La giunta provinciale di Bolzano ha adottato una delibera fondamentale per sostenere l’edilizia abitativa senza scopo di lucro. Le nuove regole arrivano dopo l’entrata in vigore della riforma Abitare 2025, con l’obiettivo di aumentare l’offerta di case in affitto a prezzi accessibili in tutta la provincia. Il provvedimento coinvolge enti pubblici, organizzazioni non profit e privati impegnati nella costruzione di alloggi sociali e mira a rispondere alle esigenze abitative contemporanee, soprattutto di giovani e lavoratori.
La riforma abitare 2025 e la svolta nella politica abitativa di bolzano
Abitare 2025 segna un passaggio importante nelle politiche dell’alloggio a Bolzano. Prima di questa riforma, i contributi e le agevolazioni avevano un’impostazione più rigida e orientata prevalentemente all’edilizia pubblica e privata tradizionale. Adesso la Provincia ha voluto introdurre soluzioni più flessibili per rispondere alle trasformazioni sociali: chi cerca casa cerca opzioni d’affitto meno vincolanti, soprattutto tra i giovani. Cambiamenti nel mondo del lavoro e nella mobilità hanno reso urgente offrire soluzioni abitative diversificate e meno legate a mutui a lungo termine.
Un nuovo approccio annunciato dall’assessora ulli mair
L’assessora Ulli Mair ha evidenziato che questo nuovo approccio mira a “sussidi abitativi più mirati ed efficienti”, con un focus non solo sull’opera pubblica ma anche sul contributo di soggetti privati senza scopo di lucro capaci di garantire alloggi in tempi rapidi. Questo cambio di passo può incidere notevolmente sull’offerta, rendendo disponibili spazi residenziali costruiti appositamente per l’affitto a prezzi calmierati.
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Contributi e vincoli per le nuove case a disposizione dei residenti
Le linee guida approvate dalla giunta definiscono un meccanismo chiaro per distribuire i fondi pubblici. La Provincia di Bolzano coprirà fino al 55% delle spese complessive dei progetti, comprese quelle di progettazione e costruzione. Questo significativo sostegno economico è rivolto a chi costruisce alloggi senza scopo di lucro, con l’impegno a mantenere i canoni d’affitto accessibili per almeno 30 anni.
Dopo questo periodo, gli immobili rimarranno convenzionati per residenti della provincia, assicurando una continuità nell’accessibilità abitativa. Questa norma punta ad evitare che le case destinate all’affitto sociale vengano, dopo la scadenza del vincolo, trasformate in immobili a libero mercato. Quindi, gli alloggi avranno una destinazione stabile, fondamentale per mantenere l’equilibrio nel mercato immobiliare locale.
Gestione delle risorse e durata del vincolo
Il mantenimento del vincolo di convenzione a lungo termine rappresenta un elemento chiave nel garantire che le abitazioni restino accessibili e riservate ai residenti, evitando speculazioni e aiutando a garantire stabilità nel settore abitativo.
I soggetti chiamati a promuovere progetti senza scopo di lucro
Con le nuove linee guida possono candidarsi a ricevere i contributi diversi tipi di promotori. Tra questi figurano gli enti pubblici, come i comuni dell’Alto Adige, e le organizzazioni non profit. Quest’ultime comprendono fondazioni, cooperative sociali o enti religiosi che già operano nel campo abitativo.
Interessante il fatto che molti privati stanno formando gruppi associativi per proporre progetti insieme, facilitando così la gestione di cantieri e delle risorse. L’assessora Mair ha fatto notare che ora, grazie alle norme più snelle rispetto alla regolazione sugli appalti pubblici, queste realtà possono avviare costruzioni più rapidamente.
Questo terzo pilastro dell’edilizia abitativa integra l’offerta pubblica e quella privata: prima le case senza scopo di lucro erano confinate a edifici già esistenti ma ora si estendono alle nuove costruzioni, aprendo possibilità con effetti immediati sull’abitare.
Le esigenze abitative attuali e la risposta della provincia
Negli ultimi anni la domanda di abitazioni in affitto flessibili ha messo in difficoltà molte aree della provincia di Bolzano. I giovani, ma anche i lavoratori dei servizi essenziali, faticano a trovare soluzioni che non richiedano un impegno economico eccessivo o vincoli troppo lunghi. I mutui non sono più la scelta preferita, e lo sappiamo, perché la mobilità e i cambiamenti nelle carriere spingono verso modelli abitativi meno rigidi.
La proposta che arriva con queste linee guida punta a soddisfare proprio queste necessità, offrendo formule di affitto senza scopo di lucro, più accessibili e con tempi contrattuali che riflettono la nuova realtà sociale. In tutta la provincia, questo intervento si tradurrà in una maggiore disponibilità di abitazioni destinate a persone con redditi medio-bassi, aiutando a combattere la carenza di case a prezzi ragionevoli.
Un sistema di gestione abitativa innovativo
La delibera fa così un passo concreto per allineare l’offerta alle richieste di chi cerca casa senza doversi indebitare, puntando su un sistema di gestione abitativa che considera le esigenze della popolazione e le nuove modalità di vivere sul territorio.