure chiave, come Guido Castelli, commissario alla ricostruzione, e gli assessori regionali Filippo Saltamartini e Francesco Baldelli, oltre al sindaco di Amandola, Adolfo Marinangeli. Il direttore dell’Ast di Fermo, Roberto Grinta, ha accolto i presenti, sottolineando l’importanza dell’ospedale per la salute e il benessere della comunità.
Nel suo discorso, Acquaroli ha evidenziato come questa struttura rappresenti un segno tangibile della ricostruzione post-sismica. Con un costo di 33 milioni di euro, finanziato in parte dalla precedente giunta, l’ospedale offre ora servizi fondamentali per la popolazione locale. La presenza di figure istituzionali ha dato ulteriore valore all’inaugurazione, dimostrando l’impegno della Regione nel sostenere le aree colpite dal terremoto.
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Un progetto incentrato sulle necessità della comunità
Acquaroli, nel suo intervento, ha messo in evidenza l’importanza di un approccio integrato verso la sanità e le infrastrutture. Ha parlato della strada Pedemontana, un’arteria fondamentale destinata a migliorare i collegamenti tra le aree interne e quelli della zona montana. Questo progetto non solo facilita l’accesso al nuovo ospedale, ma serve anche a potenziare il servizio sanitario per i residenti. La strada rappresenta quindi un impulso per la mobilità e una maggiore interconnessione tra i Comuni, migliorando l’accessibilità a questa nuova struttura.
Il governatore ha sottolineato che l’ospedale non sarà una “scatola vuota”. A partire da lunedì, infatti, l’ospedale avrà già un ruolo operativo, pronto a rispondere alle esigenze della comunità. Acquaroli ha affermato che il lavoro di squadra tra le istituzioni e la determinazione nel perseguire lo sviluppo del territorio hanno reso possibile questo traguardo.
La rinascita dei monti Sibillini
Il nuovo ospedale Beato Antonio di Amandola è una risposta concreta ai problemi legati alla sanità nelle aree montane dei Sibillini, colpite duramente dal sisma del 2016. La struttura offre una gamma di servizi che non solo vanno a colmare le lacune esistenti, ma mirano anche a garantire maggiore sicurezza e assistenza per i residenti.
Con questo progetto, si prevede di attrarre personale medico specializzato e di migliorare l’offerta sanitaria, favorendo quindi una dinamica di crescita e sviluppo per la zona. Gli abitanti dei monti Sibillini possono finalmente contare su un’infrastruttura all’avanguardia, pronta a soddisfare le loro necessità.
Questa inaugurazione segna un’importante svolta nel favorire la ripresa e il rilancio di un territorio che ha visto la speranza offuscata, ma ora con l’ospedale, il futuro appare decisamente più luminoso.