La città di Pescara si prepara ad accogliere un evento imperdibile per gli amanti dell’arte: giovedì 12 dicembre alle ore 17, lo Spazio Arte di Pescara ospiterà il vernissage della mostra personale del maestro Gino Berardi, intitolata “Dall’Impressionismo all’Astratto”. Sotto la cura di Gennaro Petrecca, la mostra presenterà circa 40 opere, un’esperienza che promette di emozionare e coinvolgere i visitatori. L’inaugurazione si arricchirà della partecipazione delle autorità locali e della performance musicale di Linda Piovano al pianoforte e Michelangelo Piovano Spina al violino, con Florena Iavarone a moderare l’evento.
La visione artistica di Gino Berardi
La creazione artistica di Gino Berardi si fonda su un approccio interno, una sorta di esplorazione profonda che lo porta a mettere su tela i sogni e le visioni del suo io. Gennaro Petrecca, curatore della mostra, commenta con una nota di riflessione profonda: “Scrivere sulla pittura dell’amico Gino Berardi non è affatto semplice. Le sue opere riflettono una ricerca autentica, una propensione a rendere visibile l’invisibile”. L’arte di Berardi va oltre la mera rappresentazione; cerca di estrarre il significato dal profondo, un omaggio a quella caverna platonica dove le ombre rappresentano le illusioni dell’esistenza.
Quest’arte evocativa e profonda trae ispirazione dal mondo che lo circonda, nonché dai suoi fantasmi interiori. I suoi dipinti sono finestre su un universo complesso, dove ogni colore e ogni forma è il risultato di un percorso emotivo e psicologico. Berardi, dunque, non dipinge solo ciò che vede, ma anche ciò che percepisce, dando vita a un linguaggio visivo che sfida le categorie tradizionali.
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Un viaggio nei colori dell’Abruzzo
Gino Berardi non è solo un artista, ma un vero e proprio ambasciatore delle bellezze abruzzesi. Maria Rita Carota, assessore alla Cultura e vice sindaco di Pescara, sottolinea come il maestro abbia saputo catturare l’essenza del nostro territorio. “Un viandante dell’anima,” lo definisce, in grado di intessere nei suoi quadri la storia e la cultura di una regione intrisa di affetti e tradizioni. Attraverso la sua pittura, emerge una narrazione che celebra il patrimonio naturale e umano dell’Abruzzo.
Le opere presentate racchiudono un allenamento visivo e emotivo; il gallo, simbolo ricorrente nel suo lavoro, si fa portavoce di una ricca simbologia: dalla sua forma, ineffabilmente legata all’immagine della ‘coda di gallo’ , esplode in vibranti mescolanze di colori, diventando il tratto distintivo di Berardi. Questo animale, protagonista dei suoi quadri, non è solo un soggetto, ma un simbolo di vita e dinamismo, che invita i visitatori a immergersi in una danza di emozioni e letture.
L’evoluzione stilistica in cinque decenni
La mostra del maestro Berardi offre una rara opportunità di osservare l’evoluzione del suo stile nel corso di oltre cinquant’anni di attività artistica. Paolo Di Francesco, critico d’arte, descrive il lavoro di Berardi come un “confronto tra l’impressionismo e l’astrattismo informale”, un viaggio che ha visto l’artista passare da un’espressione figurativa a una più libera, che invita a una riflessione aperta. “I dipinti di Gino Berardi ci guidano delicatamente nel suo universo personale, trasmettendo un’accoglienza che invita a esplorare e comprendere”, afferma Di Francesco.
La carriera artistica di Berardi è caratterizzata da scelte audaci e da un incessante desiderio di mettere in discussione i propri limiti. La sua evoluzione stilistica è una testimonianza di una ricerca profonda che riflette le numerose influenze artistiche che hanno segnato la contemporaneità, rendendolo un protagonista del panorama artistico locale e nazionale.
Un percorso artistico ricco e multiforme
Nicoletta Di Gregorio sottolinea il percorso artistico variegato di Berardi, che si confronta continuamente con le principali coordinate dei movimenti artistici moderni e contemporanei. Il suo approccio, lontano dal volontarismo meccanico di certi stili, appare più sfumato e profondo. Questo artista, che ha assorbito le lezioni di varie correnti, offre una visione autentica e personale che trascende i confini delle semplici influenze: è un entusiasta artefice di un’opera che si fa portavoce di una verità estromessa da ogni convenzionalismo.
L’arte di Berardi fotografa momenti e sensazioni. È l’abbandono dell’astratto non per allontanarsi dalla realtà, ma per avvicinarsi a una verità più profonda, interiore. Le sue tele crescono come organismi viventi, apparentemente semplici, ma profondamente stratificati, ricchi di significato e di presenza.
Il maestro Gino Berardi: una biografia artistica
Nato a Pietranico nel 1945, Gino Berardi ha sviluppato le sue capacità artistiche fin dagli anni ’60, impiegando diverse tecniche come matite, pastelli e acrilici. La sua carriera lo porta a girare per dieci anni, dove ha ampliato le sue conoscenze frequentando personalità del mondo dell’arte e della politica.
Il suo viaggio artistico lo ha portato a esplorare il territorio dell’impressionismo, prima di passare a forme stilistiche più avanzate nell’astrattismo. Berardi crea opere caratterizzate da un’intensa emozione visiva, da un linguaggio che si fa eco dei sentimenti e delle esperienze vissute nel corso della sua vita. Le sue opere, oltre a meritare una visita, rappresentano un invito per i visitatori a seguire questo percorso di scoperta e innovazione.
Questa mostra, che sarà aperta fino al 12 gennaio 2025, è un chiaro richiamo a non perdere l’occasione di immergersi in un mondo ricco di colori, emozioni e significati, un tesoro da esplorare nel cuore di Pescara.